Wolf Erlbruch è uno scrittore ed illustratore tedesco, riconosciuto per il contributo che ha dato all’editoria per bambini. Il libro illustrato tocca un tema molto delicato e un
tabù che lega tutti noi e ancor più in questo periodo di incertezza e perdite. L’albo illustrato può essere letto sia attarverso le parole sia attarverso le immagini riportate che esprimono emozioni e sensazioni e ad un bianco onnipresente che riporta alla moltitudine di storie che possono intrecciarsi con le altre. Un bianco presente fino ad un dato avvenimento che riportano i colori nel paesaggio. Il rapporto tra l’anatra e la MorteIl libro racconta dell’ incontro e rapporto tra un anatra e la Morte. Una Morte rappresentata come uno scheletro sorridente che indossa i vestiti, quasi come un pigiama, tipici di una nonna di campagna un po’ impacciata ma anche molto gentile. È molto timida e porta con se un fiore, un tulipano, pronto ad essere lasciato sulla tomba di qualcuno. Il libro inizia con l’anatra che si accorge della morte che la seguiva, quest’ultima l’ha rassicurata dicendo che non era venuta a prenderla e che si trovava con lei da molto tempo. “Sei venuta a prendermi?” “Sì…nel caso ti capiti qualcosa. “All’incidente ci pensa la vita, come anche al
raffreddore, La morte non deve essere un tabùNon è una morte di cui si deve avere paura ma la si può perfino abbracciare e scaldare con le proprie ali. L’anatra infatti dopo aver fatto un bagno insieme, scalda la Morte infreddolita per l’acqua del lago. L’albo si evolve sul sentimento della compassione, sul terrore di quello che non si conosce superato dalla tenerezza, sul vivere un qui e ora che la morte non ha nulla di spaventoso. “Certe anatre dicono che si diventa angeli e si sta seduti sulle nuvole (…) “Certe
anatre dicono che nelle viscere della terra c’è l’inferno, Nel bianco della pagina tutte le storie sono possibili e anche tutte le domande e le risposte. Bisogna però andare avanti, come va avanti il libro nella sua narrazione perché è così la vita e le pagine devono essere girate per andare avanti. Conclusione del libroCon questa frase finisce il libro: Ma così era la vita. Non la morte, così è la vita. Un libro ricco, che nei vuoti e nei contenuti sa dare molto. Un libro da leggere insieme ai propri bambini, da lasciare ai ragazzi o da prendersi un momento per leggerlo insieme quando i tempi lo consentono. La vita come susseguirsi infinito di morti e nascite. La morte come tappa della vita e il resto lo lasciamo al grande fiume che nel libro risale la pagina e continua nel suo viaggio. E a conclusione del libro si continua a vivere, volare, fare il bagno e arrampicarsi sugli alberi come l’oca con la morte e il tulipano. ARTICOLI SUGGERITI |