Mal di gola tosse e voce bassa

Vengono spesso confuse tra di loro. In realtà, tra faringite, laringite e tracheite ci sono delle precise differenze. E riconoscerle è fondamentale per capire qual è il miglior trattamento.

Faringite.

La faringite, semplicemente, è il nome “ufficiale” di quello che comunemente viene indicato come mal di gola. Un disturbo che può avere una doppia origine: virale e batterica. L’azione di questi agenti esterni comporta un’infiammazione della faringe.

I sintomi più comuni della faringite sono: dolore, difficoltà a deglutire, arrossamento e gonfiore, bruciore e irritazione. In alcuni casi, il mal di gola può causare anche febbre e tosse, quest’ultima, a sua volta, può essere suddivisa in tosse grassa e tosse secca.

Oltre all’origine batterica o virale, che potrebbero essere considerate le cause principali, il mal di gola può essere provocato anche da fattori esterni e cattive abitudini: nello specifico, sono l’aria fredda, gli sbalzi di temperatura, l’aria troppo secca o troppo umida in un ambiente, cibi e bevande calde, il fumo.

Laringite.

La laringe è quella struttura cava che si trova tra la faringe e la trachea. Semplificando, possiamo dire che si trovi “più in basso” rispetto alla faringe, all’incirca all’altezza del pomo d’Adamo. Questa struttura ha un ruolo molto importante perché, dal momento che qui si trovano le corde vocali, è demandata alla fonazione.

La laringite è un arrossamento o infiammazione della laringe. Anche questa può avere origine virale o batterica, oppure può essere causata da sostanze irritanti, come il fumo (sempre una cattiva abitudine), gas o vapori troppo caldi.

Il sintomo che permette di distinguere la laringite dalla faringite è la disfonia, ovvero un “abbassamento” della voce che può andare dalla raucedine fino, nei casi più acuti, all’afonia. La laringite può anche accompagnarsi ad altri sintomi come dispnea (respirazione difficoltosa), tosse secca o stridori al momento della respirazione.

Tracheite.

La trachea è il condotto attraverso il quale passa l’aria che respiriamo e che si trova, da un punto di vista anatomico, tra la laringe (che la precede) e i bronchi (che la seguono). Quando questa parte s’infiamma, allora si parla di tracheite.

Una tracheite può essere dovuta a un’infezione batterica, oppure può manifestarsi in caso di reazione allergica, ad esempio, ad acari, polveri e pollini. I sintomi possono essere vari e comprendono: stridore al momento della respirazione, tosse, senso di oppressione o di bruciore al torace e dietro lo sterno, infine difficoltà respiratoria nei casi più gravi.

Trattamento Come si è visto, faringite, laringite e tracheite possono avere natura batterica e, in questo caso, bisogna necessariamente affidarsi al medico curante, che valuterà la necessità o meno di ricorrere a una cura a base di antibiotici per poterle curare.

In generale, per trattare l’infiammazione da mal di gola si può ricorrere a specifici rimedi per il mal di gola, come antisettici e antinfiammatori, che possono, rispettivamente, ridurre la carica microbiotica e contribuire a ridurre il dolore e gli altri fastidi legati all’insorgenza del mal di gola.

Può capitare che la voce si abbassi, talvolta fino alla completa afonia. I motivi per cui la voce si abbassa e si altera possono essere diversi, e in alcuni casi da non sottovalutare. «Non sempre in caso di abbassamento della voce è il caso di allarmarsi – sottolinea il professor Giuseppe Spriano, responsabile di otorinolaringoiatria di Humanitas San Pio X e Professore Ordinario di Humanitas University, ma in caso di sintomi persistenti e non associabili a un’infiammazione delle alte vie respiratorie come faringite, laringite, e tracheite, se il timbro della voce si altera o sono presenti anche altri sintomi, come difficoltà a deglutire o respirare è raccomandabile rivolgersi al medico per una visita specialistica Otorinolaringoiatrica. Infatti, tra le cause che possono far abbassare la voce non ci sono solo le forme infiammatorie od infettive delle vie respiratorie, ma anche il reflusso gastroesofageo, allergie, polipi, noduli e purtroppo anche tumori della laringe. Questi ultimi fanno parte dei cosiddetti Tumori della testa e collo, insieme a quelli del naso e seni paranasali, del viso, dell’orecchio, delle ghiandole salivari, ma soprattutto del cavo orale, della faringe e della laringe, della tiroide che rappresentano circa il 20% dei tumori nell’uomo».

