22 risposte Show Buongiorno, Grazie a chiunque risponderà. Gentilissima. È lei stessa ad ipotizzare un legame tra i suoi gesti compulsivi, il suo umore, e la perdita di suo padre. Un ipotesi simile andrebbe verificata assieme ad un professionista. Anche perché, da quel che dice, pare che lei viva queste problematiche da anni. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e di avviare assieme a lui un percorso di psicoterapia. Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza onlineSe hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa. Mostra gli specialisti Come funziona? Gentile utente, certi
meccanismi assolvono ad una funzione ben precisa. La sua situazione presenta molte componenti che richiedono un approfondimento e uno spazio di pensiero. Gentilissima, Salve, da ciò che scrive si nota una stretta connessione tra i sintomi che descrive e la morte di suo padre. Molto probabilmente non ha elaborato il lutto. La invito a contattare un terapeuta, meglio se EMDR (metodo specifico per la risoluzione di traumi) per approfondire meglio il problema e per ritrovare un senso di equilibrio e serenità. Cordiali saluti, Dott.ssa Valentina Ferrarelli Buongiorno, leggendo il suo messaggio ci sono diversi elementi che andrebbero attenzionati insieme a un professionista. La perdita di un
genitore, a qualunque età questo avvenga, ha un fortissimo impatto sulla nostra vita e affrontare questo dolore a volte non è facile da soli. Carissima, le sue parole mi permettono di sentire il suo dolore. Il possibile legame tra la perdita di suo padre e le manifestazioni da lei
descritte, mi spingono ad invitarla a contattare un professionista per poter avere innanzitutto uno spazio personale e riflessivo, che le consenta di poter elaborare la perdita di suo padre ed integrare pensieri ed emozioni indispensabili per poter consolidare la sua autostima ed ottenere una maggiore serenità. Gentile Utente, Gentile utente, i lutti sono sempre esperienze molto dolorose.
Salve, Gentilissima utente, le correla I suoi sintomi con la mancanza di suo papà, se
fosse vero significa che l'elaborazione del lutto è ancora congelata, quindi sarebbe importante rivolgersi ad un terapeuta per eleborare. Il lutto. In questo senso sarebbe ottimale terapeuta EMDR. Buonasera, dal suo racconto credo che ci siano diversi aspetti che andrebbero esaminati con l'aiuto di un professionista. Tuttavia, la perdita di un genitore rappresenta sicuramente un evento che può frammentare la continuità di un'esistenza... In alcuni casi, l'impatto del lutto può essere talmente forte da impedirci di attribuire a tale sofferenza un senso coerente all'interno della propria storia di vita. Questo può avere delle ripercussioni sul proprio modo di sentirsi e lei stessa ipotizza un legame tra i suoi sintomi e la perdita di suo padre. Un ipotesi tale, concordo con i colleghi, andrebbe attenzionata con un terapeuta. A disposizione, un saluto AC Cara utente, emozioni di tristezza legate alla perdita importante che ha subito sono normali anche a distanza di tempo; divengono preoccupanti solo laddove La blocchino nella Sua vita quotidiana. La cosa che sicuramente è impattante per Lei in questo momento è l'aspetto delle infezioni al viso, che La limitano nel mondo e Le riducono possibilità d'azione e di emozione (positiva). L'eventuale relazione tra questi eventi, e i motivi che hanno causato la problematica, meritano tempo e spazio personali che possono essere dedicati con una consulenza psicologica (e non certo con poche righe scritte online). Data la sofferenza che sta vivendo, che è comprensibile e palpabile, consiglierei un approfondimento psicologico. Una volta compreso cosa provoca queste modalità, in breve tempo si ridurranno sensibilmente. Valuti una consulenza, anche online. Ne vale la pena. In bocca al lupo, cordialità. DP Salve, lei ha riportato momenti e fonti di dolore e disagio. Ha descritto quella che sembrerebbe una "compulsione". Non necessariamente sono legati tra loro, ma la cosa migliore è fare luce su tutto quello che prova e il perché. Acquisire nuova consapevolezza e forza. Ci vorrà un po' di tempo e fatica, ma il primo passo l'ha fatto scrivendo del suo problema. Molto riescono a fare la terapia cognitivo-comportamentale e la tecnica EMDR. Continui che andrà bene. Un saluto. Buongiorno. Ciò che sta attraversando è un evento traumatico che destabilizza su vari aspetti della vita di un individuo. Una vera e propria ferita dell'anima. Può accadere che le emozioni legate a tale evento sia talmente forti che il nostro cervello crea meccanismi difensivi. Potrebbe essere
