Come concentrarsi prima di una gara

Le 24-48 ore che precedono una competizione sono molto importanti e delicate. Da una parte, vi è l'esigenza di completare la preparazione dell'evento (allenamenti di "rifinitura", tattica, dieta specifica per le ore che precedono la gara), dall'altra quella di non "caricare" troppo gli atleti per evitare che arrivino "scoppi" o "scarichi" al momento fatale. Da un punto di vista psicologico, questo approccio alla gara, che è accettato ed effettuato dai più, trova precisi riscontri a livello scientifico. Le sensazioni che ciascun atleta prova nelle ore che precedono la gara sono molteplici, differenti, personali, ma tutte sono accomunate dal loro graduale crescere di intensità, mano a mano che si avvicina il fischio d'inizio. L'esperienza comune è che non sempre si arriva mentalmente nella maniera desiderata all'ora "X", ma spesso l'atleta riferisce di essersi sentito pronto qualche minuto prima o dopo della "battaglia". Il modello della "U"rovesciata (Yerkes & Dodson, 1908) può aiutare a capire ciò che succede sul campo:

Come concentrarsi prima di una gara

Appare evidente come vi sia un punto dello stato di attivazione (sensazioni pre-gara quali vigore, vitalità, intensità della mente come motivazione e concentrazione…) al quale corrisponde la performance migliore.


Che vi sia un periodo di tempo in cui l'atleta è "attivato" al meglio, lo si può capire maggiormente grazie ai modelli di Martens (zona di "Energia Ottimale", 1987) e a quello di Hanin (IZOF zona di Funzionamento Ottimale Individuale",1989):

Come concentrarsi prima di una gara

Per far sì che l'atleta si presenti all'appuntamento perfettamente all'interno di questa zona è necessario effettuare un programma di preparazione mentale personalizzato pre-gara. A titolo esemplificativo, ne viene presentato di seguito un modello.

PROGRAMMA MENTAL TRAINING PRE-GARA

Tempo prima Situazione Tecnica Mentale
dell'evento
24 ore - in viaggio o in casa
- hotel o casa -
- in trasferta controllo
- ascolto tape personale
- self-talk positivo
- focus attentivo ampio
-rilassamento
-concentrazione 50%
-sequenze di gara con avversari senza faccia

Notte
Precedente
Gara

- a letto prima di dormire

- ascolto tape personale

-visualizzazione avversari
con faccia
- respirazione
- rilassamento
-self-talk positivo
-focus attentivo ampio
-concentrazione 50%
(100% nella visualizzazione)
5/6 ore
prima
-sul campo di gara shootting around,
tiri, pratice/strategy

-rilassamento
- restringimento focus att.
pratice/strategy
-60%concentrazione
-visualizzazione
-self-talk positivo

4 ore
prima

-pasto prepartita
- rilassamento
- restringimento focus att.
- 70% concentrazione
-self-talk positivo

2 ore
- preparazione prima del trasferimento
- self-talk positivo
- visualizzazione
- rilassamento
- restringimento focus att

1 ora
prima

- ascolta tape personale
- tappino + uniforme

- self-talk positivo
- visualizzazione
- focus attentivo ristretto
- 80% concentrazione

30-40
prima
-completamento checklist -stretching - rilassamento
- visualizzazione
- self-talk positivo
- respirazione
- focus att. sempre più ristretto
10 minuti
prima

- ultime istruzioni del coach
- self talf positivo
- concentrazione
- focus att. molto ristretto
2 minuti
prima

- ultima istruzione del coach
- respirazione corretta
- concentrazione 100%
- focus att. molto ristretto
- visualizzazione
- self talk positivo

pronti a
partire

- prendere posizione - self talk positivo
-concentrazione 100%
- respirazione

IN BOCCA AL LUPO!!!

Come concentrarsi prima di una gara

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Tempo di lettura: 4 minuti

Non conto quante volte gli atleti si sono rivolti a me chiedendomi di aiutarli a capire come aumentare la concentrazione sportiva e vincere l’ansia da prestazione.

Se si pensa all’attività sportiva, da non sportivi, si è portati a pensare che le maggiori difficoltà stiano nel competere con l’avversario. Tuttavia, come ci ha insegnato Timothy Gallwey, ideatore del coaching, già verso la fine degli anni Settanta, la vera sfida, in ogni gara, si svolge dentro di noi.

