Gli atomi sono fonti di energia pulita

Differenza tra energie rinnovabili e non rinnovabili

Fin dall’antichità l’essere umano ha impiegato le risorse messe a disposizione dalla Terra per sopravvivere e produrre energia. Alcune risorse energetiche hanno un tempo di rinnovo più lungo rispetto ad altre.

Le risorse usate per produrre energia vengono classificate in due grandi categorie: fonti rinnovabili e non rinnovabili. Le principali differenze tra queste due tipologie di fonti sono tre:

  • Disponibilità e tempi di rinnovo;
  • Costo di produzione e trasporto; 
  • Impatto sull’ambiente e sulla salute delle persone.

Vediamo ora, nello specifico, quali sono le differenze tra energie rinnovabili e non rinnovabili e le relative caratteristiche.

Quali sono le fonti rinnovabili e non rinnovabili 

Le fonti di energia rinnovabili si ricavano da fonti naturali, capaci di rigenerarsi in continuazione, quindi sono pressoché inesauribili. In questo gruppo troviamo:

  • Solare; 
  • Eolica;
  • Geotermica;
  • Idroelettrica;
  • Biomasse.

Si tratta di fonti a basso impatto ambientale e ciò rappresenta un vantaggio sia per la salute dell’uomo che per l’ambiente. 

Le fonti di energia non rinnovabili si esauriscono man mano che vengono consumate ed occorre impiegare ulteriori risorse per produrle nuovamente; quindi hanno un impatto importante sull’ecosistema e contribuiscono all’inquinamento. Infatti, per produrre l’energia non rinnovabile vengono emessi anche degli scarti costituiti da anidride carbonica e gas tossici rilasciati nell’atmosfera. 

Mentre le energie rinnovabili sono riconducibili a fonti naturali non soggette ad esaurimento, quelle non rinnovabili si dividono a loro volta in due grandi categorie: i combustibili fossili e nucleari. Vediamo nello specifico come vengono prodotte e qual è il loro impatto sull’ambiente.

Come si producono le energie non rinnovabili?

Il primo tipo di energia non rinnovabile è rappresentato dai combustibili fossili,detti anche idrocarburi. Attualmente, i combustibili fossili sono la fonte di energia più usata al mondo e derivano dall’insieme di tutto il materiale organico che nei secoli si è accumulato dentro la Terra. I principali idrocarburi sono il petrolio e il carbone, ma anche il gas metano sta prendendo piede per la produzione energetica. 

Per produrre energia, i combustibili fossili devono essere bruciati, e in questo processo liberano un alto quantitativo di CO2 e altri agenti tossici, nonostante ciò, il processo di creazione costa meno rispetto alle fonti di energia rinnovabile. L’altra fonte non rinnovabile è rappresentata dai combustibili nucleari che sono ottenuti dall’estrazione dell’uranio che viene poi lavorato e raffinato. 

Complice l’allarme sull’inquinamento atmosferico e la scarsità di idrocarburi, negli ultimi anni molti Paesi stanno investendo sull’impiego di fonti rinnovabili per la produzione energetica.

Energie da fonti rinnovabili: in cosa si differenziano?

Innanzitutto, non tutta l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili è sostenibile: non tutte infatti vengono prodotte a impatto zero. Per esempio, per ricavare energia dalle biomasse occorre ardere alcuni materiali come il legno o il pellet, producendo così particelle gassose che si disperdono nell’ambiente e contribuiscono all’inquinamento.

Esistono poi altri tipi di energia rinnovabile che hanno un minore impatto sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. Per esempio, l’energia solare consente di produrre elettricità grazie ai raggi solari. Per sfruttare l’energia del sole si può scegliere di installare un impianto fotovoltaico che produce energia elettrica; oppure un impianto solare, utilizzato per scaldare l’acqua. 

Enel Green Power è la Società del Gruppo Enel dedicata allo sviluppo, alla costruzione e alla gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili in tutto il mondo, con una presenza in Europa, Americhe, Asia, Africa e Oceania.  Leader mondiale nel settore dell'energia pulita, con una capacità gestita di circa 46 GW e un mix di generazione che include l’eolico, il solare, la geotermia e l'energia idroelettrica, Enel Green Power è all'avanguardia nell'integrazione di tecnologie innovative in impianti rinnovabili, facilitando un nuovo modello di sviluppo decarbonizzato e sostenibile.

