Quali sono gli alimenti da evitare per la gotta

La gotta è una patologia reumatica del metabolismo strettamente connessa all’iperuricemia, che consiste in un’elevata presenza di acido urico all’interno del sangue. Insorge quando i cristalli di acido urico vanno ad accumularsi e a depositarsi nelle articolazioni, provocando infiammazione e forti dolori alle piccole articolazioni (soprattutto l’alluce) e alle articolazioni delle mani, polsi, ginocchia e caviglie.

Dolori che si manifestano specie durante le prime ore del mattino. In caso di attacchi più acuti, possono insorgere anche arrossamento e tumefazioni delle parti coinvolti, brividi e raramente febbre.

Gotta e iperuricemia 

L’acido uricoprodotto dal nostro corpo grazie alla decomposizione delle purine, è un vero e proprio antiossidante che si prende cura dei nostri vasi sanguigni e che viene eliminato mediante i reni tramite l’urina. Se questo processo non avviene in maniera corretta, la sostanza non è adeguatamente smaltita e finisce con l’accumularsi nell’organismo. È qui che si parla di iperuricemia, che può essere provocata da un cattivo funzionamento di reni o eccessiva produzione di acido urico. Se non si prendono le giuste precauzioni, i cristalli finiscono con il depositarsi nelle articolazioni, tendini e tessuto, determinando l’insorgere della gotta. 

Come può l’acqua contrastare il problema della gotta? 

Per garantire il corretto stato di salute del nostro organismo, è fondamentale mantenere i giusti livelli di acidi urici. Bere acqua, circa due litri di acqua al giorno, può essere un valido alleato contro la gotta, in quanto aiuta il lavoro dei reni che hanno l’ardua missione di purificare il sangue. Bere durante e dopo i pasti, lungo tutto l’arco della giornata, è utile per abbassare i livelli dell’acido urico oltre ad apportare innumerevoli benefici al nostro organismo. 

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Quale acqua oligominerale contrasta l’acido urico? 

Le acque oligominerali a basso residuo fisso  e con ph neutro  Acqua Santo Stefano, grazie al suo basso residuo fisso (solo 245mg/litro) e un pH di 7.6, è un valido alleato contro l’acido urico.

Leggi anche: Acqua Santo Stefano, per chi è indicata? 

Gotta e alimentazione: cosa mangiare e cosa no 

Sì ai cibi a basso contenuto di purine (da 0 a 50mg/100g) quali: 

  • Latte (prediligere quello scremato e latticini con pochi grassi), uova, verdure, ortaggi, pasta, frutta, cereali (non rientrano i prodotti integrali), proteine di origine vegetali (frutta secca, legumi e vegetali). 

Limitare invece il consumo di: 

  • Carni rosse, frutti di mare, lieviti, funghi, cavolfiori, piselli, fagioli e farina d’avena; fruttosio e bevande gassate zuccherine; bevande alcoliche, soprattutto birra e liquori; caffè. 

Mi raccomando: la corretta alimentazione, unito a uno stile di vita sano è fondamentale per il benessere dell’organismo. La prevenzione, prima di tutto! 

Quando l’organismo non riesce a smaltire alcuni acidi nucleici (purine), aumentano i livelli di acido urico, che si deposita nelle articolazioni. La dieta aiuta a potenziare gli effetti dei farmaci

La gotta torna a colpire nel nostro paese, a danno di circa 500 mila italiani. Un numero elevatissimo, ma destinato a crescere secondo le stime della Società Italiana di Reumatologia, a causa di una mancata cultura della ‘buona alimentazione’.

Non più “la malattia del Re” che un tempo colpiva chi poteva permettersi di mangiare tanto, oggi interessa anche (e soprattutto) chi si alimenta in maniera errata. Complici le abitudini diffuse del ‘fast-junk food’ (cibo rapido e spazzatura) ma anche la diffusione dell’insufficienza renale cronica (caratterizzata dall’aumento di acido urico), diabete, obesità e il progressivo invecchiamento della popolazione.

Seguire uno stile di vita sano e nutrirsi in modo corretto può ridurre il rischio di insorgenza della gottae limitare la severità delle manifestazioni.


La dieta mediterranea viene sempre citata come perfetta per mantenersi in buona salute. In cosa consiste? Scarica il manuale «Alimentazione e salute» per questa e altre risposte. 

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CAUSE E SINTOMI

La gotta è una malattia del metabolismo che si caratterizza da attacchi di artrite infiammatoria acuta con arrossamento, gonfiore e dolore alle articolazioni dovuti ad un eccessivo deposito di cristalli di acido urico nelle giunture ossee.

Gli attacchi di gotta iniziano interessando soprattutto l’alluce con una successiva estensione ad altre parti del corpo, come caviglie, ginocchia, polsi e gomiti provocando bruciori e arrossamenti.

La gotta, malattia a  prevalenza maschile dal momento dello sviluppo (risparmia le donne fino alla menopausa grazie alla protezione ormonale), colpisce il 7% degli uomini dopo i 65 anni e le donne in post-menopausa con una incidenza che tende ad aumentare con l’età fino a raggiungere valori del 3% oltre gli 85 anni.

