Show La chetosi è considerata una delle soluzioni più efficaci per perdere peso. Diversi regimi alimentari, in primis la dieta chetogenica, si basano proprio su questo processo che richiede, però, particolare attenzione. La produzione di corpi chetonici nel nostro organismo, infatti, può avere risvolti positivi, ma può anche provocare effetti collaterali degni di nota. Ecco perché occorre comprenderne bene il funzionamento, così da bilanciare apporto di cibo e integratori che possano aiutare nel dimagrimento. Cosa è la chetosi?L’organismo trae energia dal glucosio che, nella maggior parte dei casi, viene introdotto con i carboidrati, e, dunque, con l’alimentazione. Non tutto il glucosio, però, viene utilizzato come fonte energetica. In parte si conserva in fegato e muscoli. Quando, però, il glucosio si esaurisce, il corpo sfrutta i grassi per produrre energia. Ciò comporta il manifestarsi di un altro fenomeno, la chetogenesi, che consiste nella creazione di corpi chetonici, residui metabolici derivanti proprio dalla produzione energetica. È opportuno, però, distinguere la chetosi nutrizionale da quella diabetica. La chetosi connessa a particolari regimi dietetici trasforma il nostro organismo in una macchina brucia grassi. Il tessuto adiposo diventa uno scrigno di energia, e si può perdere peso velocemente, con ulteriori benefici per la nostra salute. Inoltre, la concentrazione di chetoni è limitata, e non intacca il pH del sangue. Nel caso della chetosi legata ad altre patologie, invece, la quantità di corpi chetonici è talmente elevata da portare a stati estremi di acidosi metabolica, tipica di chi soffre di diabete, e, talvolta, di chi è in gravidanza. La chetosi nutrizionale, in ogni caso, gode di svariate proprietà che si rivelano dei veri e propri toccasana per il nostro organismo.
Pare che la dieta chetogenica sia in grado di alleviare anche fattori di rischio, come l’obesità, alla base di diabete di tipo 2, iperglicemia cronica, sindrome metabolica. Può essere adottata per curare l’epilessia infantile quando i pazienti non reagiscono alle cure farmacologiche, oppure contro il Morbo di Parkinson. Secondo alcuni studi, infatti, la dieta chetogenica ne placherebbe i sintomi già dopo 28 giorni. Il livello di chetoni nel sangue dipende tanto dall’alimentazione, quanto dallo stile di vita. Si può parlare di chetosi quando i loro parametri si aggirano intorno agli 1,5-3 millimoli per litro di sangue. Se superiori, possono compromettere il benessere del nostro organismo. Per capire se si è in stato di chetosi è possibile procedere con analisi in laboratorio (sangue, urina). Oppure constatare la comparsa di alcuni sintomi quali: sete e bocca asciutta; alito “keto”, prevalentemente acido, almeno per i primi tempi; riduzione dell’appetito; diuresi eccessiva. Se l’intento è perdere peso rapidamente, esistono diversi “metodi” da seguire per entrare in chetosi e mantenerla. È necessario
Tra le altre buone abitudini, alleate della chetosi, vi sono esercizio fisico e riposo. Dormire adeguatamente e scongiurare situazioni di stress consente di ridurre i livelli di zucchero nel sangue, e accelerare chetogenesi e dimagrimento. Integratori per entrare in chetosiOlio MCT di Farmaenergy da noce di cocco e palma Oltre ad alimentazione e stile di vita, rappresentano un valido supporto anche integratori caratterizzati dalla presenza di principi attivi e sostanze naturali che incentivano lo stato di chetosi. Tra tutti
Errori che impediscono di entrare in chetosiIn alcuni casi, l’entrata in chetosi può subire brusche frenate. Quando la dieta chetogenica o regimi alimentari analoghi non producono gli effetti desiderati, la “colpa” è di alcuni errori. Tra i più comuni
ConclusioniLa chetosi non è esente da possibili effetti collaterali. Mal di testa, costipazione, senso di fatica, calcoli renali, alito cattivo: sono solo alcune delle conseguenze a breve termine. Nulla di preoccupante se ci si affida comunque a una dieta ben strutturata, che comprenda anche fibre e verdure a basso contenuto di carboidrati. È sconsigliata, comunque, in caso di gravidanza e allattamento. È opportuno, pertanto, consultare sempre il proprio medico di fiducia prima di intraprendere percorsi alimentari basati sulla chetosi, così da non imbattersi in ulteriori disturbi, e seguire la strategia più consona al proprio stato di salute. Quanti giorni ci vogliono per andare in chetosi?In generale, sono necessari dai 2 ai 4 giorni per entrare in chetosi. Tuttavia, alcune persone possono aver bisogno di una settimana o più. Il tempo necessario dipende da vari fattori, come l'età, il metabolismo, il livello di esercizio fisico e l'assunzione di carboidrati, proteine e grassi.
Come faccio a sapere se sono entrata in chetosi?Sintomi. mal di testa,. stanchezza e senso di affaticamento,. vertigini,. insonnia,. difficoltà in caso di attività fisica,. stitichezza,. nausea ed.. il caratteristico alito con odore fruttato.. Come entrare in chetosi in poco tempo?Come entrare in chetosi velocemente. diminuire le quantità di carboidrati. ... . introdurre più grassi sani, che dovrebbero costituire il 70% del regime dietetico prescelto, così da avere più scorte di lipidi da bruciare come fonti energetiche. ... . moderare l'apporto di proteine. ... . rinunciare agli spuntini quando non si ha fame.. Quanto si perde in 10 giorni di chetogenica?Inoltre, i soggetti che seguono una dieta chetogenica inizialmente subiscono una rapida perdita di peso fino a 5 kg in 2 settimane o meno, per questo sovente si sente parlare di “dieta dei 10 o dei 21 giorni”.
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