Gli atomi sono fonti di energia pulita

Francesco Bortoletto 01 dicembre 2021 08:50

A Bruxelles, le lobby del settore energetico e quelle ambientaliste stanno profondendo gli ultimi sforzi per influenzare, in un senso o nell'altro, la decisione della Commissione europea sulla cosiddetta tassonomia, ossia il documento che stabilisce quali fonti sono "green" e quali no. Una decisione importante perché dall'etichetta ottenuta dipendono i corposi investimenti futuri dell'Ue nel settore. Sulla graticola, insieme al gas naturale, c'è il nucleare, tornato in auge anche in Italia. Nell'attesa di sapere cosa ne pensa Bruxelles, il quotidiano tedesco Deutsche Welle ha provato a dare una risposta alla domanda se questa fonte di energia sia davvero "green", ma anche "cleen", perché non è detto che "verde" e "pulito" siano due sinonimi quando si parla di produzione energetica. Vediamo nel dettaglio.

Transizione ecologica

Si parte da un numero: 40%. È la percentuale, sul totale di emissioni di gas serra mondiali, derivante dal settore energetico. È dunque evidente che se si vogliono ridurre le emissioni climalteranti, tra cui quelle di Co2, quella dell’energia è un’industria che merita enorme attenzione. Ma sappiamo anche che non tutte le fonti energetiche inquinano allo stesso modo. Molti Stati si stanno impegnando per aumentare progressivamente la produzione energetica da fonti rinnovabili o “verdi”, in quella transizione ecologica o decarbonizzazione di cui tanto si sente parlare. In questo contesto, il nucleare è talvolta indicato come fonte pulita da alcuni, mentre altri sostengono, più cautamente, la necessità di utilizzarlo almeno come combustibile “di transito” (spesso in parallelo al gas naturale) per potersi appoggiare poi interamente alle rinnovabili. Ma, dati alla mano, quella atomica è un’energia che possiamo considerare pulita?

Emissioni zero?

Secondo il DW, l’energia nucleare non è a emissioni zero. In effetti, nessuna fonte energetica lo è, dunque si tratta di capire quali inquinano di più e quali meno. Quanto al nucleare, viene prodotta della Co2 in tutte le fasi, dall’estrazione dell’uranio al trasporto, fino alla “lavorazione”, passando per la costruzione (e la demolizione) delle centrali. Infine, non vanno dimenticate le emissioni legate al trasporto e allo stoccaggio delle scorie radioattive, che richiedono protocolli di alta sicurezza.

Eppure, diversi gruppi d’interesse sostengono che l’energia atomica non produca emissioni. Un esempio è la compagnia austriaca Enco, che ha offerto una consulenza al governo olandese in cui ha dichiarato che questa fonte energetica non genera emissioni di Co2. Ma la neutralità di un’opinione simile potrebbe essere dubbia, se è vero che Enco è stata fondata da ex membri dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), e che ha contatti regolari con stakeholder del settore.

Di contro, il collettivo di ricercatori Scientists for future (S4F) ha stilato un report, presentato alla Cop26, dove afferma che il nucleare non è assolutamente a emissioni zero. Il punto, secondo Ben Wealer dell’Università Tecnica di Berlino, è che i fan del nucleare “non prendono in esame molti fattori”, anche esterni alla produzione energetica in sé e per sé. La stessa conclusione è raggiunta in tutti gli studi visionati da DW.

Quanta Co2 viene prodotta con l’energia nucleare?

A questo punto è d’obbligo indagare su quanta anidride carbonica è effettivamente emessa dall’energia atomica. Qui il discorso si complica, perché i numeri variano grandemente a seconda che si consideri il processo di generazione elettrica oppure l’intero ciclo di vita di un impianto nucleare. Nel 2014, stime Onu indicavano un range compreso tra i 3,7 e i 110 grammi di CO2 per kilowatt-ora (kWh). Non sono molti gli studi che analizzano l’intero ciclo vitale delle centrali, perché non è semplice raccogliere dati attendibili per ogni fase. Uno di questi è stato realizzato da Mark Jacobson, dell’Università della California di Stanford, e ha calcolato un valore compreso tra i 68 e i 180 grammi di Co2 per kWh.

Il nucleare è climate-friendly?

Bisogna dunque capire se il nucleare è conveniente rispetto alle alternative, nei termini di impatto ambientale. Com’è probabilmente normale aspettarsi, la produzione di energia dall’atomo (117 g/kWh, secondo le stime dell’Agenzia per l’ambiente tedesca) è meno inquinante di quella da combustibili fossili come il carbone (1034 g/kWh per la lignite e 864 g/kWh per l’antracite) o il gas naturale (442 g/kWh), cui pure molti governi non intendono rinunciare. Ma se confrontato a quello delle rinnovabili, il valore delle emissioni generate dal nucleare è comunque elevato: oltre il triplo del fotovoltaico (33 g/kWh), circa 13 volte in più delle centrali eoliche (tra i 9 e i 7 g/kWh) e quasi 30 volte tanto gli impianti idroelettrici (4 g/kWh).

