Alda merini sono nata il 21 a primavera

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SONO NATA IL 21 A PRIMAVERA di Alda Meriniilmenudellapoesia2021-04-02T11:34:04+02:00

Project Description

SONO NATA IL 21 A PRIMAVERA di Alda Merini

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

(Alda Merini da Vuoto d’amore, 1991)

Alda merini sono nata il 21 a primavera

La Grande Radio Alda Merini. Sono nata il ventuno a primavera

Playlist

Una raccolta di contributi da vari programmi dedicati alla poetessa in occasione dell'anniversario della sua nascita.

Episodi

21 Mar 2021

Ricordo di Alda Merini

Un percorso tra i versi di Alda Merini (21 marzo 1931 – 1° novembre 2009) poetessa e scrittrice. Tra i suoi libri "La terra Santa" raccolta del 1984, "L'altra verità. Diario di una diversa" (1986), "Delirio amoroso (1989), "Vuoto d'amore" (1991), "I poeti lavorano di notte" (2009). Interventi dai programmi: "La poesia salva la vita" (1993), "Otto e mezzo" (1998), "Fuoriscena – Delirio amoroso" con Licia Maglietta (1995), "Fahrenheit – Il gran lettore" (1999), "Uomini e profeti" (1999). Aldo Nove, poeta e scrittore, racconta Alda Merini (Wikiradio 2013).

08 Mar 2017

2017 | Anagoor - Magnificat di Alda Merini

Per la giornata internazionale della donna l'omaggio della Compagnia Anagoor ad una delle voci femminili più incisive della poesia italiana. In diretta audio e video dalla Sala A di Via Asiago a Roma.

22 Gen 2022

3. Alda Merini

Nata da esclusa, figlia di un conte diseredato per aver sposato una contadina, riesce a costruirsi la vita che le assomiglia salvandosi l'anima dagli elettroshock e dai disastri familiari e tocca il cielo della Poesia che non finisce.

17 Gen 2021

Roberto Vecchioni

Roberto Vecchioni ricorda Alda Merini L'intervista a "Grazie dei Fiori", con Pino Strabioli

Niente romanticismi soffusi o effetti calza da riviste patinate. Alda Merini ci ha trasmesso la libertà di un linguaggio realista, che con la parola illumina gli anfratti bui della vita

Alda merini sono nata il 21 a primavera

Photo credit: www.aldamerini.it

La guerra che da giorni ci invade occhi e coscienze, per milioni di persone è una realtà concreta che ha preso possesso delle loro vite e non le restituirà mai uguali.

Alda Marini inizia la sua adolescenza sotto le bombe che distruggono Milano, nel 1943. Durante un coprifuoco aiuta la madre a partorire il fratello e quando riemergono dal rifugio, della loro casa sono rimaste solo macerie. Fuggono precipitose verso le risaie “perché le bombe non scoppiano nell’acqua” e per tre anni restano accampate in un cascinale a Vercelli. Poi, a guerra finita, il rientro a Milano, nella povertà assoluta, non solo materiale, di tutto quello che una tragedia così totalizzante si porta via.

Non è difficile immaginarne l’impatto su una bambina malinconica, poco compresa dai genitori e già segnata dall’ingombranza di una sensibilità enorme, che sarà croce e delizia di tutta la sua esistenza. La sofferenza non le risparmia nulla: l’amore per un marito incline più alla violenza che alla poesia e l’internamento manicomiale, attribuito a un disturbo bipolare, che rappresenterà la costante di una vita divisa tra la reclusione nei momenti bui della malattia e spiragli di salute mentale, che aprivano i cancelli a scorci di normalità.

L’incontro con poeti e critici letterari di rilievo nazionale le permette di colmare il vuoto degli studi incompiuti e il suo talento, riconosciuto da personalità come Montale e Pasolini, la porta a pubblicare poesie già dalla prima giovinezza. Scrivere è uno strumento catartico di redenzione della sofferenza: Alda è cristiana e vede nel dolore una forma di avvicinamento a Dio e nella poesia, dono del Cielo, una missione.

Il misticismo permea gran parte delle sue opere, al pari dell’eros. Un amore mistico e carnale, salvifico e maledetto, ma sempre sublimato dalla parola. La metafora poetica cede più volte il passo alla libertà di un linguaggio audace, moderno, che non teme di addentrarsi e rivelare gli “anfratti bui” dell’essere umano.

Le osterie A me piacciono gli anfratti bui delle osterie dormienti, dove la gente culmina nell’eccesso del canto, a me piacciono le cose bestemmiate e leggere, e i calici di vino profondi, dove la mente esulta, livello magico di pensiero […]

La poesia di Alda Merini è potente di un realismo crudo, caravaggesco. I riflettori che il Caravaggio accende sui piedi sporchi dei pellegrini o sulla mela ammaccata, si ritrovano nei versi della Merini: la luce della parola irrompe dalle tenebre dell’animo, investe l’oggetto poetico, qualunque esso sia, e lo dipinge palpitante di vita, senza filtri di forma o perbenismi. Il poeta possiede un dono e la sua parola è redenzione dell’umanità, al pari della misericordia divina.

Buon compleanno, piccola ape furibonda.

Perché la Merini è stata in manicomio?

Nel 1947, la Merini incontra "le prime ombre della sua mente" e viene internata per un mese nella clinica Villa Turro a Milano, dove le viene diagnosticato un disturbo bipolare.

In che anno è stata scritta la poesia a tutte le donne di Alda Merini?

Commento. La poesia è stata composta nel 1988 e può essere definito un vero e proprio canto in onore dell'essere femminile, fragile e nel contempo forte, perché in grado di reagire con vigore e nel generare amore nel vedere i figli.

Chi era l'amore di Alda Merini?

Il troppo amore di Alda Merini Si tratta della dolorosa storia d'amore tra Alda Merini (appena sedicenne, ma già conosciuta come la poetessa dei Navigli) e dello scrittore, più attempato, sposato e padre di una bambina, Giorgio Manganelli.

Quanto è stata in manicomio Alda Merini?

Alda Merini (1931-2009) è una delle poetesse italiane contemporanee più amate e tutti conosciamo almeno un aspetto della sua vita tormentata, cioè il suo ricovero decennale in manicomio.