Con la prostata ingrossata si possono avere rapporti sessuali

Prostatite e rapporti sessuali: protezione necessaria solo in caso d’infezioni batteriche

Con la prostata ingrossata si possono avere rapporti sessuali
Una domanda che molte donne tendono a porsi nel caso in cui il proprio partner presenti i sintomi di una prostatite, riguarda inevitabilmente i rapporti sessuali.  Aldilà delle difficoltà riconosciute legate alle disfunzioni erettili che una prostatite potrebbe determinare nei soggetti adulti infatti, il manifestarsi della patologia in forma batterica, potrebbe comportare effettivamente dei rischi per entrambi i componenti della coppia.

Di fronte al dubbio circa la necessaria protezione e l’utilizzo di contraccettivi durante il rapporto, si deve obbligatoriamente distinguere tra prostatite cronica, acuta, batterica o abatterica. Nell’ultimo caso ed in presenza di sindrome dolorosa del pavimento pelvico, ovviamente il paziente non correrà alcun rischio di contagiare la propria partner e sarà libero di praticare attività sessuale non protetta.

In linea di massima quindi, la prostatite non si trasmette. Per quel che concerne le disfunzioni erettili invece, il collegamento con l’eiaculazione è diretto e potrebbe provocare eguale, se non maggiore frustrazione nella coppia. Analizzando il ruolo della ghiandola prostatica nell’atto di eiaculare, è stata riscontrata la prevalenza di prostatite cronica in uomini con eiaculazione precoce e tendenzialmente non fertili.

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Sono ormai riconosciuti gli effetti benefici del sesso sullo stato emotivo dell’uomo1, in quanto va a migliorare il rapporto con sé stesso e con gli altri2. Quando i disturbi della sfera sessuale come l’impotenza, o disfunzione erettile, e l’eiaculazione precoce iniziano a fare capolino, finiscono per interferire negativamente con uno o più aspetti della psicologia di un individuo. Spesso però, non sono semplici episodi occasionali ma rappresentano una spia di un problema più importante, per esempio alla prostata.

Anche per tale motivo, le patologie prostatiche, come ad esempio l’iperplasia prostatica benigna, possono influenzare negativamente la qualità della vita di chi ne soffre3. Molti pazienti vivono questa condizione con imbarazzo e timore. Per questo è fondamentale condividere ogni tipo di dubbio e/o preoccupazione con il proprio medico curante, il quale, dopo un’attenta analisi della problematica, vi supporterà e vi guiderà verso la migliore soluzione terapeutica.

Ma che cos’è la prostata? E perché un suo malfunzionamento può incidere negativamente sulla sfera sessuale?

La prostata è una piccola ghiandola (e come tale è sotto stretta influenza ormonale) dalle dimensioni di una noce, situata alla base della vescica maschile, e circonda la porzione iniziale del condotto (l’uretra) che porta le urine dalla vescica al pene. L’uretra trasporta anche lo sperma, il liquido biologico contenente gli spermatozoi4.


Con la prostata ingrossata si possono avere rapporti sessuali

Anatomia dell’apparato riproduttivo maschile


La ghiandola prostatica entra quindi in intimo rapporto sia con il sistema vescico-uretrale che con il sistema riproduttivo e va considerata tra gli organi sessuali secondari. In virtù di queste connessioni anatomiche e funzionali, qualsiasi patologia prostatica può comportare disturbi a carico della minzione e/o dell’eiaculazione5.

Ne è un chiaro esempio l’iperplasia prostatica benigna (IPB), una malattia cronica caratterizzata da alterazioni della prostata che comportano sintomi delle basse vie urinarie (LUTS), legati sia alla fase di riempimento vescicale (aumentata frequenza urinaria diurna e notturna, incontinenza urinaria da urgenza e da stress, dolore vescicale e uretrale), sia alla fase di svuotamento vescicale (difficoltà a urinare, flusso urinario debole o a spruzzo) che a quella post minzionale (sensazione di mancato svuotamento vescicale, sgocciolamento post minzionale)6.

I sintomi delle basse vie urinarie associati a iperplasia prostatica benigna sono spesso accompagnati da disturbi della sfera sessuale, tra cui disfunzione erettile (DE) e problemi eiaculatori. Gli uomini con sintomi delle basse vie urinarie più gravi hanno una libido significativamente più bassa, maggiori difficoltà a mantenere l'erezione e livelli più bassi di soddisfazione sessuale rispetto agli uomini con sintomi meno gravi. Non è chiaro, però, se la disfunzione sessuale che si accompagna ai LUTS sia dovuta a disturbi del sonno, all’ansia o a effetti fisiologici7.

