Ricetta biscotti allo zenzero di santa ildegarda

Biscotti energetici o biscotti della felicità o biscotti dei nervi 

"Prendi  della noce moscata e cannella di pari peso e qualche chiodo di garofano e fanne polvere. E poi con questa polvere fai qualche tortino con la farina, mangiane spesso e .... si aprirà il tuo cuore... diventerà felice il tuo spirito, si purificheranno i tuoi sensi... e diventerai forte".

 

Ricetta biscotti allo zenzero di santa ildegarda

Miscela speziata per i biscotti 

  • 20 g di cannella
  • 20 g noce moscata
  • 5 g di chiodi di garofano


Ingredienti

  • 400 g di farina di farro
  • 250 g di burro
  • 150 g di zucchero di canna
  • 200 g di mandorle tritate dolci
  • 2 uova intere
  • Un pizzico di sale
  • Acqua quanto basta

Preparazione

Lavorare il burro a temperatura ambiente fino a che diventa cremoso.
Mettere la farina sul piano di lavoro.
Aggiungere lo zucchero, le mandorle tritate, le uova e le spezie.
Impastare il tutto e quando tutto è ben amalgamato, mettere l'impasto in frigo o comunque al freddo per almeno 30 minuti.
Stendere la pasta e dare forma ai biscotti con 2 o 3 mm ca. di spessore.
Cuocere in forno su una teglia foderata con carta da forno a 150/170° C
fino a quando non diventano dorati, 20/25 minuti ca. 
Sono biscotti adatti ai bambini e studenti per la concentrazione, per l'equilibrio del sistema nervoso, in caso di debolezza .
Non mangiarne più del necessario per non avere effetti contrari.
Vale la regola della giusta misura! Si consigliano non più di tre biscottini al giorno per i bambini e non più di 5 per gli adulti.
 

Alcuni alimenti portano gioia e altri tristezza. Almeno questo è quanto dice Ildegarda di Bingen, che fu badessa tedesca del XII secolo. Ecco i quattro alimenti che non potranno che farvi del bene

Visionaria fin dalla più tenera età, sant’Ildegarda ha obbedito a una voce venuta dal cielo che le diceva: «Scrivi ciò che vedi e che senti». Divenne così l’autrice di opere celebri direttamente ispirate dalle sue visioni a proposito di piante medicinali e della natura. Dimenticata per secoli, la scienza di Ildegarda, prossima alla medicina cinese, è stata nuovamente studiata e si riconosce oggi il suo aspetto visionario. Secondo lei il corpo, lo spirito, l’anima e l’ambiente sono i quattro pilastri della salute e sono intimamente legati l’uno all’altro. Così, la nostra alimentazione ha delle conseguenze dirette sulle nostre emozioni.

Secondo la teoria dei quattro umori, diffusa a quell’epoca [e anche oltre, N.d.T.], la tristezza e la collera sono cause di numerose malattie.

Quando l’anima dell’uomo ha sentito qualcosa di nocivo per sé o per il suo corpo, il cuore, il fegato e i vasi sanguigni si contraggono. S’alza allora come una nuvola che adombra il cuore, di modo che l’uomo diventa triste.

Così si legge nella sua opera Le cause e i rimedi. Per rimediare a questo, la badessa ci invita a consumare alcuni alimenti fonte di gioia. Ella precisa che per “fonte di gioia” s’intende che rivitalizzano e aiutano a conservare una buona salute tanto sul piano fisico quanto su quello psichico e spirituale. E questi alimenti di cui parla sono quelli che la naturopatia attuale raccomanda essa pure, perché riequilibrano il nostro organismo acidificato dall’alimentazione industriale, dall’inquinamento e dallo stress. Ma quali sono questi alimenti e che cosa ci danno, più precisamente?


Ricetta biscotti allo zenzero di santa ildegarda


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Il finocchio: un buon rimedio per tutto!

Dall’antichità, il finocchio è coltivato nel bacino mediterraneo come un aroma. Nel medioevo gli italiani svilupparono la varietà dal grosso bulbo nota come “a mela”. Da allora, non si è cessato di produrlo e di consumarne. Da lì arrivò in seguito nei giardini reali francesi, grazie a Claude Mollet, giardiniere al servizio di Enrico IV. Da non confondere con l’aneto o con l’anice, perché se il finocchio appartiene alla medesima famiglia, è tuttavia il solo dei tre a essere impiegato come un legume.

Esso permette di liberare l’acidità del corpo e di sciogliere tutti i dolori articolari e le malattie come l’artrite, la tendinite, le coliti… Il finocchio dà pure un buon odore al corpo e facilita la digestione. Ricco di vitamine A, B, C, E e di fibre, è l’ideale per mantenere la linea e agisce contro i gonfiori e i dolori di stomaco. Il finocchio stimola pure la produzione di latte materno.

Crudo, cotto o fatto in tisana, il finocchio è apprezzabile ed efficace in ogni forma. Croccante o morbido a seconda della cottura, accompagna perfettamente la carne, il pesce e il formaggio.

La castagna: l’alleata degli sportivi

Che lo si chiami marrone o castagna, in entrambi i casi si tratta del frutto del castagno. La sola differenza sta nell’involucro: se il frutto è sigillato in compartimenti, è una castagna. Sennò è un marrone.

Nelle campagne, la castagna rimpiazzava sovente i cereali: del resto si chiamava il castagno “l’albero del pane”. Oggi il consumo di castagne dipende piuttosto dalla stagione.

Sapevate che non c’è niente di meglio delle castagne, dopo uno sforzo? In effetti, la sua ricchezza minerale risulta interessante per gli sportivi: vi si trovano elevati quantitativi di potassio, ferro e magnesio. La castagna è pure fonte energetica perché è ricca di vitamine e di olino-elementi. Permette di evitare picchi glicemici, cioè l’innalzamento brutale del tasso di zucchero nel sangue e contiene un forte tenore di amido, che si digerisce molto lentamente.

È preferibile mangiare la castagna semplicemente arrostita, bollita o cotta a vapore, per godere di tutti i suoi vantaggi.