Con la gastrite si possono mangiare i funghi champignon

E’ il fungo in assoluto più consumato, si trova dappertutto. Ma anche in diversi trattati di micoterapia: perché?
Si tratta di quel bel fungo bianco, tra i meno costosi e onnipresente nei supermercati. Nome botanico: Agaricus bisporus. A lui si attribuiscono alcune proprietà salutari. Al punto che, Ivo Bianchi, un medico specializzato nell’uso dei funghi, conosciuto a livello internazionale, dice: «La prevenzione di alcune patologie può essere effettuata mangiando regolarmente il fungo intero». Niente estratti o trasformazioni, ma il fungo intero, cotto come lo vogliamo, o ancora meglio crudo, in varie marinate.
Le proprietà:
– Riduce i livelli di colesterolo.
– E’ un agente chemiopreventivo sui tumori. Sembra, in particolare, che protegga dalla crescita del tumore alla prostata e anche della mammella. Cioè rallenti la progressione di queste malattie, attraverso un’azione ormonale.
– In generale, potenzia l’azione delle cellule immunitarie che nel nostro organismo sono adibite al controllo degli ‘invasori’: sia cellule tumorali, sia virus. Esistono funghi più potenti da questo punto di vista, ma anche lo Champignon dà il suo contributo.
Nessun tipo di tossicità. Ma non è tutto. Anche intestino (costipazione) e rene ringraziano.
Nell’intestino aiuta i batteri buoni, i bifidobatteri, e si rivela utile nei problemi di costipazione. In genere, ha un’azione detossificante e viene persino utilizzato quando ci sono problemi di alito cattivo: il fungo neutralizza i composti odorosi.
Nel caso in cui ci sia un’infezione da Helicobacter pylori, il bisporus è una buona scelta alimentare.
A livello renale rallenta l’evoluzione dell’insufficienza, e contribuisce a tenere sotto controllo i valori ematici legati al danno dell’organo.
In più, in famiglia, può essere consigliato se ci sono problemi di gotta perché riduce l’iperuricemia e i forti dolori associati.
In generale, se questo fungo entra regolarmente nella dieta, anche solo per il suo gusto, possiamo contare su una serie di benefici ad ampio raggio.
Digressione sul nome
Il termine Champignon è francese, perché i francesi sono stati i primi a fare un’importante commercio di questo fungo, nell’Ottocento lo si coltivava anche nei giardini parigini e a quei tempi era una novità. Ma si trovava ancora nei campi, nell’Europa del sud (oggi tutto è stato raso a zero). Nei paesi di lingua inglese è chiamato più spesso ‘fungo bottone’. Sempre nei paesi anglosassoni amavano chiamarlo Portobello, forse perché si vendeva nell’omonimo mercato londinese. Ma da quelle parti era anche conosciuto come Fungo Romano o Fungo Italiano, oppure Baby Bella o Cremini (probabilmente per il colore).

I funghi champignon (altrimenti noti come funghi bianchi o prataioli) fanno parte della famiglia delle Agaricaceae.

Sempre disponibili nelle tavole, crescono spontaneamente nei prati o nei sottoboschi e possono anche essere coltivati artificialmente in casa. La produzione di questa varietà ha origini antiche, risalenti addirittura al I secolo d.C. Molto economici e versatili in cucina, sono ottimi sia crudi che cotti.

Dal gusto delicato, vanno conservati in frigorifero e consumati non oltre tre giorni dopo l’acquisto. Sono dei funghi piuttosto saporiti e contengono interessanti caratteristiche nutrizionali, proprietà e benefici per l’organismo.

Proprietà nutrizionali dei funghi champignon

I funghi champignon non sono dei vegetali e pertanto non rientrano in uno dei sette gruppi fondamentali degli alimenti. Tuttavia, hanno dei valori nutrizionali molto interessanti (vengono definiti la carne della foresta), per cui possono essere consumati con regolarità senza rischi per la linea. Ricchi di fibre, proteine, contengono un apprezzabile quantitativo di sali minerali tra cui fosforo, potassio, zinco e selenio, per migliorare le funzioni cerebrali. Forniscono un ottimo apporto di vitamine, in particolar modo del gruppo B e la D, perfette per stimolare il sistema immunitario.

Questi sono i valori nutrizionali per 100 g di funghi champignon bianchi (la sola parte edibile):

  • Acqua: 92,5 g
  • Proteine:  3,09 g
  • Grassi:  0,34 g
  • Carboidrati totali: 3,26 g
  • Fibre:  1 g
  • Zuccheri: 1,98 g
  • Calcio: 3 mg
  • Ferro: 0,5 mg
  • Rame: 0,5 mg
  • Magnesio: 9 mg
  • Fosforo: 86 mg
  • Potassio 318 mg
  • Sodio: 5 mg
  • Zinco: 0,52 mg
  • Selenio: 26 mcg
  • Vitamina B1: 0,081 mg
  • Vitamina B2: 0,402 mg
  • Vitamina B3: 3,607 mg
  • Vitamina B6: 0,104 mg
  • Vitamina B12: 0,04 mg
  • Vitamina C: 2,1 mg
  • Vitamina E: 0,01 mg
  • Vitamina D: 7 µg
  • Folati: 17 mcg

Benefici dei funghi champignon

I funghi champignon sono fonte di sostanze tra cui fibre, proteine, grassi, carboidrati, sali minerali e vitamine. Le percentuali sono tali da rivelarsi ottimi per il corretto sviluppo ed il buon funzionamento dell’organismo.

Le fibre, ad esempio, favoriscono la digestione e la motilità intestinale. Uno studio condotto sui ratti, ha inoltre evidenziato come il fosforo aiuti a contrastare il declino cerebrale, sviluppando la memoria e migliorando le abilità motorie. La chitina (un polisaccaride) stimola il sistema immunitario, reagendo contro le allergie.

