Sempre più diffusi e facilmente reperibili nel web sono i consigli sui rimedi casalinghi contro i tarli del legno, spesso tramandati nel tempo come rimedi della nonna, che promettono di eliminare i tarli del legno dai nostri mobili o dalle travi in legno.
Ci si imbatte in tali soluzioni, perché spesso si è alla ricerca di risolvere il problema dei tarli con metodi fai da te, utilizzando rimedi naturali o perché si pensa di riuscire a risolvere il problema senza spendere troppo.
Ma questi rimedi antitarlo casalinghi sono davvero risolutivi e in grado di risolvere le infestazioni da tarli?
Indice degli argomenti
- Rimedi casalinghi contro i tarli
- Olio essenziale di cedro
- Aceto bianco
- Metodi naturali per eliminare i tarli con i rimedi della nonna
- Naftalina
- Canfora e legno di cipresso
- Essenze profumate a base di lavanda, agrumi, chiodi di garofano, cannella e alloro
- Eucalipto
- Aglio
- Altri metodi antitarlo fai da te
- Conclusioni
Rimedi casalinghi contro i tarli
Oltre ai prodotti antitarlo, facilmente reperibili in commercio, non mancano consigli su rimedi casalinghi fai da te.
Ne analizziamo alcuni, ricordando che, purtroppo, il fai da te non sempre è efficace, e, poiché il legno è un materiale delicato, rischia di essere danneggiato e rovinato in maniera irrimediabile.
Olio essenziale di cedro
É una delle miscele fai da te naturali più gettonate nel web. Proveniente dal Giappone, consiste nel realizzare una miscela composta da vodka, olio essenziale di cedro e acqua.
Con l’ausilio di batuffoli o dischetti di cotone si dovrebbe passare questa miscela sulle superfici lignee, o se ne dovrebbero lasciare altri imbevuti all’interno di armadi e cassetti per consentire di sprigionare l’odore nell’ambiente chiuso.
Non vi sono basi sull’efficacia di tale sistema: l’unica certezza è il cattivo odore che permane negli ambienti nei quali vengono allocati abiti e biancheria.
Aceto bianco
Spesso l’aceto bianco viene utilizzato come rimedio casalingo per l’eliminazione di molti tipi di insetti. Da questa tradizione, si è poi tramandata l’idea che l’aceto possa essere efficace anche contro i tarli.
Anche in questo caso, vengono proposte miscele di aceto e succo di limone, oppure aceto, acqua e olio di lavanda, che dovrebbero essere cosparse sulle superfici dei mobili e iniettati continuativamente all’interno dei buchi prodotti dai tarli, ignorando che sono fori da cui i tarli sono già usciti.
Tale metodo non è risolutivo, se vi sono già infestazioni attive.
Metodi naturali per eliminare i tarli con i rimedi della nonna
Il web è pieno di soluzioni naturali per combattere i tarli con i cosiddetti rimedi della nonna.
Tuttavia, siamo sicuri che non si stiano confondendo i tarli con le trame?
Molti di questi rimedi, infatti, venivano utilizzati tanti anni fa come soluzioni per allontanare le tarme dai mobili contenenti i nostri abiti.
Le tarme sono ben diverse dai tarli: le tarme, infatti, si nutrono dei tessuti, mentre i tarli si nutrono del legno. Pertanto, tali metodologie, nate contro le tarme, non sono efficaci anche sui tarli.
Naftalina
La naftalina è una delle sostanze più utilizzate, decenni addietro, per l’allontanamento delle tarme.
Nella confusione tra i due insetti, sono stati poi prodotti dei composti a base di naftalina, venduti come antitarlo, che oggi non sono più in commercio.
La naftalina, infatti, è una sostanza estremamente tossica e pericolosa per l’uomo. Pertanto, suggerirne l’uso per combattere i tarli con l’effetto camera a gas, è assolutamente da evitare, oltre che inutile.
