Classici greci e latini da leggere assolutamente

  • #1

Buonasera ragazzi ,
quest'oggi rovistando nella mia piccola libreria personale , ho fatto caso ad un cosa in particolare. Tra i miei titoli sono assenti anche i più grandi classici greci e latini.
Credo sia un errore imperdonabile per ogni lettore che voglia definirsi tale . Ed a tal proposito vi chiedo consiglio riguardo i classici da leggere assolutamente!
Vi ringrazio anticipatamente

  • #2

Se vuoi iniziare con qualcosa di leggero, simpatico e divertente, potresti leggere il Satyricon di Petronio! :wink:

  • #3

Dici che è una mancanza così grave? Ti riporto quest'episodio che secondo me può essere un buono spunto per una riflessione in materia.
Qualche settimana fa, durante un seminario (sono un dottorando in letterature comparate moderne e contemporanee all'università di Genova), si parlava di canoni artistici e della progressiva scomparsa del canone letterario. Il professore che lo teneva, Donald Sassoon storico del Queen Mary College, a un certo punto della sua relazione, ci ha chiesto chi avesse letto in maniera ragionevolmente approfondita se non proprio studiato i classici latini e greci. Su 10/12 dottorandi che eravamo, ossia tre cicli, solo in due hanno alzato la mano: penso che la dica piuttosto lunga sull'erodersi di un certo canone di letture che solo qualche decennio fa era considerato imprescindibile per un buon lettore e per una persona di buoni studi.
Quindi per tornare alla domanda iniziale: è così grave come mancanza? Secondo me no.

  • #4

Secondo me dovresti lasciare che fossero i classici greci e latini a venire a te... una lettura programmatica penso che te li farebbe odiare...

  • #5

La maggiore soddisfazione nell'avere una cultura classica sta probabilmente nel fatto di potere leggere i classici senza passare dalle traduzioni, attingendo in maniera diretta ai grandi maestri della nostra civiltà. Io credo che un bagaglio adeguato di letture classiche abbia una certa importanza perchè consente una comprensione più profonda delle costruzioni grammaticali, una maggiore capacità di scrivere e di esprimersi al meglio, una propensione ad apprezzare lo stile e il vocabolario di un testo, un abito mentale che ci mette nelle condizioni di risalire al significato di un termine analizzando la sua radice etimologica. Il tuo è un ottimo proposito.

  • #6

In realtà stai sfiorando un dibattito che in linguistica esiste da sempre (o almeno dal '500 se non ricordo male), quello secondo il quale la correttezza dell'uso della lingua è posseduto dal periodo classico e da quello che viene considerato uno stile "puro", rispetto all'evoluzione naturale della lingua e le conseguenti mutazioni grammaticali.
Secondo me è sicuramente tanto affascinante quanto impegnativo leggere in lingua originale e soffermarsi a studiare l'evoluzione della lingua, ma ha importanza solo dal punto di vista storico, che è spesso slegato alla grammatica odierna (se non tramite, appunto, un antico riferimento etimologico).
Al di fuori dell'ambito "scientifico", non so se per un lettore abituale, uno cioè che legge solo per il piacere di farlo e non per studiare stili diversi o evoluzione grammaticale, sia indispensabile caricarsi di una simile fatica.

Tutti pazzi per i classici: da Ovidio a Cicerone, è tempo di riscoperte culturali

I grandi autori di epoche passate sono i protagonisti di romanzi di successo, mentre si registra il boom di iscrizioni ai licei dove si imparano latino e greco. Abbiamo indagato sul perché. Scoprendo alcune verità esistenziali...

Le coincidenze sono intelligenti e facili. Prendi Cicerone, ma anche Ovidio, Omero e compagnia bella: se quest’anno ve li siete ritrovati vicini di lettino, in spiaggia, non è un caso. In libreria sono arrivati romanzi pieni di storie antiche che sono perfette per la stagione: non è d’estate che facciamo bilanci da fine dell’anno? Facciamo propositi sull’amore, la felicità. Pensiamo a chi siamo, cosa vogliamo, dove andiamo. Se avete dubbi, questi libri vi daranno risposte sagge. Molto sagge. Si ispirano a un passato esperto nelle cose umane: quello greco e latino, che oggi fa tendenza perché chiediamo maestri, guide. Fa così tendenza che, in questo anno scolastico che sta ricominciando, si registra un aumento delle iscrizioni nei licei classici.

