E lamore guardò il tempo e rise

E lamore guardò il tempo e rise

E l’amore guardò il tempo e rise,

perchè sapeva di non averne bisogno.

Finse di morire per un giorno,

e di rifiorire alla sera,

senza leggi da rispettare.

Si addormentò in un angolo di cuore

per un tempo che non esisteva.

Fuggì senza allontanarsi,

ritornò senza essere partito,

il tempo moriva e lui restava.

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E lamore guardò il tempo e rise

‘L’amore guardò il tempo e rise’.Poche righe, ancora attuali e ancora di inestimabile valore per l’uomo di oggi che ha sempre bisogno di aiuto per vivere al meglio e comprendere le difficoltà e le contraddizioni delle relazioni amorose. Questo anche il grande autore ed esteta Luigi Pirandello lo sapeva bene, che nelle sue poesie racchiudeva insegnamenti ed emozioni da tramandare alle future generazioni. Un grande comunicatore, amante del bello e della poesia che ha saputo rendere grandi anche le contraddizioni delle relazioni amorose e delle persone nei loro atteggiamenti.

In tante sue poesie parla di vita, di virtù, di amore per i valori e per la patria, di maschere e di volti coperti. Il poeta siciliano mette molto della sua vita nelle sue opere, ancora attuali e meravigliose. Il suo pensiero va ai sentimenti, alle emozioni, scritte in un periodo in cui l’uomo del novecento vive una profonda crisi esistenziale. Si parla spesso di una realtà nella quale è impossibile vivere in modo autentico, ma dove anzi è necessario portare una maschera e recitare la propria parte su quello che viene considerato il palcoscenico della società come diceva anche lo scrittore Erving Goffman nelle sue teorie comunicative e nel suo pensiero riguardo alle attività e alla comunicazione in società.

E lamore guardò il tempo e rise

Ma cosa abbiamo capito grazie a Pirandello riguardo alle relazioni? Una poesia in particolare ci fa riflettere di come sia importante trovare un amore vero e profondo, che sappia resistere al tempo, alla morte e alle difficoltà. l’amore appunto “guardò il tempo e rise perché sapeva di non averne bisogno”…E’ proprio in queste righe che cerca di dimostrare come il vero amore sia immune al tempo, alla distanza e alle differenze.

“E l’amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno. Finse di morire per un giorno, e di rifiorire alla sera, senza leggi da rispettare. Si addormentò in un angolo di cuore per un tempo che non esisteva. Fuggì senza allontanarsi, ritornò senza essere partito, il tempo moriva e lui restava”. Luigi Pirandello

Luigi Pirandello, ricordiamo è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale è considerato tra i maggiori drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in lingua italiana e siciliana) e circa quaranta drammi, l’ultimo dei quali incompleto… Continua a leggere qui

“E l’amore guardò il tempo e rise” di Antonino Massimo Rugolo, Francesco Cetraro o Luigi Pirandello?

E l’amore guardò il tempo e rise.
Un sorriso lieve come un sospiro,
come l’ironia di un batter di ciglio,
come il sussurro di una verità scontata.
Perché sapeva di non averne bisogno.
Perché sapeva l’infinita potenza del cuore
e la sua poesia e la magia di un universo perfetto,
al di là dei limiti del tempo e dello spazio.
E le ragioni dell’uomo, fragile come un pulcino,
smarrito come un uccello,
cannibale come un animale da preda.
Perché conosceva la tenerezza di una madre,
l’incanto di un bacio, il lampo di un incontro.
Poi finse di morire per un giorno,
nella commedia della vita,
nell’eterno gioco della paura,
nascosto, con il pudore della sofferenza,
con la rabbia della carne,
con il desiderio di una carezza.

Ma era là, beffardo, testardo, vivo.
E rifiorì alla sera,
senza leggi da rispettare,
come un Dio che dispone, sicuro di sé,
bello come la scoperta, profumato come la luna.
Ma poi si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva
il tempo cercò di prevalere,
nel grigio di un’assenza senza musica, senza colori.
E sbriciolò le ore nell’attesa,
nel tormento per dimenticare il suo viso, la sua verità.
Ma l’amore negato, offeso,
fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
perché la memoria potesse ricordare
e le parole avessero un senso
e i gesti una vita e i fiori un profumo
e la luna una magia.
Perché l’emozione bruciasse il tempo e le delusioni,
perché la danza dei sogni fosse poesia.
Così mentre il tempo moriva, restava l’amore.

La questione sulla paternità

– La paternità di Antonino Massimo Rugolo sembra essere confermata dalla presenza della poesia nella sua raccolta “Sulle ali della tenerezza”, Editore Laruffa, pagina 72.

– La paternità di Francesco Cetraro sembra riferirsi al poeta autodidatta nel periodo della sua permanenza presso l’Ospedale Psichiatrico di Taurianova. La suggestiva storia racconta che il componimento sarebbe stato scritto, come tanti altri, su foglietti di carta. In parte sarebbero andati perduti nel tempo, in parte sarebbero stati buttati dalle infermiere nell’atto di pulire la camera, in parte sarebbero stati gettati fuori dalla finestra dallo stesso Francesco Cetraro durante una crisi, per dare, almeno alle sue poesie, la libertà a lui negata. Si dice che alcune poesie siano state salvate dai nipoti e rilegate in una raccolta non commercializzata, ma regalata in poche copie a pochi amici.

– La paternità di Luigi Pirandello (ormai quasi del tutto smentita per stile poetico e verifiche fattive) cita specificamente una terza edizione 1960 (rivenduta nel giugno 1973) della raccolta “Saggi, poesie, scritti varii” a cura di Manlio Lo Vecchio – Arnoldo Mondadori Editore, Milano.

– La questione sulla paternità di questa poesia è ancora aperta. In mancanza di una fonte certa e condivisibile, invitiamo i nostri lettori a segnalarci (con foto della fonte) conferme o smentite di tali paternità.

E se il nostro destino si fosse nascosto dietro una stella? Basterebbe farle il solletico… la stella, intenta a ridere, potrebbe per sbaglio lasciar cadere un pezzo di cielo e mostrarci uno scorcio del nostro futuro.

Cos'è l'amore per Pirandello?

L'amore deride il tempo e gli uomini, fa finta di morire ma è sempre lì, è sempre vivo. Lo si può solo nascondere. In tanti attribuiscono la poesia a Pirandello, ma della stessa non si trova traccia alcuna su nessuna opera del Maestro. Infatti essa è di Antonino Massimo Rugolo.

Quali sono le poesie di Pirandello?

Le più belle poesie di Luigi Pirandello.
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La maschera..