Sembra una frase da guru orientale, ma è vero: il principale avversario da sconfiggere è il nostro pensiero disfunzionale. Dobbiamo, prima di tutto, gareggiare contro noi stessi, anche se abbiamo un avversario di fronte.

Quindi, vediamo un po’ come aumentare la concentrazione sportiva e vincere l’ansia da prestazione che attanaglia un po’ tutti, prima o poi, e che è frutto proprio di pensieri disfunzionali.

Come vincere l’ansia da prestazione sportiva e l’ansia pre-gara

I sintomi dell’ansia da prestazione variano da individuo a individuo, da atleta ad atleta. In genere, però, fanno tutti capo alla stessa fonte: quella sensazione che qualcosa sfugga al nostro controllo.

Ci sono passato anche io. Agli inizi del nuovo millennio, infatti, sono stato un atleta di kung fu. Ho vinto l’oro intercontinentale e l’oro al campionato italiano. Al di là della sfida in sé, confermo che il vero avversario da sconfiggere è stato proprio il mio pensiero.

Quella vocina interiore che ti dice mille cose strane e spiacevoli, mentre tu vorresti solo concentrarti sul qui e ora, sulle prestazioni e sull’avversario.

Nel titolo di questo paragrafo ho fatto una distinzione tra ansia da prestazione e ansia pre-gara perché l’ansia da prestazione si verifica nel momento in cui ci troviamo ad affrontare la sfida. Quel pensiero che dice “porca miseria, la giostra è partita, ma io non mi sento pronto”.

L’ansia pre-gara, invece, prende vita prima. Ci attanaglia quando la nostra mente inizia a pensare a ciò che accadrà, magari non ci fa dormire la notte prima, o ci toglie il fiato prima di gareggiare. Sono molto simili e differiscono sostanzialmente dal momento in cui prendono forma.

Quindi, per riassumere, per fermare l’ansia da prestazione occorre prima saperne riconoscere i sintomi e poi intervenire per tempo, prima che si impossessi di noi. Bloccare quella vocina interiore prima che si alzi di volume e ci convinca con le sue stupidaggini.

Come vincere l’ansia da prestazione: strategie

Per far fronte alle dicerie della nostra vocina interiore occorre tornare a concentrarci sul qui e ora.

Facile a dirsi, difficile a farsi.

Bisogna imparare a gestire il pensiero, a convogliare l’attenzione verso le nostre sensazioni fisiche, verso gli stimoli sensoriali, verso ciò che ci fa stare nel mondo materiale. Dobbiamo acuire i sensi come un giaguaro a caccia, come un lupo nella notte.

Quando svolgo sessioni di sport coaching, sia per sport individuali, che da combattimento o da squadra, spesso mi ritrovo a lavorare sul campo da gioco dell’atleta. Lo seguo durante le sue prestazioni sportive, i suoi allenamenti, oppure organizziamo sessioni di allenamento private, ma sempre sul campo.

Questo perché l’atleta deve lavorare sulla sua connessione corpo-mente. E poi deve tornare a vivere l’esperienza della sfida come qualcosa di vivo, di bello, di positivo. Il divertimento e l’apprendimento, infatti, sono due elementi fondamentali per la buona riuscita delle prestazioni sportive.

Te ne accorgi subito, quando un atleta si sta divertendo. È naturale, determinato, sembra spensierato, come se stesse danzando.

Alcune volte, però, questo approccio non funziona ed è necessario svolgere sessioni prettamente mentali e poco fisiche. Si tratta di tutti quei casi in cui il problema è soprattutto emotivo.

In questi ultimi casi, la sfida principale è riuscire a scardinare le convinzioni limitanti che hanno portato l’atleta in un circolo vizioso che lo ha trascinato nel gorgo del calo motivazionale e prestazionale.

Non è raro, infatti, che seppur l’atleta si senta a suo agio sul campo, perché conosce la sua preparazione ed è un veterano dello sport, si senta comunque in difficoltà. E spesso non sa il perché. Anche quando si prova a lavorare sulle sensazioni fisiche, c’è qualcosa che lo blocca.

È chiaro, quindi, che il problema si celi più in profondità, su convinzioni che ha costruito nel tempo.

Come combattere l’ansia da prestazione e l’ansia pre-gara con il flow

Lavorando su questi aspetti, il coach porta l’atleta ai suoi massimi livelli. Lo sport coaching, infatti, non permette solo di risolvere i problemi, ma anche di innalzare le qualità e le prestazioni atletiche.

