Appena chiudo gli occhi mi viene la tachicardia

La tachicardia è uno dei sintomi dell’ansia che fa più paura. 

Se sei colto da un battito cardiaco accelerato, e non hai nessun problema di tipo medico, probabilmente si tratta di tachicardia da stress. Troverai nell’articolo un esercizio pratico per aiutarti ad affrontare immediatamente il problema.
Molti sintomi dell’ansia innescano un circolo vizioso: chi li avverte si spaventa e, di conseguenza, sviluppa un’ansia ancora maggiore. Un’ansia più intensa darà ovviamente luogo a sintomi ancora più intensi.

Appena chiudo gli occhi mi viene la tachicardia

tachicardia da ansia

Tra tutti i sintomi dell’ansia uno dei più comuni e allo stesso tempo uno dei più temuti è la tachicardia.

Non è raro che le persone affette da ansia avvertano un aumento incontrollato del ritmo cardiaco: quest’accelerazione può verificarsi anche durante uno stato di riposo, sia durante il giorno sia durante la notte.

In questo articolo spiegherò cos’è la tachicardia da ansia, come riconoscerla e quali rimedi adottare per calmarla. Infine darò alcuni suggerimenti pratici per ridurla.

Contenuti dell’articolo:
Cause e sintomi della tachicardia da ansia
Tipi di tachicardia da ansia
Pericoli per la salute
Reazione tipica delle persone alla tachicardia da ansia
Come calmare la tachicardia da ansia

  • Sintomi e cause della tachicardia da ansia: cos’è la tachicardia da ansia e perché si manifesta
  • Tipologie di tachicardia da ansia
    • Tachicardia Sinusale
    • Tachicardia Sopraventricolare
  • La tachicardia da ansia è pericolosa?
  • Come reagiscono le persone alla tachicardia da ansia?
  • Rimedi per calmare, ridurre e curare la tachicardia da ansia
    • Tecniche di rilassamento
    • Esercizi da fare subito
    • Psicoterapia dinamica ( ISTDP )

Sintomi e cause della tachicardia da ansia: cos’è la tachicardia da ansia e perché si manifesta

La tachicardia è un aumento del battito cardiaco fino a più di 100 battiti al minuto in un adulto sano. Spesso è seguita da altri sintomi, come forte calore e senso di oppressione al torace.

La tachicardia può manifestarsi in relazione alla pressione alta e alla pressione bassa.

Praticamente tutte le condizioni cliniche che sono alla base della pressione alta causano anche tachicardia. Ne consegue che un soggetto ipertiroideo o che abusa di sostanze stimolanti come la caffeina manifesterà insieme pressione alta e tachicardia. In questo caso il paziente potrebbe manifestare tremori, mal di testa intensa sudorazione (anche senza ansia) in un qualsiasi momento della giornata e svolgendo qualsiasi attività, anche poco faticosa.

Se la pressione bassa è una caratteristica congenita dell’individuo (cioè se una persona ha sempre avuto la pressione bassa nel corso della sua vita) questo stato è asintomatico. Se però un individuo ha un livello di pressione normale che si abbassa all’improvviso, come ad esempio a seguito di un colpo di calore, il cuore accelera i propri battiti per assicurare ai tessuti tutto l’ossigeno di cui hanno bisogno. Come si intuisce, la tachicardia in questo caso è una rimedio naturale per la pressione bassa.

Uno dei motivi per cui la tachicardia è maggiormente temuta, soprattutto durante un attacco di panico, è che indure immediatamente a pensare a una disfunzione cardiaca o all’ipotesi peggiore, cioè che sia in corso un vero e proprio infarto. Naturalmente il pensiero che si stia manifestando un infarto aumenta in maniera esponenziale lo stato d’ansia del soggetto, innescando il circolo vizioso di cui abbiamo già parlato.

Nella maggior parte dei casi si tratta solo di tachicardia da ansia, che è del tutto innocua: il suo unico effetto negativo è il grande spavento che genera in coloro che la sperimentano.

Quando una forte tachicardia si è presentata per la prima volta la cosa migliore da fare è rivolgersi al proprio medico per eventuali accertamenti. Se dopo l’accertamento medico o dopo una visita cardiologica si possono escludere malfunzionamenti a carico del cuore, allora si tratta solo di tachicardia da ansia. La correlazione tra ansia e tachicardia, come ho già detto, è del tutto naturale e molto frequente.

L’ansia è uno stato psicologico che attiva diverse risposte nell’organismo, sia a livello mentale sia a livello fisico. Tra i sintomi fisici con cui il corpo reagisce all’ansia c’è appunto la tachicardia o semplicemente un aumento del battito cardiaco.

Da un punto di vista scientifico la tachicardia da ansia si differenzia dalla tachicardia dovuta ad aritmia per il numero di battiti al minuto. Nelle aritmie i battiti a minuto sono circa dai 180 in su. Nelle tachicardie dovute ad ansia la frequenza dei battiti cardiaci è un po’ più bassa, circa 120/130 al minuto.

