Il cammino degli illuminati escape room

“Angeli e Demoni” � il primo best seller pubblicato da Dan Brown, il fortunato scrittore americano assurto a maggior fama con il thriller “Il codice da Vinci” e recentemente tornato al successo con “Inferno”, in libreria dal mese di maggio. Tre thriller di ambientazione italiana, il cui comune protagonista � il prof. Robert Langdon, esperto di simboli e iconologia. Molti ritengono che “Angeli e demoni” sia il miglior romanzo della quadrilogia (c’� anche “Il simbolo perduto”, sul tema della massoneria) e indubbiamente gli amanti del “best seller” vi ritroveranno tutti gli elementi che caratterizzano il genere: azione, tensione, colpi di scena. Anzi, si assiste pagina dopo pagina ad un crescendo parossistico che trasforma la storia, che all’inizio mostra di avere qualche pretesa, in un fumettone roboante privo di qualsiasi verosimiglianza, una sorta di cartone animato alla bip-bip.

A noi per�, al di l� di ogni considerazione sulla storia o sui suoi protagonisti, interessa riproporre il percorso nella Roma barocca indicato nel libro come “il cammino degli illuminati”, ovvero la misteriosa e improbabile setta che si oppone al potere temporale  e spirituale della Chiesa in nome della ragione e della scienza.

Il cammino inizia dal primo “altare della scienza” situato nella basilica di Santa Maria del Popolo, precisamente nella cappella Chigi realizzata da Raffaello Sanzio. La “tomba terrena del Santi”, come viene chiamata in una antica iscrizione attribuita a Galileo Galilei che � la chiave interpretativa dei misteri del libro. L’ “altare” rappresenta la terra, il primo dei quattro elementi fondamentali del sistema scientifico aristotelico (fig. n. 1). Qui il nostro eroe trover� morto e interrato nella cripta il primo dei quattro cardinali rapiti, nessuno dei quali per altro far� ritorno al conclave che sta per iniziare, nonostante le corse precipitose e i generosi affanni di Langdon & friends (la sua amica Vittoria e la gendarmeria vaticana).

Veloce cambio di scena, e siamo gi� alla seconda tappa del percorso. Ci troviamo in Piazza San Pietro e intorno al protagonista si chiude come in un abbraccio l’imponente colonnato del Bernini. E’ qui che si trova il “secondo altare della scienza”, simbolo dell’aria. Si tratta del bassorilievo scolpito in una targa di marmo incassata tra i sanpietrini della pavimentazione e noto come “West-Ponente” (fig. n. 2). Anche qui uno dei cardinali sta spirando con i polmoni trafitti.

Terza tappa. La pi� spettacolare. Siamo nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, famosa  per il gruppo scultoreo berniniano “L’estasi di Santa Teresa”, ovvero “l’altare del fuoco” (fig. n. 3). Qui il terzo cardinale appeso in aria con delle catene sta bruciando senza che i nostri eroi possano impedirlo; anzi, il comandante della gendarmeria vaticana ci lascia le penne, la ragazza viene rapita dall’assassino che vuole stuprarla e Langdon dopo una lotta impari e a tratti ridicola con il medesimo si salva perch� “protetto” da un sarcofago che si � rovesciato su di lui, sotto il quale per� rischia di rimanere soffocato.

Prevedibile l’anello finale della catena. L’elemento rimanente � l’acqua e quindi il quarto “altare della scienza” sar� una fontana, precisamente la berniniana “Fontana dei Fiumi” al centro di Piazza Navona (fig. n. 4). Qui il prof. Langdon, intuendo tempestivamente le mosse dell’assassino, riesce ad arrivare ancor prima di costui, ma non riuscir� ugualmente a salvare l’ultimo cardinale che morir� affogato. Ancora una violenta colluttazione “acquatica” tra i due antagonisti, che nuotano nel piccolo specchio della fontana come si trattasse di una piscina olimpionica, mentre il cardinale poco a poco va a fondo.

Terminati gli altari (e i cardinali) la storia non finisce, anzi! C’� ancora da salvare il Vaticano e Roma dalla terribile e prossima esplosione di un flacone di “antimateria” che la setta degli Illuminati, quale estrema e definitiva vendetta dei soprusi che la Chiesa nel corso dei secoli avrebbe perpetrato nei confronti di scienza e scienziati, tramite misteriose complicit� ha nascosto in un qualche luogo proprio in Vaticano e che le guardie svizzere stanno cercando fin dalle prime pagine del libro. E c’� anche da sottrarre la bella Vittoria dalle grinfie dell’assassino che sta per violentarla.

I due si sono rifugiati nella cosiddetta “Chiesa dell’Illuminazione”, segreta “sede sociale” della setta che Langdon intuisce al volo trovarsi in Castel Sant’Angelo (fig. n. 5), dove si precipita fradicio zuppo cos� com’� per salvare la sua bella. Inutile dire che pur stanco e prostrato per i precedenti eventi, dopo un feroce corpo a corpo con l’aguzzino, riesce nel suo intento e salva la vita e la virt� di Vittoria. Ancora una corsa precipitosa, questa volta tramite il famoso condotto chiamato il “passetto”, per raggiungere in Vaticano direttamente le stanze private del papa. Qui li attende una carambola di strepitosi eventi che culminano nei “fuochi d’artificio” (non solo metaforici) finali, in cui tutti i nodi, o quasi, della storia vengono finalmente sciolti.

Nelle ultime pagine ritroviamo i nostri due eroi in una stanza d’hotel, freschi di doccia, che stanno per concedersi ad una appagante seduta di sesso, che ci viene provvidenzialmente risparmiata.

Insomma, la solita americanata.