La British Psycological Society (l’associazione di psicologi britannici) ha dimostrato che inserire lo sport coaching all’interno dell’allenamento permette all’atleta di aumentare le sue prestazioni di almeno il 57%.

Ed ecco spiegato perché, anche in Italia, lo sport coaching è divenuto parte integrante della formazione atletica già in molti team e per molti atleti. Lo sport coaching, infatti, non sostituisce il lavoro del preparatore, del mister o di altre figure del team sportivo, ma si integra con esse al fine di garantire uno sviluppo armonico dell’atleta sul livello psico-fisico.

E questo vale soprattutto per le giovani promesse, per gli adolescenti.

Con questo tipo di integrazione, l’atleta miscela la preparazione tecnica e fisica con la sicurezza, la stabilità emotiva e la forza interiore, arrivando in quello stato di grazia che già nel 1975 lo psicologo statunitense Mihály Csíkszentmihályi ha definito “flow”, il flusso.

Si tratta della completa immersione nel compito che si sta svolgendo, nell’impegno, nella gara. Uno stato interiore che nasce nel momento in cui ci troviamo ad affrontare una sfida che siamo tecnicamente pronti ad affrontare e che sappiamo gestire anche dal punto di vista mentale.

Non si cade nella noia o nella disattenzione, se il compito è semplice, e non si va in ansia, se è complesso. Si è presenti nel qui e ora, in completa armonia con le sensazioni fisiche e mentali, senza la vocina interiore e senza distrazioni sensoriali.

Ecco perché si definisce anche “stato di grazia”.

Come combattere l’ansia da prestazione e l’ansia pre-gara: conclusioni

Tutto quanto detto sin qui vale per ogni tipo di sport, anche per quelli prettamente mentali come gli scacchi, il poker, il bridge e così via. E vale anche per la danza e per i lavori di ogni genere, specialmente quelli creativi degli artisti.

Una cosa ritengo importante precisare: quando dico di concentrarsi sul qui e ora e di prestare attenzione alle sensazioni sensoriali, non vuol dire ignorare o soffocare i pensieri disfunzionali, se arrivano. Anzi, bisogna accoglierli e prenderne coscienza, ma poi dirigere l’attenzione di nuovo altrove. Si tratta di un esercizio per allenare l’attenzione e non per soffocare i pensieri.

Ecco perché, come ho detto prima, a volte è necessario prima lavorare solo sull’aspetto mentale. Nelle situazioni in cui i pensieri sono insistenti, bisogna prima scardinarli nel profondo e poi utilizzare queste tecniche, nel momento in cui sono necessarie. Si tratta di un mental training che viaggia su due binari paralleli.

Ecco perché la preparazione mentale è così importante.

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Sono un coach professionista membro della ICF - International Coach Federation. Laureato con lode (Honors) in Scienze della Salute (Health Science) presso l’innovativa università californiana University of The People. Ho studiato psicologia positiva tramite la Foundations of Positive Psychology Specialization offerta dalla University of Pennsylvania, con lezioni tenute da Martin Seligman, fondatore della psicologia positiva e tra i più influenti psicologi dei nostri tempi. Mi sono specializzato in Sport & Wellness Coaching con un Master di Terzo Livello.

Cosa pensare prima di una gara?

Spesso capita che proprio prima della gara iniziamo a chiederci se abbiamo fatto proprio tutto quello che dovevamo fare in allenamento. Iniziamo a pensare a tutto quello che andrebbe ancora perfezionato, studiamo l'avversario e iniziamo a pensare quanto sia forte, a come fa meglio quello che facciamo noi, ecc.

Come dare il massimo in una gara?

Allenarsi mentalmente, ovvio..
Individua il momento agonistico in cui sai che per te arriva la pressione..
Visualizza quel contesto con il coinvolgimento di tutti i tuoi sensi..
Esegui il tuo gesto atletico mantenendo dentro di te le sensazioni create con la visualizzazione..

Come caricarsi psicologicamente?

Respirando profondamente si tiene a sé il ricordo che si è appena rivissuto e ci si prepara mentalmente a rivivere un nuovo successo, una nuova gara. Pensare positivamente e immaginare l'evento che si sta per vivere esattamente come vorremmo che accadesse è un modo molto valido per caricarsi.

Come aumentare la concentrazione prima di una partita?

Pensa al successo e non alla sconfitta. Pensa ai bei tempi della tua carriera e alle cose da fare. Concentrati sulle cose positive e tralascia quelle negative. Mente e corpo devono essere un'unica cosa.