Come si chiama la fobia del buio

In questo articolo analizzeremo la paura del buio.

Sono uno che cammina da solo e quando sono su una strada buia di notte  o a passeggio nel parco, quando  la luce inizia a cambiare, a volte ho strane sensazioni. Sono un po’ ansioso quando è scuro. Paura del buio, paura del buio, ho costantemente paura che ci sia qualcosa sempre vicino. Paura del buio, paura del buio, ho una fobia che sia qualcuno sempre li.

Iron Maiden, “Fear of the dark”

Basta leggere queste prime frasi per capire che il tema che tratteremo oggi riguarda la paura del buio, la paura della notte.

Una paura questa accompagnata da sensazioni strane, da sentimenti di ansia e dal timore che ci sia qualcuno proprio li, pronto a farci male.

Chi tra noi, da piccolo o anche da grande, non ha mai provato tutto questo?

Chi di noi non ha mai sentito addosso la paura del buio? Una paura questa primordiale, nota come Nictofobia.

Ne avete mai sentito parlare?

Se la risposta è no, state pure tranquilli. Qui di seguito cercheremo di capirne di più.

Cercheremo di capire cosa si nasconde dietro questa paura e cosa fare per riuscire a superarla.

Nictofobia: Cos’è

Come abbiamo detto poco fa, la paura del buio è conosciuta come nictofobia, ma non solo. Viene definita anche acluofobia.

Qui di seguito, però, per evitare confusioni varie, ci riferiremo ad essa parlando di Nictofobia.

Da dove deriva questo termine?

Questo termine sembra derivare dal greco e indica appunto una fobia caratterizzata da una paura  della notte.

Una paura irrazionale: cosa significa quanto appena detto?

I soggetti che ne soffrono sanno benissimo che questa paura è infondata, eppure non riescono a liberarsene: in questi casi l’ansia prende il sopravvento e per questo spesso risulta difficile riuscire a controllarla.

Non stupiamoci dunque se chi soffre di Nictofobia arriva ad avere anche problemi relativi al sonno o paura di dormire.

Ma cerchiamo di capirne di più: quando parliamo di paura del buio, della notte, in realtà parliamo di ciò che può nascondere il buio stesso, dei pericoli che potrebbero esserci.

In un certo senso la persona affetta teme ciò che potrebbe accadere in un ambiente oscuro: non è insolito che chi ha paura del buio veda immagini o persone.

Se per molti questa paura risulta essere temporanea, per altri non è così.

Spesso questa paura può manifestarsi così intensamente e per lunghi periodi, tanto da innescare anche episodi di attacchi di panico  e problemi di gestione delle normali attività di vita. 

E’ in questi casi che siamo in presenza di una vera e propria fobia.

Paura del buio nei bambini: come si manifesta?

Come accennato poc’anzi questa paura può poter “aggrapparsi” sia ai bambini che agli adulti.

Per un bambino può poter essere naturale provare determinate paure:  a 2 anni per esempio un bambino è in grado di immaginare delle situazioni e quindi può poter manifestare sentimenti di disagio al buio, quando per esempio arriva l’ora di dormire.

Non c’è da meravigliarsi se in questi casi desiderano la vicinanza dei loro genitori e manifestano la paura di non voler rimanere soli, perché magari hanno paura della presenza di mostri o fantasmi.

Questa paura può poter essere manifestata anche in altri modi: 

  • un  bambino può avanzare la pretesa di non voler più dormire  da solo, ma in compagnia dei suoi genitori, per sentirsi più sicuro e protetto
  • a causa della sua  angoscia, un bambino può poter svegliarsi nel cuore della notte e piangere
  • a causa della paura del buio, un bambino può poter avere difficoltà a prendere sonno o avere incubi.

In questi casi, però, non vi allarmate: le paure fanno parte del mondo dei bambini, come per quello dei grandi.

Paura del buio nei grandi

Ed è proprio sul mondo dei grandi che ci concentreremo ora: si, perchè la paura del buio può poter colpire anche noi, persone grandi e grosse.

Quanti di voi, pur avendo un’età avanzata, spesso e volentieri dormono con la televisione accesa, proprio per paura di dormire al buio?

