Trimebutina maleato prima o dopo i pasti




Cos'� Debridat - Capsula Molle?

Debridat - Capsula Molle � un farmaco a base del principio attivo Trimebutina Maleato, appartenente alla categoria degli Antispastici e nello specifico Anticolinergici sintetici, esteri con gruppi aminici terziari. E' commercializzato in Italia dall'azienda Alfasigma S.p.A..

Debridat - Capsula Molle pu� essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


Confezioni

Debridat 150 mg 20 capsule molli


Informazioni commerciali sulla prescrizione

Titolare:

Alfasigma S.p.A.

Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
Classe: C
Principio attivo:

Trimebutina Maleato

Gruppo terapeutico: Antispastici
Forma farmaceutica: capsula molle


Indicazioni

Trattamento del colon irritabile negli adulti e negli adolescenti al di sopra dei 14 anni.


Posologia

Posologia

La dose raccomandata è 300-450 mg al giorno (pari a 2-3 capsule al giorno).

La dose massima giornaliera è 600 mg (pari a 4 capsule al giorno).

Non superare la dose massima raccomandata.

Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Debridat negli adolescenti di età inferiore ai 14 anni.

Durata di trattamento

La durata massima di trattamento negli adolescenti > 14 anni è di 3 settimane, salvo diversa rivalutazione clinica.

Popolazioni speciali

Pazienti con insufficienza epatica e renale

Non sono disponibili dati.


Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Ileo paralitico e patologia ostruttiva dell'apparato gastrointestinale.

Colite ulcerosa.

Megacolon tossico.

Allergia alle arachidi e alla soia.



Avvertenze speciali e precauzioni di impiego


Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione


Assumere Debridat - Capsula Molle durante la gravidanza e l'allattamento


Effetti sulla capacit�di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

Debridat può causare vertigini e sonnolenza, pertanto può alterare la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.



Effetti indesiderati


Sovradosaggio

In letteratura sono stati riportati casi di abuso intenzionale (tentativo di suicidio) o di abuso accidentale di trimebutina.

Alte dosi di trimebutina orale, dalle 3 alle 50 volte superiori alla dose giornaliera raccomandata, hanno causato disturbi neurologici (perdita di coscienza, coma, sonnolenza, convulsioni, disturbi del linguaggio, miosi, pause respiratorie, sudorazione profusa) e disturbi cardiaci (tachicardia ventricolare, ipertensione, sintomi di prolungamento del tratto QT). Questi effetti sono comparsi entro 3 ore dall'assunzione della trimebutina.

Non è noto un antidoto specifico. In caso di sovradosaggio, i pazienti devono essere sottoposti a stretto monitoraggio per individuare segni o sintomi di reazioni avverse e deve essere istituito immediatamente un appropriato trattamento sintomatico e di supporto.



Propriet� farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Farmaci per i disturbi funzionali gastrointestinali – Anticolinergici sintetici, esteri con gruppi aminici terziari codice ATC: A03AA05.
La trimebutina è una molecola di sintesi ad azione regolatrice della ...


Propriet� farmacocinetiche

Studi con la molecola marcata hanno dimostrato una impregnazione elettiva in quelle zone dell'apparato gastro-enterico in cui sono presenti i plessi nervosi autonomi di Meissner ed Auerbach.
Distribuzione
L'impregnazione è ...


Dati preclinici di sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l'uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione.
...


Elenco degli eccipienti

Olio di soia, olii vegetali idrogenati, cera d'api, lecitina di soia, olio di soia idrogenato, gelatina, glicerolo, sodio etileparaidrossibenzoato, sodio propileparaidrossibenzoato, titanio biossido.


Farmaci Equivalenti


Farmaci Esteri


Fonti Ufficiali

Trimebutina


Indicazioni - Quali sono le indicazioni terapeutiche di Trimebutina?

La trimebutina è indicata nel trattamento della sintomatologia spastico-dolorosa associata a colon irritabile. (leggi)

Posologia - Qual è la posologia di Trimebutina?