Inoltre, una tachicardia da aritmia non è accompagnata da grandi manifestazioni d’ansia o da timori di natura indefinita, che invece si manifestano sempre nel caso in cui la tachicardia sia causata da un attacco di panico.

Dopo aver fatto queste considerazioni la conclusione più logica è la seguente:

Per non avere più tachicardia da ansia, bisogna curare la propria ansia

Tipologie di tachicardia da ansia

Esistono due tipi di tachicardia da ansia, che si verificano in risposta a dei precisi segnali inviati dal nostro corpo:

Tachicardia Sinusale

La stragrande maggioranza degli esperti quando si parla di tachicardia da ansia si concentra sulla tachicardia sinusale, che è causata dall’attivazione del sistema di lotta e fuga.

Questo è il tipo di meccanismo si attiva più spesso durante uno stato d’ansia. Quando c’è una paura intensa avviene una forte produzione di adrenalina che fornisce al corpo una scarica di energia immediatamente disponibile, necessaria a scappare o combattere. Nei casi in cui una persona soffra d’ansia, questa dinamica biologica persiste per gran parte del giorno, anche quando non ci sono pericoli evidenti. Si parla in questo caso di ansia generalizzata e di tachicardia continua da ansia, uno stato fisico profondamente debilitante per qualsiasi individuo.

La tachicardia sinusale è un’aritmia caratterizzata dall’aumento di frequenza e velocità del ritmo sinusale, cioè del battito imposto al cuore dal nodo seno atriale. Non si manifesta solo a causa dell’ansia: si presenta a volte anche dopo aver fatto attività fisica intensa o durante una febbre molto alta.

La tachicardia sinusale è quella che più spesso si accompagna a stati d’ansia e di panico: non ha alcun effetto negativo sul cuore o sul resto dell’organismo.

Tachicardia Sopraventricolare

Il secondo tipo di tachicardia da ansia, che spesso non viene tenuto in considerazione, è quello sopraventricolare che avviene in risposta all’iperventilazione.

L‘aumento improvviso della respirazione è molto comune nelle persone che stanno sperimentando l’ansia, ma riveste un ruolo chiave soprattutto nei casi di attacchi di panico. Alcune persone arrivano a sviluppare la sindrome dell’iperventilazione, che è la tendenza a iperventilare anche senza ansia.
La tachicardia sopraventricolare  è un processo in cui si espelle molta anidride carbonica e c’è un consumo eccessivo di ossigeno. Questo processo provoca una costrizione ventricolare, che induce il nostro cuore a lavorare di più per ottenere più sangue. La risposta a questa richiesta eccessiva di sangue è la tachicardia.

La tachicardia da ansia è pericolosa?

Se la tachicardia da ansia sia pericolosa o no è difficile da stabilire: nella maggior parte dei casi non porta ad alcuna conseguenza. Se la persona colpita soffre di problemi al cuore la situazione può risultare più delicata e richiede di essere trattata con la massima attenzione, necessariamente con il supporto di un cardiologo. Un primo passo da fare, prima di curare l’ansia, è proprio stabilire se si hanno problemi di cuore, in modo tale da scacciare una prima fonte di preoccupazione e procedere successivamente a curare l’ansia con una maggiore serenità di base.

La tachicardia da ansia in realtà è una difesa del nostro corpo, è un’arma per decidere se fuggire o combattere davanti ad un pericolo. Tuttavia, pur non rappresentando un pericolo per la sopravvivenza dell’individuo che ne è affetto, questo tipo di tachicardia può risultare debilitante e affaticante se si protrae per lunghi periodo di tempo o si manifesta frequentemente. Inoltre esprime un’alterazione nell’equilibrio del sistema nervoso.

Come reagiscono le persone alla tachicardia da ansia?

Purtroppo dopo essersi sottoposto agli accertamenti necessari, e dopo aver scoperto di non aver alcun problema di cuore, molto spesso un paziente ansioso comincerà a maturare la convinzione che ci sia un errore negli esami o che gli esami stessi non siano affidabili. La paura di avere un infarto potrebbe tornare a manifestarsi appena due giorni dopo l’elettrocardiogramma che ha evidenziato il perfetto funzionamento del cuore.

Questo accade perché le persone che soffrono d’ansia cominciano a coltivare pensieri negativi e si convincono che ci sia un’altissima possibilità che cose terribili, come appunto un infarto, possano verificarsi nel corso della loro vita. Se a causa di questi ulteriori pensieri negativi la persona affetta d’ansia dovesse cominciare a iperventilare, sentirà immediatamente dolore al petto e debolezza alle gambe, convincendosi definitivamente di essere un malato di cuore. 