Canfora e legno di cipresso
La canfora spesso utilizzata come preservante per allontanare gli insetti provenienti dall’esterno, viene proposta erroneamente per la rimozione dei tarli. Addirittura, in alcuni casi, viene consigliato l’uso della canfora disciolta in alcool denaturato, da applicare sulle superfici dei mobili, rischiando di rovinarli.
Anche l’uso del legno di cipresso deriva da antiche credenze, che prevedevano l’allocazione di pezzetti di legno di cipresso levigati per allontanare gli insetti dal legno.
Essenze di Lavanda, Agrumi, Chiodi di garofano, Cannella e alloro
Altra antica tradizione era quella di posizionare dei sacchetti contenenti essenze percepite come sgradevoli da parte degli insetti, all’interno di cassetti e armadi.
Ben noti sono, infatti, i sacchetti contenenti fiori di lavanda, agrumi (quindi bucce essiccate di arance o limone), chiodi di garofano, o cannella in polvere con foglie di alloro.
Se queste essenze possono essere utili per odorare gli ambienti o allontanare le tarme, purtroppo, non può dirsi altrettanto per i tarli, per i quali non provocano alcun fastidio.
Eucalipto
L’olio essenziale di eucalipto veniva usato una volta per le iniezioni all’interno dei fori del tarlo.
Ormai in disuso per quella funzione in quanto inefficace, ora ne viene mantenuto il suo utilizzo come prodotto nutriente per il legno, passandolo con un panno sulle sue superfici.
Aglio
L’aglio viene spesso utilizzato come rimedio naturale in diversi ambiti per le sue note proprietà antibatteriche e antibiotiche.
Molto diffusa è l’idea che l’aglio possa essere in grado di allontanare anche i tarli, strofinando energicamente degli spicchi d’aglio sulle superfici dei mobili, per poi richiuderli all’interno di teli in cellophane, per creare un ambiente per loro tossico.
Questa credenza deriva dai tempi antichi, quando i contadini erano soliti piantare dell’aglio attorno agli alberi del proprio orto o giardino, al fine di proteggerli dai parassiti molto dannosi per le piantagioni.
In realtà, se negli orti può assolvere una funzione preventiva, purtroppo non è un rimedio naturale efficace per i manufatti finiti, come quelli di arredo.
Altri metodi antitarlo fai da te
I metodi antitarlo fai da te proposti in rete sono tra i più disparati e si potrebbe andare avanti ad elencarli ancora a lungo.
Ad esempio, c’è chi suggerisce di inserire il prodotto insetticida buco per buco e riscaldarlo con una candela.
É chiaro che molti di questi metodi non siano neanche da prendere in considerazione.
Molti altri, invece, sostengono che possa essere un rimedio naturale la semplice chiusura dei fori di sfarfallamento per rimuovere i tarli, senza l’uso di prodotti chimici. Tuttavia, come già detto, i fori che vediamo sulle superfici del legno sono fori di uscita, per cui i tarli continueranno a crearne di nuovi per continuare a sfarfallare e terminare il loro ciclo biologico.
Conclusioni
É chiaro che, quando ci si ritrova davanti ad un’infestazione da tarli per la prima volta, si ha la tendenza a trattare il problema alla stregua di un’infestazione da parte di qualunque altro tipo di insetto.
I tarli sono coleotteri ed hanno delle abitudini ed un ciclo biologico ben definiti.
Per eliminarli e combatterli, è, dunque, fondamentale conoscere le loro caratteristiche, altrimenti si rischia di perdere tempo prezioso con tentativi fai da te sicuramente economici, ma purtroppo non risolutivi.
Inoltre, bisogna effettuare un corretto riconoscimento dell’insetto infestante, in quanto, per esempio, tarli e tarme non possono essere eliminati con gli stessi sistemi.
I rimedi della nonna, che si utilizzavano un tempo contro le tarme, infatti, sono assolutamente inefficaci contro i tarli.
Se viene, dunque, riscontrata un’infestazione da tarli del legno, è necessario rivolgersi agli specialisti del settore, che, con sistemi professionali e ben collaudati, possano eliminare i tarli definitivamente.
11/02/2021