Una paura questa che, come vedremo meglio dopo, può essere associata ad un periodo di stress: dopo un lutto, una separazione, per un soggetto può essere difficile riuscire a gestire i propri pensieri, soprattutto quelli negativi.

Ma alla base possono però esserci anche delle esperienze negative vissute da bambini: pensate ad un adulto che da bambino è stato vittima di una spiacevole esperienza, vissuta proprio in assenza di luce

Questa può restare sopita per anni e venire fuori a seguito di una situazione stressante.

Insomma, a prescindere dalle cause, che tratteremo meglio a breve, sembra che nella mente di chi ne soffra, inizino a prendere vita brutti pensieri proprio nel momento in cui si rimane al buio. 

La mente quando si spengono le luci, in un certo senso, inizia a produrre pensieri negativi, varie associazioni di idee che portano il soggetto ad auto-generarsi angoscia e ansia, soprattutto se si è in presenza di rumori in casa, che non possono che generare scenari non proprio piacevoli  e che portano il soggetto ad agitarsi sempre di più.

L’adulto, come anche il bambino, può poter arrivare a soffrire di insonnia: secondo una ricerca condotta dagli studiosi dell’università canadese di Ryerson, sembrerebbe che il 50% dei soggetti insonni abbiano propria paura del buio.

Nictofobia, i sintomi e comportamenti di difesa messi in atto

Ma cosa provoca questa paura? Come tutte le paure, il soggetto che ha paura del buio può poter manifestare vari sintomi fisiologici e psicologici, come:

  • sudorazione
  • sensazioni di formicolio
  • vertigini
  • incapacità di rilassarsi
  • palpitazioni
  • tachicardia
  • respirazione affannosa
  • nausea
  • mal di testa
  • bocca secca
  • sensazione di svenimento
  • incapacità di parlare 
  • Angoscia
  • Timore di morire

Non stupiamoci se chi soffre di questa paura arriva a mettere in atto delle strategie di evitamento, per potersene liberare.

Cosa intendiamo quando parliamo di strategie di evitamento?

Che il soggetto in questione, per stare meglio,, può poter 

  • ritardare l’ora di andare a letto
  • tentare di non essere in alcun modo al buio
  • controllare che tutte  le porte siano chiuse
  • richiedere la rassicurazione di un familiare

Ma siamo davvero sicuri che tutto questo sia di aiuto? Certo che no.

Per quanto una persona arrivi ad adottare determinati comportamenti di sicurezza, (con la convinzione di farsi del bene), a causa dell’irrazionalità dei suoi pensieri, non fa altro che farsi del male.

Questi atteggiamenti, paradossalmente, non fanno altro che concorrere all’instaurarsi di paure e ansie sempre più frequenti.

La paura del buio alla fine più che allontanata, viene rafforzata, perché con tali comportamenti è come se stessimo dicendo a noi stessi “ho ragione ad avere paura.”

La conseguenza di tutto questo? Paura, angoscia e l’instaurarsi di un circolo vizioso che alimentiamo noi stessi.

Le cause della nictofobia: cosa c’è dietro?

Alla base di questa paura, come abbiamo visto, possono esserci  diversi fattori: questa sembra essere una paura primordiale e spesso non è da associare al buio stesso, ma ai pericoli che il buio potrebbe nascondere.

Non è un caso che nei film di paura, i mostri arrivino sempre di notte!

Tra gli altri fattori che possono giocare un ruolo importante per lo sviluppo di questa paura abbiamo una bassa autostima, una mancanza di sicurezza, dovute all’aver vissuto delle esperienze traumatiche.

In tutto questo, può poter esserci anche lo zampino dei nostri genitori: cosa significa questo? 

Che spesso le nostre paure non sono proprio nostre, ma dei nostri genitori.

Spesso assorbiamo quelle che sono le paure delle nostre figure di riferimento e alla fine le facciamo nostre.

Alcuni ricercatori, come Sigmund Freud, inoltre associano la paura del buio al disturbo d’ansia di separazione.

Questo spiegherebbe perché solitamente questa fobia si presenta durante l’infanzia:  in questo periodo delicato i bambini, poco alla volta, imparano a distaccarsi dai loro genitori, per intraprendere un nuovo percorso: l’inizio di un percorso di indipendenza e autonomia.

Se si sviluppano però forme di attaccamento disfunzionali,  possono poter innescarsi diverse ansie paure, come quella del buio, per esempio.

