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La basilica di San Giovanni Battista era una chiesa di Pavia, fondata dai Longobardi nel VII secolo e ora distrutta. Secondo taluni storici questa chiesa potrebbe identificarsi con la Chiesa di San Giovanni Domnarum, ancora esistente nel centro di Pavia, nei pressi della Chiesa del Carmine, oppure con la Chiesa di San Giovanni in Borgo, demolita nel XIX secolo per il completamento dell'Almo Collegio Borromeo.[1] Tuttavia, recenti indagini, hanno comprovato l'identificazione della chiesa con quella di San Giovanni Domnarum[2]. Storia[modifica | modifica wikitesto]La chiesa fu eretta nella capitale del
Regno longobardo nella prima metà del VII secolo la data precisa è incerta; potrebbe risalire agli ultimi anni del regno di Arioaldo
(626-636) o ai primi di quello del suo successore, Rotari (636-652)[3] per iniziativa della regina Gundeperga[4], figlia di Agilulfo e
Teodolinda e moglie prima di Arioaldo, e poi di Rotari. Nel 689, durante le ultime fasi
della guerra civile tra re Cuniperto e l'usurpatore Alachis, duca di Trento, il custode della basilica ticinese, Seno, tentò una
mossa disperata per salvare la vita al suo sovrano, in procinto di scendere nella decisiva battaglia di Coronate, proponendogli di vestire la sua armatura e prendere il suo posto sul campo; il re cedette e il chierico fu ucciso dall'usurpatore, prima che questi a sua volta cadesse per mano dell'esercito condotto dallo stesso Cuniperto, accorso in battaglia. Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]
Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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