È uno dei tumori più diffusi, soprattutto tra gli uomini, talvolta asintomatico o comunque manifesto attraverso sintomi ritenuti spesso dal paziente di poco rilievo. Risulta una delle patologie più debilitanti e più difficili da curare rispetto ad altri tumori urologici, anche in ragione dei sintomi che alle volte si manifestano tardivamente, per cui è importante la diagnosi precoce. I pazienti
vanno informati adeguatamente e incentivati alla prevenzione, perché spesso il tumore alla vescica è silente e non esistono attualmente markers tumorali che ne possano diagnosticare precocemente la comparsa, come accade per il tumore della prostata attraverso il dosaggio del PSA nel sangue. Il tumore alla vescica è una delle forme neoplastiche più sensibili agli agenti cancerogeni quali, in primo luogo, i metaboliti della nicotina contenuta nel fumo di
sigaretta e ad alcuni particolari composti chimici, utilizzati nell’industria. Talvolta, il tumore alla vescica è diagnosticato nei pazienti già trattati con radio o chemioterapia a cui precedentemente era stato diagnosticato un altro tumore. “Il sintomo principale del tumore vescicale è l’ematuria – spiega il dott. Gaetano
Mazzone, Medico Specialista in Urologia di Humanitas Centro Catanese di Oncologia – che consiste nella presenza di sangue nelle urine, può essere di piccola entità (micro ematuria) o ben visibile (macro ematuria); talvolta, sono presenti sintomi moderati, quali alcuni disturbi della minzione (pollachiuria, stranguria). In questi casi è bene informare il medico: se il sintomo persiste, in particolare nei soggetti a rischio, il principale accertamento diagnostico cui il
paziente deve sottoporsi è l’ecografia addome completo che può indicare la presenza di un tumore. Nel caso sia negativa è bene eseguire una cistoscopia (in ambulatorio o in anestesia locale), esame endoscopico utile ad individuare eventuali piccoli tumori, non visibili con gli esami radiologici. A volte, si consiglia l’esecuzione di una TAC prima di una cistoscopia poiché i tumori urologici sono di origine uroteliale, cioè prendono il via dall’epitelio che riveste internamente
tutto l’apparato urinario. Quindi, il tumore potrebbe essere localizzato più in alto, nell’uretere o nella pelvi renale, rischiando di non essere individuato con la sola cistoscopia. Se il tumore è stato, invece, evidenziato da una ecografia o da una TAC, si effettuerà un intervento endoscopico che vede l’uso di uno strumento detto resettore, con cui asportare la neoplasia e valutare la stadiazione, ovvero lo studio della diffusione di un tumore al momento della diagnosi o nel follow
up. Qualora la neoplasia sia già infiltrante al momento della diagnosi, il trattamento del tumore vescicale è necessariamente chirurgico, e consiste nell’asportazione completa della vescica (cistectomia radicale)”. La prevenzione può fare molto l’importante è non sottovalutare mai i sintomi. Il consiglio, dopo i 50-60 anni, è di sottoporsi a una visita urologica e ad un’ecografia dell’addome completo al fine di rilevare l’eventuale presenza di
neoplasie nella fase iniziale e poter intervenire preservando la qualità di vita del paziente. Skip to content COME TI POSSIAMO AIUTARE?Centralino +39 02 8224 1 Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente Prenotazioni Private +39 02 8224 8224 Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online CentriLa vescica è l’organo che ha il compito di raccogliere l’urina filtrata dai reni. Nella maggior parte dei casi, il tumore alla vescica ha inizio nelle cellule che compongono il suo rivestimento interno. Le cause di questa malattia non sono sempre chiare: lo sviluppo del tumore è stato
messo in relazione, ad esempio, con il fumo, le infezioni da parassiti, l’esposizione alle radiazioni e a sostanze chimiche. Quel che è certo è che la neoplasia si presenta quando alcune cellule della vescica smettono di funzionare correttamente e iniziano a crescere e a dividersi in maniera incontrollata, arrivando a formare il tumore. Esistono diversi tipi di tumori alla vescica: Alcuni fattori possono aumentare il rischio di tumore alla vescica. Al di là della non esposizione ad alcuni fattori di rischio sopra citati (fumo e sostanze chimiche) e della cura delle infezioni della vescica, non esiste una specifica strategia di prevenzione del tumore della vescica. DiagnosiUna diagnosi precoce e accurata di tumore della vescica è essenziale ai fini dell’efficacia del trattamento: può ampliare lo spettro di opzioni terapeutiche a disposizione e quindi aumentare le probabilità di guarigione. Humanitas impiega una vasta gamma di servizi diagnostici per la diagnosi di tumore della vescica.
TrattamentiL’efficacia del trattamento del tumore della vescica è dato dalla somma di molti fattori, tra cui il tipo e lo stadio evolutivo del tumore, oltre che l’età e lo stato di salute del paziente.
Come si sviluppa un tumore alla vescica?Per il tumore della vescica il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio, seguito dall'esposizione cronica alle ammine aromatiche e nitrosamine (frequente nei lavoratori dell'industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio), da eventuali radioterapie che hanno coinvolto la pelvi, dall'assunzione di ...
Quanto è pericoloso il tumore alla vescica?Se consideriamo i tumori della vescica nella loro totalità, la percentuale di sopravvivenza a 5 anni libera da malattia si attesta intorno al 80% (di poco superiore alle statistiche americane). È quindi una patologia che, se riconosciuta per tempo e trattata in maniera adeguata, spesso va incontro a guarigione.
Come si fa a capire se si ha un tumore alla vescica?I sintomi del tumore alla vescica
Sicuramente il sintomo più importante a cui prestare attenzione è la presenza di sangue nelle urine, ovvero l'ematuria, che colpisce uomini e donne. La si riscontra, infatti, nell'80-90% di coloro a cui è stato diagnosticato un tumore vescicale.
Quanto si vive dopo un tumore alla vescica?La sopravvivenza a 5 anni in Italia è sopra l'80%, sia per gli uomini che per le donne, anche se sono frequenti le probabilità di recidive e se la prognosi è più negativa nel caso di tumore infiltrante.
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