Normalmente, l’accesso al trattamento pensionistico fonda su talune condizioni stabilite dalla legge, tra cui età e contributi versati, congiuntamente. Sicché, il solo compimento dei 67 anni di età, non implica necessariamente il diritto alla pensione. Infatti, in molti casi, chi non ha versato contributi non ne avrà diritto. Occupiamoci qui, nello specifico, del caso della casalinga che non abbia versato i contributi. Ebbene, a scanso di equivoci, alla medesima non spetta la pensione di vecchiaia. Ciò in quanto questa si ottiene al compimento dei 67 anni di età, versati almeno 20 anni di contributi. Show
In alcuni casi, la pensione può spettare anche a chi non abbia versato contributi, sempre al compimento dei 67 anni. In questo caso, si parla di assegno sociale, ottenibile in presenza di precisi requisiti reddituali, personali e coniugali. Vediamo quali sono, nel dettaglio.
Requisiti per ottenere l’assegno socialeEcco quali sono i requisiti per accedere all’assegno sociale. Segnatamente, esso spetta in misura intera al pensionato che abbia redditi personali pari a zero; al pensionato coniugato, con reddito personale pari a zero e reddito coniugale inferiore a 5.983,64 euro annui. Quindi, ai molti che si chiedono a che età può andare in pensione la casalinga che non abbia versato contributi, rispondiamo come segue. Se non rientra in una delle ipotesi appena descritte, può ancora rientrare in quella di assegno sociale ridotto. Esso spetterebbe, sempre compiuti i 67 anni di età, ma in presenza di questi diversi e più ampi requisiti: redditi personali inferiori a 5.983,64 euro annui, in caso di pensionato single o separato; in caso di pensionato coniugato: reddito personale inferiore a 5.983,64 euro annui, oppure coniugale inferiore a 11.967,28 euro. In definitiva, per rispondere compiutamente alla domanda su cosa spetti alla casalinga che non abbia versato contributi, concludiamo nel modo seguente. Se si tratta di persona sposata, vigeranno i limiti di reddito familiare cumulativo indicati sopra, che condizionano l’accesso all’assegno sociale. Se si tratta di vedova, inciderà l’arricchimento conseguito attraverso la pensione di reversibilità. Anche quest’ultimo, infatti, andrà ad incidere sui limiti di reddito ostativi all’ottenimento dell’assegno sociale. Pertanto, solo se è single e rispetti le condizioni su descritte, potrà ottenere il trattamento indicato. Si tratta, appunto, dell’assegno spettante a chi si trovi in condizione di disagio economico e necessiti dell’aiuto dello Stato. Lettura consigliata Occhio a quando conviene versare i contributi volontari per la pensione, onde evitare di sprecare inutilmente i propri risparmi Si invita a leggere attentamente le Avvertenze riguardo al presente articolo e alle responsabilità dell'autore, consultabili QUI» La pensione casalinghe non è obbligatoria ma volontaria: i contributi per un anno costano 300 euro. La pensione per casalinghe è una tutela previdenziale su base volontaria per chiunque si occupi della casa e dei
familiari se non ha già un lavoro retribuito da dipendente o un'attività autonoma, situazioni che portano ovviamente ad avere dei contributi per la pensione. Ovviamente, anche se comunemente si dice pensione casalinga si tratta di una tutela per uomini e donne. La pensione casalinga è obbligatoria?No, versare contributi per la pensione sociale casalinghe / casalinghi è una scelta volontaria e non un obbligo previdenziale. Formalmente si configura come una pensione di vecchiaia, spettante quando si compiono 67 anni, o 57 se sono stati versati almeno 60 mesi di contributi. Si può essere casalinghe/i, lavorare part-time ed avere diritto alla pensione. ATTENZIONE: la pensione casalinghe è volontaria, invece l'assicurazione casalinghe è obbligatoria. La pensione casalinghe senza contributi non è possibile proprio perché si tratta di un trattamento erogato sulla base di contributi volontari. Pensione casalinghe Inps, a chi spettaCome prima cosa specifichiamo la definizione di casalinga intesa come "persona che si occupa della gestione della casa e della famiglia": il termine è unisex e non è certo limitata al solo "fare le pulizie e cucinare", c'è ben di più, ma il termine si usa soprattutto perché immediatamente comprensibile. Chi può iscriversi al Fondo casalinghe? Può iscriversi al Fondo previdenziale chi rispetta tutti questi requisiti:
La pensione casalinghe può essere cumulata con l'assegno sociale (ex pensione sociale). Domanda di pensione casalingaL'iscrizione al Fondo Casalinghe e Casalinghi come la stragrande maggioranza delle procedure di questo genere si può fare solo online dal sito dell'Inps, quindi è necessario avere le credenziali SPID se volete fare da soli, altrimenti vi dovrete chiedere assistenza ad un patronato o un intermediario riconosciuto dall'ente. In alternativa potete telefonare al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento. L'iscrizione al Fondo è valida dal primo giorno del mese di presentazione della domanda perché è accolta automaticamente, se non ci sono condizioni che la impediscano, e i contributi per la pensione casalinghe possono essere versati immediatamente. Si rimane iscritti anche se poi non si versano i contributi per la pensione. Contributi pensione casalinghe Inps e importoCome versare i contributi per una casalinga? Essendo una scelta volontaria, i contributi per la pensione casalinghe si pagano con bollettini postali che arrivano precompilati a casa ed è possibile versare una somma a propria discrezione e con le tempistiche preferite. Quanto costano i contributi da casalinga? Il minimo contributivo è 25,82 euro: l'Inps conteggia un mese di contributi, quindi se pagate 154,92 euro con un solo bollettino vi vengono accreditati 6 mesi di contributi, se pagate 12,91 euro solo due settimane. I contributi pagati per la pensione per casalinghe danno diritto a deduzioni fiscali nella dichiarazione dei redditi per l'intera somma versata. Un anno di contributi per la pensione casalinga è pari a 310 euro: pagandone di più, l'eccedenza non verrà usata per i contributi degli anni seguenti ma farà aumentare l'importo della pensione casalinga che, come è facile immaginare, con 310 euro l'anno di contributi è davvero basso. Come già scritto, occorrono almeno 5 anni di contribuzione, pari a 60 mesi, per avere diritto alla pensione sociale casalinghe. Per la pensione casalinghe non è prevista l'integrazione al minimo Inps, l'adeguamento annuale al tasso di inflazione, la reversibilità. Essendo una prestazione pensionistica contributiva, l'importo della pensione casalinghe è in base a quanto contributi è stato versato e viene erogata a partire dal 57esimo anno di età del/della contribuente solo se l'importo è almeno di 1,2 volte l'importo dell'assegno sociale, altrimenti viene erogata in ogni caso a prescindere dall'importo a partire dal 65esimo anno di età. L'Inps provvede comunque all'erogazione della pensione casalinghe in caso di avvenuta assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa, se sono stati versati almeno 5 anni di contributi. Come richiedere il bonus casalinghe 2022?Come fare domanda
Per inoltrare la richiesta all'interno del portale si deve accedere all'area Servizi per il cittadino; attraverso call center dell'Inps chiamando il numero 803.164, oppure il numero 06.164.164 per le utenze mobili; tramite patronato o intermediari dell'Inps.
Che pensione spetta a una casalinga?A quanto ammonta la pensione sociale? La pensione sociale 2022 per le donne senza contributi e con i requisiti previsti ammonta a 468 euro al mese per 13 mensilità. Tale somma può essere integrata con la pensione di cittadinanza fino a un massimo di 780 euro.
Chi non ha mai lavorato ha diritto ad una pensione?Va detto che il nostro ordinamento tutela anche coloro che non hanno mai lavorato e quindi non hanno contributi: ad esempio, per questi vi è la possibilità di richiedere quella che ancora oggi viene chiamata pensione sociale, anche se dal 1° gennaio 1996 ha cambiato nome in assegno sociale.
Chi ha diritto alla pensione minima di 780 euro?La cifra massima di 780 euro, però, è riconosciuta solo in caso di reddito pari a zero e, quindi, può ambirci solo chi percepisce l'assegno sociale. Per poter richiedere la pensione di cittadinanza anche quando si percepisce un trattamento INPS, è necessario avere un ISEE che non supera i 9.360 euro.
|