La questione delle scorie

Una delle critiche maggiori mosse al nucleare è la produzione di scorie radioattive di difficile stoccaggio. In Francia, che è tra i massimi produttori mondiali di questa energia, si sta lavorando alla creazione di un grande centro di stoccaggio sotto i campi di grano vicino a Bure, piccolo villaggio rurale nel nord-est del Paese. Il deposito sarebbe collocato a circa 500 metri sotto la superficie, e conterrebbe circa 85.000 tonnellate dei rifiuti a maggiore radioattività prodotti "dall'inizio dell'era nucleare fino alla fine degli impianti nucleari esistenti", dice Audrey Guillemenet, geologa che lavora al deposito. "Non possiamo lasciare questi rifiuti in siti di stoccaggio in superficie", dove si trovano ora, ha aggiunto. "Sono sicuri, ma non sostenibili". Costo dell'operazione? 25 miliardi di euro.

Il nucleare conviene?

E qui veniamo all'ultimo punto. Come detto, in molti ritengono che le nuove tecnologie consentano di costruire centrali atomiche “moderne e pulite”, idealmente a basso costo. Si riferiva a qualcosa del genere anche il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani, quando qualche mese fa è finito nella bufera per un’apertura alla rivalutazione di questa fonte energetica, che in Italia è stata abbandonata dopo il referendum del 1987. Ma le cose potrebbero stare diversamente, come dimostrano anche i costi dei depositi per le scorie. Secondo Wealer, “i tempi di costruzione (delle centrali nucleari, ndr) sono troppo lunghi e i costi troppo alti per avere un effetto apprezzabile sul cambiamento climatico”, e “ci vuole troppo tempo perché l’energia nucleare diventi disponibile”.

Concorda Mycle Schneider, autore di un rapporto annuale sullo stato dell’industria nucleare globale: “Le centrali nucleari sono circa quattro volte più costose degli impianti eolici o solari, e richiedono il quintuplo del tempo per essere costruite”. Considerando tutto, sostiene, si tratta di un’investimento che inizierà a essere operativo in 15-20 anni, mentre il mondo ha bisogno che si riducano drasticamente i gas serra nel prossimo decennio.

È poi la stessa produzione di energia tramite l’atomo a essere influenzata dal riscaldamento globale, piuttosto che il contrario. Talvolta nelle scorse estati diverse centrali nucleari hanno dovuto chiudere temporaneamente a causa delle temperature eccessive, che ponevano rischi alla sicurezza: ad esempio, l’estrema siccità ha prosciugato i corsi d’acqua essenziali per il raffreddamento degli impianti. Ad ogni modo, osserva Schneider, l’industria nucleare globale è tutt’altro che in una fase di “rinascimento”: “Negli ultimi vent’anni, sono entrate in funzione 95 centrali e 98 sono state chiuse. Se togliamo la Cina dall’equazione, il numero di centrali nucleari è diminuito di 50 reattori”, ha dichiarato.

Quali sono le fonti di energia pulita?

Sono comunemente considerate energie pulite l'energia idroelettrica, quella solare, eolica, marina o mareomotrice e geotermica. L'energia solare è un'energia pulita e rinnovabile, termica o elettrica, prodotta sfruttando direttamente l'energia irraggiata dal Sole verso la Terra.

Che cosa è l'energia pulita?

L'uso dell'energia pulita ha diversi vantaggi: tra quelli principali, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e la limitazione delle emissioni di anidride carbonica che negli anni hanno provocato i cambiamenti climatici cui assistiamo.

Quali sono le fonti di energia pulita e alternativa?

Le energie rinnovabili sono rappresentate dalle risorse energetiche naturali inesauribili: energia solare, eolica e idroelettrica. Le altre fonti energetiche alternative dipendono dalla coltivazione e dallo sfruttamento da parte dell'uomo, come le biomasse. In tal caso si parla di “sostenibilità”.

Quali sono le fonti di energia che non si esauriscono?

Le fonti rinnovabili sono sempre disponibili in natura, praticamente inesauribili, e forniscono energia pulita che non inquina. Tra le fonti d'energia rinnovabili vi sono: l'acqua, il Sole, il vento, il calore interno della Terra e la biomassa. Queste fonti sono utilizzate per ottenere elettricità, luce e calore.