I funghi hanno proprietà antitumorali, antinfiammatorie, immunomodulanti, antimicrobiche ed antivirali così come testimonia uno studio pubblicato sul Journal Evidence. La percentuale di vitamine del gruppo B favorisce il buon funzionamento del sistema nervoso.

La lovastatina, invece, agisce sul colesterolo LDL (o colesterolo cattivo), inibendone la formazione e riducendone i livelli nel sangue. In tal senso, è possibile prevenire infarti ed ictus. La vitamina D fissa il calcio nelle ossa, prevenendo così l’osteoporosi.

Dalle proprietà antiossidanti, i funghi champignon contribuiscono a combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare (e quindi anche cutaneo) precoce. Ideali per chi segue un regime dietetico ipocalorico, i funghi champignon aumentano la sensazione di sazietà e riducono l’assorbimento dei grassi.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Gli champignon, come tutti i funghi, producono delle tossine anche se molte di esse sono innocue. Tuttavia, in alcune condizioni possono rivelarsi pericolosi per l’organismo, specie se vengono raccolti e consumati allo stato selvatico.

Pertanto, è sempre opportuno acquistare dei prodotti di provenienza nota, di origine controllata o di produzione propria.
Stagionalità dei funghi champignon.

Stagionalità dei funghi champignon

Gli champignon sono funghi primaverili, estivi e perfino autunnali. Il ciclo vitale dura dai 100 ai 120 giorni e si ripete in un anno da 1 a 3 volte. La loro stagionalità dipende sostanzialmente dalle condizioni climatiche e dall’altitudine del territorio.

Possono crescere facilmente nei terreni collinari e montani fertili adibiti a pascolo e nelle macchie boschive. Tuttavia, anche l’allevamento casalingo dei funghi champignon si sta ampiamente diffondendo. La raccolta dalle balle di coltivazione a mano può avvenire anche a cadenza settimanale.

Funghi champignon: le varietà disponibili

Non tutti sanno che esistono ben quattro diverse varietà di funghi champignon suddivise in base alla colorazione del cappello.

Varietà bianca

La più coltivata, si caratterizza per le sue piccole dimensioni (4-8 grammi) ed è destinata al commercio allo stato fresco;

Varietà bruna

Scarsamente commercializzata, si contraddistingue per carpofori pressoché grandi di colore scuro e con il gambo chiaro.

Varietà intermedia (bianco-avorio oppure color crema)

Mediamente grandi possono pesare fino a 12 grammi. Sono di colore chiaro (bianco-avorio oppure color crema) ma con alcune scaglie brune sul cappello.

Ibrida

Questa varietà racchiude le caratteristiche di quella bianca e bruna. Viene distribuita sul mercato sia allo stato fresco che trasformato.

Curiosità sui funghi champignon

Il termine champignon tradotto letteralmente dal francese significa fungo. Venne adottata questa parola perché la coltivazione partì proprio dalla Francia.

Solitamente, i funghi selvatici assorbono per natura gli agenti inquinanti ed i metalli pesanti presenti nel terreno. Al contrario, gli champignon, per il metodo di coltivazione ed i continui controlli a cui vengono sottoposti, risultano sicuri per il consumatore.

I funghi champignon sono molto versatili in cucina. Possono essere consumati sia cotti che crudi, conditi con un filo di olio extravergine d’oliva, sale, prezzemolo fresco ed una spruzzata di limone. Sono perfetti come accompagnamento alla pasta e al riso. Danno sapore al brodo vegetale e all’insalata mista. Possono essere saltati in padella da soli o con verdure a piacere. In alternativa, possono essere cotti al vapore e conditi con prezzemolo, pepe nero, olio extravergine d’oliva e sale.

La bagna cauda con i funghi champignon intinti crudi è un abbinamento curioso ma da provare assolutamente. La ricetta piemontese, tipicamente invernale o comunque ideale da consumare con i primi freddi, acquisirà un sapore unico, tutto da scoprire.

Gli champignon appartengono alle 14000 varietà di funghi attualmente note e distribuite in tutto il mondo. In realtà, ne esistono ben 140000 (ciò significa che appena il 10% è conosciuto)!

Definiti la carne della foresta per il loro valore nutrizionale, sono perfetti per le diete vegetariane e vegane.

Chi soffre di gastrite può mangiare funghi?

Alimenti da evitare saranno i frutti di mare, la carne rossa e le uova (soprattutto sode) rese difficilmente digeribili dal loro contenuto in proteine e minerali. Sconsigliati anche i legumi e i funghi ricchi di proteine e zuccheri complessi, soprattutto se abbinati alla pasta.

Quando non mangiare i funghi champignon?

Come capire quando non sono più buoni Innanzitutto osserva se hanno delle macchie. Se noti delle zone con tonalità più scure, vuol dire che non possono essere consumati. Anche l'odore può dirci tanto sulla qualità degli champignon: se è più aspro del normale, con un sentore di ammoniaca, significa che sono marciti.

Chi soffre di reflusso può mangiare i funghi?

Funghi medicinali in caso di disturbi gastroenterici I funghi che spesso vengono consigliati per queste problematiche sono in particolare il Reishi e l'Hericium, in alcuni casi si rivelerà utile l'introduzione anche dello Shiitake e del Maitake.

Chi non può mangiare i funghi?

Un consumo eccessivo di questo alimento è sconsigliato a chi ha problemi digestivi a causa della micosina che può renderli indigesti. Inoltre i funghi sono sconsigliati se si soffre di calcoli renali, gotta, malattie dell'apparato circolatorio, e anche ai bambini al di sotto dei tre anni.