Classici greci e latini da leggere assolutamente
“Le metamorfosi” e L’amore
A guidare la rivincita dei classici è Ovidio in Meglio sole che nuvole di Jane Alison (NN editore), sorta di diario, denso come la poesia e cristallino come la verità (è quasi tutto autobiografico). J. è la protagonista: un divorzio alle spalle, un gatto malaticcio, una mamma anziana da gestire a distanza e la vita in un condominio surreale di Miami. È qui che, traducendo brani delle Metamorfosi, si interroga sull’amore che trasforma le eroine ovidiane in piante, pietre e mostri e scopre una verità. Ovvero che la solitudine non è sempre da evitare, soprattutto se l’alternativa è l’uomo sbagliato. Conta restare fedeli a se stesse anche quando si cambia perché «Ovidio lo fece capire molto bene. Le trasformazioni sono eque. Si diventa ciò che si era destinati a essere; si diventa ciò che si è realmente» racconta la Alison. «Mi ha guidata fin da quando avevo vent’anni. È finito dentro il mio primo libro (The Love-Artist, ndr) e mi ha aiutato a scrivere il memoir in cui volevo raccontare come si cresce in due famiglie in cui le madri hanno divorziato dai mariti e se li sono scambiati. Ovidio ha una percezione straordinaria di ciò che accade nel corpo e nell’anima di una donna alle prese col tempo e la passione. Leggendo i racconti Eco e Narciso e Ermafrodito e Salmace ho sentito una voce che parlava di me, l’ho seguita e ho trasformato i miei innamoramenti in arte» conclude la Alison, nata a Canberra in Australia, ma cresciuta negli Usa studiando latino già a 15 anni.

Classici greci e latini da leggere assolutamente
Cicerone, uomo della crisi
E mentre i racconti ovidiani scortano il cuore (malmesso) delle donne, quello che Cicerone fa all’amata Tullia tocca altre corde. Quelle degli ideali, o di un altro amore: la Patria. «Sono cresciuta a Formia, vicino ai luoghi dove Cicerone è stato ucciso e dove, poco distante, dovrebbe esserci la tomba della figlia» racconta Antonella Prenner, latinista dell’università Federico II di Napoli e autrice di Tenebre (Sem), il romanzo che sdogana l’autore dalle (odiate) versioni al liceo per rivelarlo in una luce intima, umana. Sì, perché Cicerone, l’intellettuale e politico detestato da alcuni (egoista, borioso) e osannato da altri, non ha avuto molta fortuna nel privato: divorziato da Terenzia, ripudierà anche la seconda moglie, Publilia, e soffrirà molto per le perdita di Tullia. «Cicerone è l’uomo della crisi» aggiunge la Prenner. «La libertà e le istituzioni vacillano, prenderanno in breve la forma del principato: è un nuovo corso della storia a cui Cicerone non si rassegna perché vive in un’ostinata e disperata difesa della Repubblica». Nel libro, però, urge anche altro, perché Cesare gli fa una profezia di morte (è l’unico artificio narrativo). Parte il countdown. È il buio, Tullia è la luce. «I lettori mi scrivono che si emozionano leggendo dei suoi affetti di padre, ma anche della sua battaglia politica estrema e destinata a fallire: lo sentono vicino perché anche la nostra civiltà vive un momento di crisi. La verità è che abbiamo ancora bisogno di credere nelle Istituzioni» conclude.