D’altra parte, anche il trattamento con alcuni farmaci può compromettere la qualità della vita causando disfunzione sessuale. Per questo è fondamentale affidarsi completamente al consiglio del medico che, sulla base della gravità dei sintomi e la tipologia del paziente, potrà optare per:


  • un trattamento per la gestione dei sintomi clinici associati all’iperplasia prostatica benigna con minori effetti collaterali (per esempio un alfa litico come la doxazosina che determina il miglioramento della funzione sessuale in pazienti sofferenti di ipertrofia prostatica benigna con disfunzione erettile8).
  • un trattamento, anche concomitante, con gli Inibitori della 5-fosfodiesterasi, un gruppo di farmaci utilizzati per la disfunzione erettile ma non adatto a chi soffre di problemi cardiaci, dolori muscolari, cefalea, vertigini e disturbi digestivi9.
  • un’associazione del trattamento abituale per la gestione dei sintomi delle basse vie urinarie con prodotti nutraceutici, caratterizzati da un mix di diversi componenti, ognuno dei quali mirato verso uno specifico meccanismo d’azione coinvolto nell’erezione e nella libido. Tra i più utilizzati ci sono quelli a base di L-arginina, Propionil-L-carnitina e Vitamina B3, utili per sostenere la funzione erettile contribuendo al fisiologico afflusso di sangue nei vasi10.

I disturbi alla prostata possono quindi interferire negativamente con la sfera sessuale portando a disfunzione erettile ed eiaculazione precoce che alterano in maniera significativa la qualità della vita dell’uomo. È importante, qualora si manifestino questi sintomi, in maniera isolata o associata ai disturbi urinari, rivolgersi subito al proprio medico curante che vi saprà indicare il migliore iter diagnostico e terapeutico.


Il presente materiale non è promozionale di prodotto. Le informazioni riportate non sostituiscono il parere del proprio medico di fiducia o del farmacista ai quali ci si deve sempre rivolgere.


Fonti

1. Walsh, A. Self-esteem and sexual behavior: Exploring gender differences. Sex Roles 25, 441–450 (1991).

2. Harvard Health Publishing. Improving your self-esteem can improve your sex life.

3. Bruskewitz RC. Quality of life and sexual function in patients with benign prostatic hyperplasia. Rev Urol. 2003;5(2):72-80.

4. Horwich A et al. Cancro della prostata Guida ESMO per il paziente.

5. Pisani E et al. Patologie prostatiche. Caleidoscopio, 1990.

6. AURO. Linee Guida su luts correlati all’iperplasia prostatica benigna. 2011.

7. Namasivayam S, Minhas S, Brooke J, et al. The evaluation of sexual function in men presenting with symptomatic benign prostatic hyperplasia. Br J Urol. 1998;82:842–846.

8. Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) Kimura.

9. SIU. Trattamento farmacologico per i luts negli uomini con ipb.

10. Gianfrilli D, Lauretta R, Di Dato C, et al. Propionyl-L-carnitine, L-arginine and niacin in sexual medicine: a nutraceutical approach to erectile dysfunction. Andrologia. 2012;44 Suppl 1:600-604.

Quante volte bisogna eiaculare per prostata?

A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista European Urology, che ha monitorato la salute di circa 32mila americani per un periodo di oltre 20 anni, svelando che eiaculare almeno 21 volte al mese diminuisce del 19% il rischio di una diagnosi di tumore alla prostata.

Perché la prostata influisce sull erezione?

Quasi sempre nei campioni anatomici della ghiandola prostatica sono presenti infiltrati di cellule infiammatorie che sono alla base del legame tra malattie della prostata e erezione.

Cosa bisogna fare e non fare con la prostata ingrossata?

EVITARE CIBI DANNOSI PER IL BASSO TRATTO URINARIO Birra, insaccati, spezie, pepe, peperoncino, superalcolici, caffè, cioccolato, formaggi grassi, pesci grassi (anguilla, tonno, sgombro), molluschi, frutti di mare, crostacei (gamberi, aragosta).

Quante volte lo fa un uomo di 50 anni?

Secondo la SIA Società Italiana di Andrologia: «Nella decade che va dai 40 ai 50 possiamo avere una media di 1,3 rapporti a settimana. Tra i 50 e i 60 e tra i 60 e 70 si scende ad una media tra 0 e 1 rapporto a settimana. In particolare, coloro che lo fanno una volta ogni 7 giorni sono il 72%.