Rimedi per calmare, ridurre e curare la tachicardia da ansia

I rimedi naturali per combattere la tachicardia da ansia sono diversi: si va da tecniche di rilassamento alla psicoterapia dinamica.

Tecniche di rilassamento

Training autogeno
Il training autogeno è una tecnica di rilassamento adatta a qualsiasi tipo di paziente, dal più giovane al più anziano. Può essere di grande giovamento in moltissime circostanze, dalla gestione degli attacchi di panico fino al miglioramento delle proprie performance scolastiche, professionali e artistiche. Si basa principalmente sul miglioramento della respirazione e sul rilassamento della muscolatura per ottenere una lunga serie di effetti benefici sull’organismo.

Meditazione
La meditazione è una filosofia di vita: non va effettuata solo nel momento in cui si manifesta il sintomo,  è uno stile di vita che prende forma nel tempo e con la pratica. In particolare, la meditazione non fa altro che rilassare ogni parte del nostro corpo distendendo la mente. Il funzionamento della meditazione sulla tachicardia è molto simile al training autogeno: ci concede il pieno controllo del nostro corpo e delle nostre sensazioni.

Ricognizione del pensiero
La tachicardia si presenta in seguito a pensieri di tipo ansioso che si sono generati nella nostra mente. Un ottimo metodo per abbassare il livello di ansia è quello di cambiare il nostro pensiero. Una pratica apparentemente banale ma molto efficace consiste nel pensare a qualcosa di piacevole. Supponiamo di stare in ufficio e avvertire la tachicardia perché subito prima abbiamo discusso con il nostro principale o con il nostro superiore. Proviamo a chiudere gli occhi e focalizzarci, magari, su una piacevole serata trascorsa con gli amici o con il nostro partner.

Parlare a se stessi
La regola del parlare a se stessi è sempre utile nelle situazioni di ansia o panico. Si tratta di frasi da ripetere mentalmente, diventando noi stessi in grado di rassicurarci contro l’ansia. È utile per esempio ripetere frasi come “il mio cuore si sta calmando”.

Esercizi da fare subito

La tachicardia mattutina o da stress, se non nasconde un problema medico, è dovuta all’ansia da risveglio. Si può dire lo stesso della tachicardia notturna, spesso accompagnata o addirittura causata dall’insonnia. In questo caso non si parla ovviamente di ansia da risveglio ma da un classico stato ansioso in cui la mente ha generato montagne di pensieri negativi.

Per far calmare la tachicardia devi agire sulla respirazione. È necessario innanzitutto evitare che si entri in iperventilazione. Ecco due semplici esercizi da fare subito:

  1. trattieni il respiro per 10 secondi, espira per 5 secondi ed inspira per 5 secondi. Continua così per almeno 1 minuto inspirando ed espirando
  2. soffia a vuoto per 10 secondi come quando spegni le candeline della torta

Psicoterapia dinamica ( ISTDP )

Per risolvere in maniera radicale il problema dell’ansia, causa principale della tachicardia, è indispensabile seguire un percorso di psicoterapia. La terapia che consiglio è la psicoterapia dinamica breve. È il tipo di terapia che utilizzo anche con i miei pazienti, molto utile per affrontare e gestire le principali dinamiche psicologiche alla base dell’ansia.

All’interno del percorso breve insegno anche le tecniche di training autogeno, molto utili nella gestione dei sintomi di ansia.

Dott. Amleto Petrarca

Psicologo e psicoterapeuta specializzato nella tecnica ISTDP. Curo personalmente da anni questo blog e la scrittura de numerosi articoli pubblicati all'interno. Ogni articolo viene scritto con la massima correttezza di info al fine di non diffondere news poco serie.

Quando mi stendo mi viene la tachicardia?

Una volta sdraiati può accadere che ci sia una problematica di natura meccanica, per cui lo stomaco dilatato spinga verso l'alto e sfiori le pareti del pericardio, dando vita ad una reazione tachicardica, che si esaurisce nel giro di pochi minuti.

Come capire se è tachicardia da ansia?

Distinguere la tachicardia da ansia da quella cardiologica Generalmente una frequenza cardiaca che si mantiene entro i 130 battiti al minuto rientra in una tachicardia ansiosa, mentre una frequenza superiore ai 150/200 battiti al minuto rientra in una tachicardia cardiologica.

Quando la tachicardia deve preoccupare?

Come affrontare la tachicardia: quando preoccuparsi Contattare tempestivamente un medico si rende necessario nel momento in cui il paziente accusi difficoltà respiratorie o dolori al petto che perdurino per diversi minuti o in caso di svenimento.

Quando mi addormento mi sveglio tachicardia?

Il Pavor Nocturnus è un disturbo del sonno molto specifico, più comune nei bambini. È descritto come un risveglio improvviso in preda a lacrime, forte ansia e sintomi vegetativi come tachicardia, sudorazione e respiro corto. Questo tipo di disturbi si verifica tipicamente nel sonno profondo (Fase IV).