STILE ALIMENTARE

La gotta ha per il 70% una origine genetica, a cui poi contribuiscono altri importanti fattori (invecchiamento, patologie correlate, assunzione di farmaci, quali i diuretici che ostacolano l’eliminazione dii acido urico) ed il regime alimentare.

Inteso che la cura per la gotta è farmacologica, è possibile aiutare il controllo e la riduzione della sintomatologia con una dieta priva (o scarsa) di ‘purine’. Si tratta di acidi nucleici che, in caso di gotta, l’organismo non ha la capacità di smaltire in maniera corretta, determinando un aumento dell’acido urico nel sangue (iperuricemia) che tende a depositarsi nelle articolazioni.

Dall’esperto i consigli dietetici di una dieta ‘preventiva’.

  1. Escludere, in presenza di gotta o iperuricemia, tutti gli alimenti ricchi in purine (contenuti soprattutto in prodotti di origine animale, ad eccezione di uova e latticini) e limitare gli eccessi proteici. Ecco i cibi a cui prestare maggiore attenzione:

ALIMENTI AD ALTO CONTENUTO DI PURINE
(da 150 ad 800 mg/100g)

Pesce azzurro (alici, acciughe e sardine) frattaglie (fegato, animelle, rognone, cervello), estratto di carne e selvaggina

ALIMENTI A MEDIO CONTENUTO DI PURINE
(da 50 a 150 mg/100g)

Carni, pollame, crostacei, salami e insaccati in genere, legumi (piselli, fagioli, lenticchie), asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi

ALIMENTI A BASSO CONTENUTO DI PURINE
(da 0 a 15 mg/100g)

Latte, uova, formaggi, verdure, ortaggi (eccetto quelli sopra elencati), frutta, pasta e altri cereali (fatta eccezione per germe di grano e prodotti integrali)

A pasto sono concessi circa 100 gr di carne, 50 gr di insaccati e 150 gr di pesce. Nel caso di persone sottopeso o in presenza di uno stato infiammatorio acuto queste porzioni possono essere aumentate del 50%.

Sarebbe utile impostare una dieta ricca di carboidrati (amido) che aiuta l’escrezione di acido urico e ridurre l’apporto di lipidi e fruttosio (presente soprattutto nei dolci e nella frutta zuccherina ed essiccata come cachi, fichi, uva e banane) che ne favorisce la ritenzione.

  1. Evitare i digiuni prolungati e le diete fortemente ipocaloriche, soprattutto basate sulla riduzione o eliminazione di carboidrati.
  2. Evitare l’alcool la cui ingestione, soprattutto sotto forma di birra e di superalcolici, oltre a favorire la produzione di acido urico da parte dell’organismo e la sua precipitazione nelle articolazioni, ne riduce l’eliminazione da parte dei reni.
  3. Mantenere una buona idratazione, bevendo almeno 2-3 litri di acqua al giorno.
  4. Ridurre il peso, se in eccesso, è l’arma più efficace per combattere i livelli di uricemia. Una alimentazione ipocalorica equilibrata, studiata insieme al medico specialista o nutrizionista in relazione alle esigenze nutrizionali individuali ed associata ad attività fisica, può contribuire a ridurre gradualmente peso e circonferenza addominale. È infatti soprattutto la quantità di grasso depositata intorno al giro vita a influenzare maggiormente i livelli di uricemia.

Valgono poi tutte le altre indicazioni in merito alla riduzione di grassi soprattutto di origine animale, di bevande e alimenti dolci, all’assunzione di almeno cinque porzioni di frutta al giorno (le ciliegie in particolare sono efficaci contro l’uricemia) e di verdura.

Consulenza: Prof. Marco Matucci Cerinic, Presidente della Società Italiana di Reumatologia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica presso l’Università degli Studi di Firenze

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Cosa bisogna mangiare per ridurre l'acido urico?

Sì ai cibi a basso contenuto di purine (da 0 a 50mg/100g) quali: Latte (prediligere quello scremato e latticini con pochi grassi), uova, verdure, ortaggi, pasta, frutta, cereali (non rientrano i prodotti integrali), proteine di origine vegetali (frutta secca, legumi e vegetali).

Quali sono i cibi che fanno male alla gotta?

pesce azzurro di piccole dimensioni, quali acciughe, sardine, alici, e anche cozze, crostacei; interiora e frattaglie, quali fegato, polmoni, cuori, cervello, rognoni, trippa; carni rosse e grasse e insaccati di qualsiasi genere; birra e superalcolici.

Come abbassare l'acido urico velocemente?

Sarebbe utile impostare una dieta ricca di carboidrati (amido) che aiuta l'escrezione di acido urico e ridurre l'apporto di lipidi e fruttosio (presente soprattutto nei dolci e nella frutta zuccherina ed essiccata come cachi, fichi, uva e banane) che ne favorisce la ritenzione.

Cosa mangiare a colazione per la gotta?

BERE ALMENO 1,0-1,5 litri di acqua al giorno
Colazione, circa 15%kcal TOT
Yogurt magro
125g, 70,0kcal
Pranzo, circa 35%kcal TOT
Insalata d'orzo con melanzane
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