IntroduzioneI brividi sono un fenomeno che può essere sperimentato in diverse situazioni: nella maggior parte dei casi sono conseguenti ad un’esposizione alle basse temperature, ma talvolta si possono presentare anche in corrispondenza di malattie febbrili o dopo una forte emozione. Show
Da un punto di vista fisiologico i brividi sono provocati da contrazioni irregolari e involontarie della muscolatura e spesso vengono accompagnati dal fenomeno dell’orripilazione: la cosiddetta pelle d’oca. L’erezione del bulbo pilifero che provoca la pelle d’oca è a sua volta un fenomeno che ha alla base una contrazione muscolare, quella del muscolo erettore del pelo. I brividi rappresentano un tentativo del nostro organismo di aumentare la propria temperatura corporea, fenomeno che avviene grazie alla contrazione muscolare non finalizzata a un movimento; quando un muscolo si contrae sprigiona calore come effetto collaterale del consumo di energia utilizzata per compiere il lavoro muscolare. Si tratta quindi di uno dei principali meccanismi, insieme alla vasocostrizione periferica e alla termogenesi chimica, che il nostro organismo utilizza per aumentare la propria temperatura o mantenerla tale quando si trova esposto a temperature più basse. iStock.com/AntonioGuillem Centro termoregolatore e prostaglandineLa temperatura del nostro organismo viene mantenuta constante grazie alla presenza di un centro termoregolatore, anatomicamente localizzato a livello dell’ipotalamo (una particolare area del sistema nervoso centrale). Alcuni neuroni presenti a questo livello sono deputati al controllo della temperatura ed impostati su un setpoint di riferimento che in condizioni normali è intorno ai 37°. Questo “termostato” fisiologico riceve informazioni da recettori di temperatura che si trovano
Il centro termoregolatore ipotalamico è inoltre sensibile alla temperatura del sangue che lo irrora. Se attraverso queste afferenze viene percepito un eccesso di calore, o al contrario un abbassamento della temperatura, vengono messi in atto dei meccanismi adattatori che hanno lo scopo di riportare l’organismo alla temperatura stabilita dal setpoint. Il centro termoregolatore può modificare il proprio setpoint in condizioni particolari, come ad esempio in corso di infezioni o di processi infiammatori: in queste circostanze si trovano in circolo specifici mediatori biologici, chiamati citochine, che possono andare ad aumentare la temperatura di riferimento a cui punta il nostro organismo. In altre parole, il nostro termostato fisiologico può venire aumentato dai normali 37° centigradi ai 39°-40° o oltre. Questo è esattamente ciò che accade durante un episodio febbrile: la presenza di agenti infettivi (come virus e batteri) induce le cellule del nostro sistema immunitario a rilasciare in circolo delle citochine, il particolare l’interleuchina 1 (IL-1), che determinano un innalzamento del setpoint ipotalamico di qualche grado centigrado. Il nostro centro termoregolatore percepirà di conseguenza un’incongruenza tra la temperatura registrata dai termocettori e i valori di riferimento dati dal setpoint e verranno quindi messi in atto degli adattamenti termoregolatori tra i quali rientrano anche i brividi. Principali meccanismi di adattamento della temperatura corporeaA seconda della necessità, il nostro organismo è in gradi di andare ad aumentare o diminuire la propria temperatura corporea sfruttando processi fisiologici che possono essere riassunti in quanto segue.
Brividi da febbreI tipici brividi che si presentano in caso di febbre non sono una risposta alla temperatura ambientale, quanto piuttosto il nostro termostato endogeno che fissa un setpoint maggiore; il motivo motivo per cui il nostro organismo in presenza di infezioni punta ad aumentare la propria temperatura è che molti dei microorganismi patogeni mal-sopportano temperature elevate e questo aiuta quindi il sistema immunitario a sconfiggere l’infezione. La febbre non andrebbe quindi stroncata sul nascere, specialmente quando inferiore ai 38°, in quanto si tratta di un meccanismo funzionale alla guarigione. Da un punto di vista biochimico è perciò una normale risposta alle citochine circolanti che si presentano in corso di infezione o infiammazione e i brividi compaiono come una semplice conseguenza del fatto che il centro termoregolatore percepisce una temperatura inferiore a quella a cui è impostato il suo setpoint e punta a produrre calore mediante la contrazione muscolare involontaria e non finalizzata al movimento. Brividi senza febbreI brividi, in quanto meccanismo atto ad aumentare la temperatura corporea, possono comparire in specifiche situazioni:
Quando hai freddo ti sale la febbre?Siamo da sempre abituati ad attribuire i rialzi febbrili alle bizze del tempo, ma la realtà è un po' diversa e complessa: un colpo di freddo in sé non fa alzare la febbre. Piuttosto, altera il buon funzionamento delle mucose delle alte vie respiratorie, aprendo quindi la strada a virus e batteri.
Come capire se la febbre sta scendendo?Quando la febbre poi arriva al suo picco, il corpo smette di sentire freddo e incomincia a percepire un forte calore. Così capita di svegliarsi nel cosiddetto "letto o bagno di sudore”, un segnale positivo che dimostra come la febbre si stia abbassando e si stia ripristinando la normale temperatura corporea.
Che vuol dire se la febbre sale e scende?intermittente, la febbre sale e scende durante il giorno per tornare alla normalità verso il mattino. Se le escursioni di temperatura sono molto alte si parla di febbre settica. La febbre intermittente può essere una caratteristica delle malattie tumorali maligne.
A quale temperatura va abbassata la febbre?«La capacità di sopportazione varia da persona a persona, comunque si può parlare di febbre vera e propria dai 37,5 gradi in su. E si può pensare di abbassarla dai 38 in su» risponde il virologo.
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