Le spese per la cremazione sono detraibili

Le spese per la cremazione sono detraibili

Le spese per la cremazione sono detraibili

Le spese per la cremazione sono detraibili

Ai fini della dichiarazione dei redditi, può essere detratta una parte delle spese sostenute per il funerale, fino a un tetto non superiore a € 1.550,00 (chiedere i dettagli alla Agenzia incaricata per le Onoranze Funebri)
Non sono deducibili i costi relativi alla concessioni dei loculi e alle operazioni cimiteriali (tumulazione, inumazione, cremazione, etc).

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Indipendentemente dal grado di parentela, è possibile beneficiare della riduzione Irpef del 19% per i costi sostenuti nell’arco del 2018 in riferimento alla morte di persone, indicandole nel modello 730/2019 secondo le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.
Anche le spese funebri rientrano nel lungo elenco di costi, dalle medicine alle rette universitarie, che possono essere portare in detrazione e danno diritto a una diminuzione dell’imposta.Dal 15 aprile 2019 l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti la dichiarazione precompilata, che dovrebbe già contenere le informazioni su tutte le spese a cui si può applicare una detrazione.
Le spese funebri sostenute nel 2018 e indicate nel modello 730 danno diritto a una detrazione Irpef del 19% fino a un massimo di 1.550 euro per ciascun decesso.
Il valore dello sconto, quindi, può arrivare massimo a 294,50 euro.In altre parole, non si può applicare la detrazione alla somma complessiva di un funerale che è costato 3.000 euro, ma solo alla quota massima di 1.550 euro.
Si tratta di un limite che vale anche nel caso in cui più soggetti sostengano la stessa spesa. Al contrario lo stesso contribuente può detrarre le spese funebri per più decessi.

Detrazione spese funebri: chi ne ha diritto?

Oltre all’importo massimo, le istruzioni per la compilazione del modello 730/2019 ribadiscono anche le regole che determinano chi ha diritto alla detrazione per le spese funebri.
Possono accedervi tutti coloro che sostengono le spese per la morte di una persona, a prescindere dal rapporto di parentela che li lega.
La Legge di Stabilità del 2016 ha eliminato il vincolo di parentela come requisito necessario per usufruire dello sconto Irpef.
I soggetti che beneficiano della detrazione del 19% devono avere cura di conservare le fatture e/o ricevute fiscali riconducibili al funerale, come ad esempio la fattura dell’agenzia di pompe funebri, del fiorista (se la spesa è fatturata a parte), la ricevuta di versamento effettuata al comune per i diritti cimiteriali, le fatture relative agli annunci funebri.

Quali spese funerarie sono detraibili? La circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 7/e del 4 aprile 2017, indica quale è la tipologia di spesa funebre ammessa.
Le spese funebri devono rispondere a un criterio di attualità rispetto all’evento cui sono finalizzate.
Sono pertanto escluse quelle sostenute anticipatamente dal contribuente in previsione delle future onoranze funebri come, ad esempio, l’acquisto di un loculo prima della morte.
Si considerano spese funebri non solo quelle per le onoranze, anche quelle connesse al trasporto e alla sepoltura.

Sono da considerarsi detraibili le spese relative al funerale, quindi:
-l
e spese per il versamento effettuato al comune per i diritti cimiteriali
-la fattura dell’agenzia di pompe funebri (trasporto e sepoltura)
-le eventuali spese per il fiorista
-le spese per gli annunci funebri e necrologi
Non può essere considerata spesa funeraria la traslazione della salma avvenuta, per motivi igienico-sanitari, successivamente alla tumulazione.Riguardo alla condizioni poste dal Fisco per la detraibilità, è necessario che ci sia un rapporto di causa-effetto tra il decesso del familiare ed il sostenimento delle spese e che le spese debbano rispondere ad un criterio di attualità rispetto all’evento cui sono finalizzate.
La conseguenza è che non sono detraibili le spese di esumazione e reinumazione.

Non sono deducibili le spese sostenute non in presenza della morte di una persona (ad esempio l’acquisto preventivo di concessione di loculo cimiteriale), come pure le spese relative alle cremazioni, alla traslazione della salma avvenuta, per motivi igienico-sanitari, successivamente alla tumulazione, ai lavori su loculi e tombe nei quali inoltre vige l’applicazione dell’IVA.
Non sono, pertanto, detraibili le spese sostenute anticipatamente dal contribuente in previsione delle future onoranze funebri (come ad esempio le spese per l’acquisto del loculo prima della morte, che non sono quindi detraibili) e, in generale, tutte quelle per le quali non sussiste un nesso di causalità tra il decesso e la spesa.

E’ possibile se la spesa sostenuta per la lapide di marmo, ovviamente se per il funerale non è stata già detratta la spesa massima di 1.550 euro.
Come già detto, anche le spese per i fiori e per il fioraio sono detraibili, anche in questo caso se c’è capienza nella spesa massima di 1.550 euro.

Se il soggetto che sostiene la spesa è diverso dall’intestatario della fattura, per poter applicare la detrazione, è necessario che nel documento originale di spesa sia riportata una dichiarazione di ripartizione della stessa sottoscritta anche dall’intestatario del documento.

Nel caso di spese funebri all’estero (anch'esse detraibili) la documentazione in lingua originale delle spese sostenute deve essere corredata da una traduzione giurata in lingua italiana.

Quali sono le spese funebri detraibili 2022?

Sono valide le spese del funerale, dei fiori, del loculo, i lavori in muratura, gli annunci funebri, ecc. Il limite massimo di spesa è di € 1.550 per ciascun decesso, importo complessivo da suddividere tra tutti i partecipanti alla spesa.

Quanto si può detrarre per le spese funerarie?

Le spese funebri sono detraibili, con riferimento a ciascun decesso, per un importo non superiore a 1.550 euro. Questo limite resta fermo anche se più soggetti sostengono la spesa.

Quali sono i costi per una cremazione?

Il costo della cremazione con funerale annesso si aggira tra i 2500 e i 3000 euro in Italia. Tuttavia il costo totale può aumentare in base alla scelta della bara e dell'urna funeraria. Una spesa fissa è costituita dalla tassa per il servizio di cremazione il cui importo varia tra i 200 e i 600 euro circa in Italia.