Per comportamenti disfunzionali intendiamo la messa in atto di comportamenti iperprotettivi da parte dei quei genitori, che non permettono ad un figlio di essere appunto indipendente e quindi costruire la sua autostima.

Nictofobia, come superarla?

Come abbiamo visto, la paura della notte e del buio può innescare diversi meccanismi e comportamenti di evitamento, ovviamente con la nostra “complicità”.

Questa è una paura che si manifesta attraverso sintomi psicologici e non:  a questo punto non possiamo non porci una domanda.

Come fare per superare una paura di questo tipo?

A tal proposito non possiamo non dire subito una cosa importante: se questa diventa invalidante, fino ad interferire con le nostre attività di vita quotidiana, può diventare opportuno, se non necessario, intraprendere un percorso terapeutico, per andare alla ricerca della cause sottostanti e affrontare le nostre paure, che come abbiamo visto spesso hanno radici lontane.

Ci sono casi in cui questa però non è così “estrema” da richiedere il supporto di un professionista: è proprio in questi casi che possiamo imparare a mettere in atto alcuni accorgimenti utili.

Vediamoli qui di seguito, facendo riferimento agli adulti.

Consigli per noi adulti

Accettare le nostre paure è il primo passo:  per quanto ciò che sto per dire  possa essere difficile da credere, sappiate che è davvero cosi.

E’ del tutto naturale avere paura, anche del buio: questo non è così sbagliato, sapete?

Spesso, infatti, è la concezione che abbiamo della “paura” a complicare tutto. 

Per questo sarebbe opportuno partire da qui.  In che senso?

  • Provate a pensare alla paura come ad una spia che si accende quando vuole comunicarci qualcosa: quando vuole metterci in guardia.

Con tali presupposti sarà più facile accettarla.

 D’altronde è inutile cercare di allontanarla o soffocarla, altrimenti come un boomerang, non potrà che tornare indietro e in maniera più intensa.

Come fare per gestirla, una volta che l’abbiamo accettata?

  • Affrontate il buio gradualmente: accettare una paura non significa  neutralizzarla. Per questo occorre mettere in atto dei piccoli accorgimenti per aiutarci. 

Provate a familiarizzare con ciò che temete: ovvero con il buio.

Potreste per esempio svolgere un attività in penombra, per poi farla in un ambiente più scuro e man mano continuare così, gradualmente..

Poco a poco.. 

Il buio non  sarà cosi “buio”, se affrontato in questo modo.

  • Imparate a rilassarvi: potreste per esempio imparare a mettere in atto delle tecniche di rilassamento da fare in penombra: questo vi aiuterà a gestire meglio lo stress e l’ansia. 

Potreste per esempio mettervi a letto ascoltando della buona musica o leggendo un buon libro.

Questi potrebbero essere dei veri e propri rituali di rilassamento: dei veri e propri alleati contro il buio e ciò che temete del buio.

  • Evitate la visione di film o programmi all’insegna  della violenza, soprattutto prima di andare a letto.

La vostra mente non ha certo bisogno di essere “riempita” di immagini o scene di questo tipo, dal momento che potrebbero  portare alla messa in atto di comportamenti di evitamento, che come abbiamo visto, non vi aiutano affatto, Anzi.

Consigli per aiutare i bambini ad allontanare la paura del buio

E se sono i nostri figli ad avere la paura del buio?

In questi casi siamo proprio noi genitori a dover mettere in atto dei piccoli comportamenti, al fine di supportarli. 

Di cosa parliamo concretamente? Cosa potrebbero fare mamma e papà? Vediamolo insieme, qui di seguito.

  • Non minimizzare la paura: iniziamo da quello che non si dovrebbe fare.

Se vostro figlio lamenta una paura di questo tipo, non minimizzatela, con frasi del tipo “ sei grande,ormai”.

Tutto ciò non aiuterebbe vostro figlio a stare meglio, anzi.

  • Cosa fare dunque? Beh, ascoltarli: questo può poter essere un buon modo per aiutare i nostri piccoli a gestire le loro paure.

Fate delle domande più specifiche a riguardo e ascoltate con attenzione le risposte: perché ha paura? E di cosa? Cosa è successo poco prima? 

E’ importante cercare di capirne di più, senza ridicolizzare l’accaduto.