Riportiamo di seguito la posologia della trimebutina nelle diverse indicazioni terapeutiche. (leggi)

Controindicazioni - Quando non si deve usare Trimebutina?

La trimebutina è controindicata in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. (leggi)

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Trimebutina?

Sono stati segnalati casi di ipotensione e lipotimie con la somministrazione per endovena di trimebutina per dosi superiori a 100 mg oppure in caso di iniezione eseguita troppo velocemente. (leggi)

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Trimebutina?

L’unica interazione nota della trimebutina si ha con la d-tubocurarina. (leggi)

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Trimebutina?

Gli effetti collaterali cardiovascolari comprendono ipotensione, bradicardia, tachicardia. (leggi)

Tossicità - Qual è la tossicità di Trimebutina?

Casi di sovradosaggio (overdose) di trimebutina riportati in letteratura, compresi gli errori di dosaggio, riportati in bambini e giovani adulti, hanno portato a manifestazioni prevalentemente neurologiche (coma, sonnolenza e convulsioni) e cardiache (bradicardia, tachicardia ventricolare, ipertensione arteriosa) (leggi)

Farmacologia - Come agisce Trimebutina?

La trimebutina (INN: Trimebutine) è inserita, in base alla classificazione ATC (Anatomico, Terapeutica, Chimica) dei farmaci, tra gli anticolinergici di sintesi utili per il trattamento dei disordini del tratto gastrointestinale. (leggi)

Farmacocinetica - Qual è il profilo farmacocinetico di Trimebutina?

Dopo somministrazione orale l’assorbimento della trimebutina maleato è pressoché completo. Nell’uomo, dopo una dose singola orale di trimebutina (2 mg/kg), il picco plasmatico è raggiunto dopo 1-1,5 ore. (leggi)

Classificazione - Qual è la formula di struttura di Trimebutina?

La formula bruta della trimebutina è C22H29NO5. (leggi)

Bibliografia - Quali fonti bibliografiche per Trimebutina?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla trimebutina sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Specialità - Quali sono le specialità medicinali che contengono Trimebutina?

Trimebutina è prescrivibile nelle specialità commerciali Debridat, Debrum, Digerent. (leggi)

La trimebutina è un farmaco di sintesi utilizzato nel trattamento dei disturbi della motilità gastrointestinale, della sintomatologica spastico-dolorosa associata alla sindrome del colon irritabile, in caso di atonia intestinale post-operatoria e in diagnostica (esami endoscopici e radiografici).

La trimebutina è indicata sia nei pazienti adulti che nei bambini. In caso di disturbi della motilità del tratto digerente, incluso la sindrome del colon irritabile, la trimebutina è somministrata come trimebutina maleato per via orale alla dose di 300-450 mg/die negli adulti; nei bambini la dose deve essere adattata all’età. Nel trattamento dell’atonia intestinale post-operatoria la trimebutina (trimebutina maleato) è somministrata per via parenterale (100-150 mg/die); in diagnostica il farmaco può essere somministrato per via parenterale o come instillazione locale (50-100 mg/die).

La trimebutina è disponibile in commercio in Italia anche combinata con una benzodiazepina, il medazepam. L’associazione farmacologica è indicata quando la sindrome spastico-dolorosa intestinale si associa ad ansietà.

La trimebutina è controindicata in caso di ipersensibilità al farmaco o agli eccipienti (a seconda delle formulazioni possono essere presenti olio di arachide, soia, sodio metilparaidrossibenzoato, sodio propil-paraidrossibenzoato). Le formulazioni iniettabile possono contenere alcool benzilico e pertanto non possono essere utilizzate nei bambini con meno di tre anni (aumento del rischio di reazioni avverse).

Altre condizioni che controindicano l’uso di trimebutina includono patologie ostruttive del tratto gastrointestinale, colite ulcerosa e megacolon tossico.