Quali sono i fattori di rischio e con quali sintomi è importante rivolgersi al medico?

«Fumare aumenta di 10 volte nell’uomo il rischio di sviluppare questi tumori, e l’associazione con gli alcolici triplica il rischio rispetto alla popolazione che non fuma e non beve – spiega il professore -. Tuttavia, sono tumori che possono essere contratti anche attraverso il virus del papilloma umano (HPV, Human Papilloma Virus) quello anche responsabile del tumore del collo dell’utero nella donna, e possono quindi svilupparsi anche nelle donne e negli uomini giovani non fumatori e non bevitori. Una volta contratto, principalmente per trasmissione sessuale, il virus si localizza soprattutto nelle tonsille, provocando una infezione cronica, ma che ha la possibilità nel tempo di generare una trasformazione tumorale. Infatti negli ultimi decenni il tumore dell’orofaringe è aumentato del 300%. Pertanto, in presenza di sintomi che non migliorano e non regrediscono in un paio di settimane, quali:

  • abbassamento della voce
  • sensazione di avere un corpo estraneo in gola
  • difficoltà e/o dolore a deglutire
  • tosse persistente

è raccomandabile andare dallo specialista Otorinolaringoiatra per una visita che verrà effettuata con un rino-faringo-laringoscopio. Questo è un esame diagnostico non invasivo; lo strumento, un sottile endoscopio a fibre ottiche collegato ad una telecamera, viene inserito dalla cavità nasale e permette di esplorare e valutare la presenza nel naso, nella faringe o nella laringe di polipi o tumori in fase iniziale».

In caso di tumore, la diagnosi precoce aumenta la percentuale di guarigione

“Certamente. Avere una diagnosi precoce, consente di scoprire il tumore in fase iniziale col vantaggio di avere una maggiore possibilità di guarigione e permette anche di intervenire, se necessario, con trattamenti meno invasivi e con meno effetti collaterali. Infatti, circa il 90% dei tumori al primo stadio guariscono, ma la percentuale si riduce se il tumore è più avanzato. In questi casi, inoltre sono necessari trattamenti più invasivi che richiedono una combinazione di terapie quali radioterapia, chemioterapia e chirurgia.  L’obiettivo terapeutico – conclude il professor Spriano – non è solo eliminare il tumore e portare il paziente alla guarigione, ma preservare la funzione soprattutto in una zona del corpo molto importante dal punto di vista estetico e funzionale».

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    Cosa prendere per mal di gola e abbassamento voce?

    L'erisimo (nome scientifico Sisymbrium officinale) è la pianta medicinale per eccellenza impiegata contro alterazioni della voce come afonia e raucedine, oltre che come rimedio naturale per favorire il benessere delle vie aeree in presenza di infiammazioni (laringiti, tracheiti, ecc.) e malattie da raffreddamento.

    Quanto dura abbassamento di voce Covid?

    I sintomi di Omicron durano in media 4,4 giorni contro i 7,7 giorni di Delta.

    Perché va via la voce con mal di gola?

    “Nella maggior parte dei casi di raucedine o afonia, le cause sono legate a stati infiammatori banali, come l'influenza, il mal di gola, faringiti o laringiti. In questi casi le corde vocali si infiammano, si gonfiano e di conseguenza la voce si abbassa”, ha spiegato il professore.

    Quando tossisco mi va via la voce?

    La raucedine è generalmente secondaria ad un'infezione virale delle alte vie respiratorie (tosse, raffreddore, influenza) oppure è causata da abusi vocali, che comprendono il parlare ad alta voce o in modo alterato.