  • Rassicuriamo i nostri bambini: spieghiamo loro che non è sbagliato avere paura e che non c’è nulla di cui vergognarsi. 

Diciamo loro che in questi casi occorre parlarne con i propri genitori, per cercare di trovare insieme una soluzione.

Potremmo per esempio chiedere al nostro bambino se c’è qualcosa che potrebbe farlo sentire più sicuro: potremmo lasciare una piccola luce accesa o consigliargli di dormire con il suo peluche preferito.

  • Un altro modo utile per arginare la sua paura potrebbe essere quello di trattare l’argomento “giocando” .

E’ vero, non dobbiamo ridicolizzare il tutto, ma nemmeno appesantirlo. 

Per questo si potrebbero inventare dei giochi attorno a questa paura, dei racconti in cui viene per esempio messo in evidenza come chi  non teme i mostri, riesce a vincere le sue battaglie.

Possono essere anche creati dei piccoli oggetti da utilizzare come “antitodo alla paura”: spray magici che possono per esempio essere utilizzati per allontanare i fantasmi.

– Evitare di inculcare idee e pensieri negativi circa la presenza di eventuali mostri: spesso alcuni genitori, per richiamare l’attenzione dei loro figli, dicono frasi come “ se non mangi viene il lupo e ti porta via”.

Bene, questo è sbagliato: per quanto queste frasi possano essere dette con le miglior intenzioni, possono incutere timore e a lungo andare possono portare all’insorgenza di diverse paure, come quella che stiamo trattando.

Per questo sarebbe opportuno imparare a gestire i capricci dei nostri figli, senza ricorrere a queste frasi.

Si potrebbe infatti optare per altri frasi del tipo “se mangi tutto, giocheremo insieme”.

Non è forse più sano e educativo per un bambino, pronunciare una frase di questo tipo?

Riflessioni conclusive

La paura del buio, lo abbiamo detto, può poter mettere in crisi la tranquillità di noi adulti , ma anche dei nostri figli.

Spesso, sbagliando, siamo proprio noi a mettere in atto dei comportamenti che illusoriamente crediamo possano salvarci e invece ci portano a stare sempre peggio.

Per questo è importante individuarli e sostituirli con degli accorgimenti più utili e funzionali: nel caso degli adulti abbiamo cercato di mettere in rilievo cosa si potrebbe fare per “guarire” da questa paura.

Accettarla è il primo passo, altrimenti si rimane sempre allo stesso punto: quello di partenza.

Anche per i nostri figli possiamo fare tanto e l’abbiamo visto: possiamo, per esempio, imparare a fare attenzione a delle piccole cose che però possono avere un impatto importante sulla loro vita e sulla loro psiche.

Sono sempre le piccole cose a fare la grande differenza!

E questo vale anche per le nostre paure e per quelle dei nostri figli.

Come si chiama la fobia del buio

Dott.ssa Alessia Pullano Psicologa

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Che cos'è la nictofobia?

Nictofobia, la paura del buio Viene considerata clinicamente significativa, e diventa quindi fobia, se l'esposizione al buio causa un estrema reazione di stress e/o la paura genera delle significative limitazioni nella vita di tutti i giorni.

Perché si ha paura della notte?

Cause. La paura del buio è sostanzialmente una forma d'ansia che si manifesta quando il soggetto si trova esposto a un pericolo potenziale o immaginario, senza avere il controllo su ciò che accade. Questo disturbo si osserva raramente nei bambini di età inferiore ai 2 anni.

Quali sono le fobie più strane?

Optofobia. Si tratta della paura irrazionale di aprire gli occhi. ... .
Arachibutirofobia. Avere paura del burro di arachidi è una cosa. ... .
Fobofobia..
Omfalofobia. In questo caso a spaventare, o mettere tremendamente a disagio, sono gli ombelichi. ... .
Deipnofobia..
Singenesofobia. ... .
Geniofobia. ... .
Decidofobia..

Perché ho ancora paura del buio?

In molti casi la paura del buio, quando si presenta in età adulta, può essere la conseguenza di un periodo particolarmente stressante. Può accadere dopo un trasloco, dopo un lutto, dopo una separazione o dopo un evento traumatico che durante la notte non si riescano a gestire i pensieri negativi.