Dal punto di vista delle interazioni farmaco-farmaco, la trimebutina è risultata interferire in studi preclinici solo con la d-tubocurarina, farmaco con effetti curarizzanti (potenziamento di tali effetti). Non è noto se tale interazione possa avere rilevanza clinica per l’uomo.

Gli effetti collaterali associati alla somministrazione della trimebutina comprendono reazioni cardiovascolari (alterazione del ritmo cardiaco e riduzione dei valori di pressione arteriosa), neurologiche (lipotimia, sonnolenza, vertigine, ansietà, convulsioni), dermatologiche (dermatiti, rash cutanei), gastrointestinali (secchezza della bocca, diarrea, costipazione, dispepsia), renali (ritenzione urinaria o incontinenza) e sensoriali (alterazione dell’udito).

In caso di sovradosaggio, accidentale o voluto, gli effetti tossici osservati sono stati soprattutto di tipo neurologico e cardiovascolare.

Ma come agisce la trimebutina? Il farmaco possiede un meccanismo d’azione piuttosto complesso. Agisce quasi esclusivamente a livello del tratto gastrointestinale sui recettori degli oppioidi, verso cui esplica un’azione agonista, modula il rilascio di peptidi gastrointestinali (gastrina e polipeptide pancreatico) e il flusso di ioni sodio, calcio e potassio. Di fatto la trimebutina possiede un’azione normalizzante sulla motilità del tratto gastrointestinale. Quando prevale uno stato di ipo-motilità, la trimebutina esercita un effetto stimolante, quando viceversa prevale una condizione di eccessiva motilità, il farmaco esplica un’azione inibente. La trimebutina non ha effetto quando la motilità intestinale è normale.

Nei trial clinici, la trimebutina è risultata efficace nel trattamento della colite spastica e della sindrome dell’intestino irritabile. Il farmaco è risultato possedere un profilo di tollerabilità buono: le reazioni avverse osservate negli studi clinici sono risultate per la maggior parte dei casi lievi e risolvibili con la sospensione del farmaco, due i casi registrati di reazioni anafilattiche.

La trimebutina è somministrata per via orale. Subisce effetto di primo passaggio epatico in seguito al quale viene convertita a nor-trimebutina per la rimozione di un gruppo metile (-CH3) legato all’azoto. La nor-trimebutina è il metabolita attivo del farmaco. La trimebutina si distribuisce essenzialmente nei tessuti del tratto digerente e negli organi di metabolizzazione. L’emivita è di circa 1 ora. la via di escrezione principale è costituita dai reni, attraverso cui vengono eliminati i 3/4 della dose di trimebutina. Nelle urine il farmaco è presente sotto forma di metaboliti glucuronati e solfati. Circa il 5-12% della dose è eliminato con le feci. L’assorbimento transplacentare è basso e la concentrazione della trimebutina maleato che si rinviene nel latte materno è inferiore allo 0,1% della dose somministrata in tutte le specie animali studiate (ratto, topo e cane).

A cosa serve la trimebutina?

Questo medicinale viene utilizzato per trattare un particolare stato infiammatorio dell'intestino detto colon irritabile ed i disturbi funzionali della motilità dell'esofago e dello stomaco.

Quanto tempo ci vuole per fare effetto il Debridat?

Questi effetti sono comparsi entro 3 ore dall'assunzione della trimebutina.

Come va assunto Debridat?

100-150 mg/die (2 - 3 fiale) per via intramuscolare o endovenosa. 50-100 mg/die (1-2 fiale) per via iniettiva o per instillazione locale. La somministrazione endovenosa deve essere effettuata lentamente (3-5 minuti) (vedere "Precauzioni per l'uso").

Come si prende il Debridat compresse?

300-450 mg/die (pari a 2-3 capsule al giorno). In media 2-3 cucchiai da minestra al giorno. Un cucchiaio da minestra convenzionalmente corrisponde a 15 mL (pari a 72 mg di trimebutina). 1 mL di sospensione ricostituita contiene 4,8 mg di trimebutina.