importante trattare questo delicato momento in un percorso di terapia, per esempio attraverso l'E.M.D.R., un trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici. che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti. Buonasera, Gentile Utente, mi sento triste nel leggere che Lei, dal momento che Suo papà è mancato, non può ricordarlo con un sorriso; ho immaginato che cerchi quel sorriso in coloro cui vorrebbe ricevere complimenti sul Suo aspetto quand'è di malumore, quando ovvero guardandosi allo specchio Le succede di pensare alle imperfezioni cutanee sul viso procuratesi per esserselo continuamente toccato dacché che Suo papà non c'è più; ho immaginato che toccarsi compulsivamente il viso potesse servirLe per rievocare, ad un qualche livello, quei momenti dove Suo papà può averlo accarezzato ed insieme sorriso; "palpabile" potrebbe voler esprimere quel contatto poi venuto meno e con esso l'oblio di quell'espressione sorridente; le lacrime agli occhi che Le salgono pensando agli avvenimenti passati con lui col sentimento triste che sottendono, lo stesso che sento perché non può ricordare il suo sorriso, meriterebbero però adesso uno spazio per lasciar decantare quel Suo malumore che rimane col suo decesso e permettere pure alle Sue lacrime di scendere. Le auguro ogni bene, GB Salve,la situazione che sta vivendo ormai da qualche anno, andrebbe approfondita in modo da avere un quadro più completo della sua vita e della sua realtà interna.Vive da sola o con sua madre?Qual'era l'età di suo padre e la sua quando è accaduto questo doloroso evento?Ha al momento dei rapporti affettivi significativi?Mi vengono in mente queste e molte altre domande...Alcuni avvenimenti drammatici possono "portare allo scoperto" delle
fragilità attraverso una serie di sintomi come quelli che lei descrive. Provi a farsi coraggio ed affrontare la sua sofferenza con il supporto di un professionista che la sostenga e la aiuti ad aprire nuovi spazi di pensiero e di elaborazione. Gentile utente, dalle sue parole sembra emergere una sofferenza significativa legata al bisogno di toccare in modo ripetuto il proprio volto, con una modalità che lei stessa vive come compulsiva. Al contempo, al di là della sintomatologia che lei porta, sembra che lei rifletta sul proprio mondo interiore in modo più ampio ed approfondito, evidenziando dei possibili nessi tra i gesti che compie sul suo volto e il fatto che sia venuta a mancare una figura per lei significativa. Le suggerirei, considerando il suo desiderio di approfondire le proprie dinamiche interiori, di consultare uno specialista per valutare i suoi reali bisogni. Prenota subito una visita online: Prima visita -
60 € Gentilissima, l'elaborazione di un lutto e sempre una cosa complessa e determinate volte può lasciare i suoi segni in vari modi. Nel suo caso il prolungamento di questo lutto va assolutamente approfondito. Converebbe che lei contattasse uno psicoterapeuta per poter imparare a gestire meglio le sue emozioni e imparare a camminare in modo autonomo. Cordiali saluti
Salve, nella domanda che pone c'è anche la risposta: probabilmente non ha elaborato il lutto di suo padre. Salve, probabilmente occorre elaborare il lutto paterno. Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri. Specializzazione Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti Indirizzo email Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online. Presto il consenso al trattamento dei dati personali relativi al mio stato di salute al fine di porre domande ai Professionisti. Scopri di più. Perché è necessario il tuo consenso?Il tuo consenso è richiesto per inviare la tua domanda al Professionista, in accordo con la legge attuale. Vorremmo inoltre informarti che il tuo consenso può essere ritirato in qualsiasi momento, sebbene ciò non inciderà sullo status legale del tuo consenso al momento della tua accettazione. Quali sono i miei diritti dopo aver prestato il consenso?Puoi ritirare il tuo consenso in qualsiasi momento, e hai anche il diritto di aggiornare i tuoi dati, il diritto all'oblio, e hai il diritto di limitare il trattamento e il trasferimento dei tuoi dati. Hai anche il diritto di sporgere reclamo alle autorità competenti, se pensi che il trattamento dei tuoi dati violi la legge. Chi è l'amministratore dei miei dati personali?L'amministratore dei miei dati personali è Docplanner Italy srl, Piazza Cinque Giornate 10, CAP 20129, Milano (MI), Partita IVA e Codice Fiscale 09244850963. Docplanner Italy srl, dopo aver trasferito i tuoi dati personali al Professionista da te scelto, diventa altresì amministratore dei tuoi dati personali. Per maggiori informazioni su come gestiamo i tuoi dati, clicca qui Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica. Quando lo psicologo si commuove?Non sentitevi soli, fate/farete parte del 70-80% dei terapeuti che hanno pianto/piangeranno almeno una volta nella loro carriera. Molto probabilmente il vostro paziente e/o la relazione terapeutica ne beneficeranno (a patto che ne parliate).
Quanto tempo dura il transfert?4 Risposte. diciamo che la durata del transfert è soggettiva e molto legata alla "gestione" che il terapeuta riesce a farne attraverso le interpretazioni che riportano alle emozioni e sentimenti infantili in modo che il paziente possa poi prenderne coscienza.
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