Classici greci e latini da leggere assolutamente
Le isole Cicladi e i Luoghi comuni
Sarà per questo che, alla fine, vorremmo chiedergli un editoriale sul nostro tempo, che l’appeal dei licei classici non tramonta e che abbiamo trascorso numerosissimi l’estate nelle isole greche. «Un luogo ci parla attraverso le sue leggende e le sue storie: anche il vacanziero piùspensierato credo che alla fine senta una suggestione che va al di là delle calette sabbiose e del mare limpido» precisa Giorgio Ieranò, docente di letteratura greca all’università di Trento e autore di Arcipelago (Einaudi), un libro fitto e indispensabile quanto il passaporto all’aeroporto di La Canea. «Il mar Egeo è l’epicentro della storia e della mitologia greca, le isole Egee ci raccontano invece la Grecia che non studiamo a scuola, ma che non è meno affascinante: quella bizantina, veneziana, turca». Quella dei pirati catalani e di quelli provenzali. Quella che ci sfida a trovare un solo mito cretese che non ci parli di un toro. La Grecia oggi tanto ambita ma non così un tempo: prendi Mykonos, “humilis” per Ovidio e miserabile per Ateneo. Insomma, era meglio star alla larga dalle Cicladi in quei tempi.
Le cose cambiano ma vale la pena sapere chi eravamo. «Leggendo i classici impariamo a diffidare dei luoghi comuni e ad accettare la nostra mortalità» conclude Ieranò. Impariamo che è tutto un gioco di equilibrio tra il caso e il destino, le nostre iniziative e il volere degli dei. E se vi sembra ostico accettarlo, avete ragione.

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Classici greci e latini da leggere assolutamente
L’odissea e i vaccini
Sylvain Tesson, giornalista e viaggiatore (ha fatto il giro del mondo in bici), ha preso casa in una piccionaia sull’isola di Tinos, di fronte a Mykonos. Voleva capire il «nutrimento dell’anima europea», ovvero l’Iliade e l’Odissea, ed è rimasto un mese segregato nelle Cicladi a leggere con una lampadina alimentata da un generatore. Il vento sferzava le onde e le sollevava: il genio dei luoghi nutre di sicuro gli uomini, scrive. Alla fine ha scritto Un’estate con Omero (Rizzoli) dove il fervore e l’entusiasmo ci esortano a rileggere i poemi omerici perché «ognuno troverà un riflesso della propria epoca, una risposta ai propri tormenti, il racconto delle proprie esperienze». Oltre al vaccino per un futuro popolato di droni che controlleranno le nostre identità biometriche.  Il cerchio (delle coincidenze) insomma si tiene. Omero è la possibilità di capire come siamo diventati quello che siamo. Risale a duemila anni fa, certo, ma è sempre valida: soprattutto se ve lo trovate accanto, nella stessa spiaggia o nello stesso metrò.

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Perché leggere i classici greci e latini?

La lettura dei classici greci e latini consente infatti un'approfondita comprensione dei rapporti umani, della politica, dei valori». La cultura classica è importante anche per scienziati e tecnologi – avverte – «il cui pensiero non può essere monodirezionale».

Cosa leggere di letteratura latina?

11 letture antiche da non dimenticare.
Gneo Nevio e il Bellum Poenicum (275-201 a. ... .
Gaio Valerio Catullo, Canti (84-54 a.C., Verona) ... .
Tito Lucrezio (ipoteticamente 98-55 a.C.) ... .
Publio Virgilio Marone, Bucoliche (15 ottobre 70 a.C, Cremona- 21 settembre 19 a.C., Napoli) ... .
Publio Virgilio Marone, Georgiche..

Quali sono gli autori classici?

Oggi parliamo di classici della letteratura italiana..
Dante Alighieri, La Divina Commedia. ... .
Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi. ... .
Lodovico Ariosto, L'Orlando Furioso. ... .
Boccaccio, Il Decameron. ... .
Italo Svevo, La coscienza di Zeno. ... .
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo. ... .
Elsa Morante, L'isola di Arturo..

Cosa sono i classici greci e latini?

“Classico” è per noi un testo che non è soggetto alle variazioni dei climi culturali e delle mode, il cui valore permane nel tempo e che ad ogni lettura o fruizione riserva la scoperta di nuovi significati. Con tale termine di solito si fa riferimento all'intera cultura antica, greca e latina.