Calcola la mia pensione il sole 24 ore

Calcolo del reddito da pensione: il calcola pensione permette di stimare, in base alle tue dinamiche lavorative, l’ammontare della pensione mensile che percepirai nel momento del tuo ritiro dall’attività lavorativa. La riforma Fornero infatti, ha modificato il metodo per calcolare l’importo pensionistico oltre ai requisiti per l’accesso. Dal maggio 2015 L‘INPS mette a disposizione “La mia pensione” il simulatore per il calcolo della pensione che permette di verificare, tra le altre cose, l’importo dei contributi versati e quindi  di stimare l’importo presunto dell’assegno pensionistico spettante.

Se sei interessato invece a sapere come l’attuale governo Lega / 5 Stelle intende modificare il Tuo scenario pensionistico a partire dal 2019, segui la nostra sezione dedicata alle pensioni: troverai aggiornamenti su quota 100, le pensioni dei dipendenti pubblici e privati e le ipotesi di scivolo pensionistico per coloro che appartengono a determinate categorie di lavoratori. Infine, potrai trovare tutte le ipotesi sul ritiro pensionistico anticipato che potrebbero influire sulll’ammontare dell’assegno pensionistico sulla base di percentuali di penalizzazione in deroga ai requisiti canonici per l’accesso pensionistico in base all’età raggiunta ed al numero di anni lavorati.

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FAQ

Come si calcola la pensione?

Il reddito della pensione si calcola moltiplicando il montante di contributi, ovvero la somma di tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della carriera lavorativa, per il coefficiente di trasformazione relativo all'età in cui si va in pensione.

Come si calcola la pensione con il sistema misto?

Per calcolare la quota della pensione a sistema misto, si calcola la base della retribuzione annua pensionabile spettante alla data di cessazione. Questa viene moltiplicata per un'aliquota corrispondente all'anzianità di servizio maturata alla data del 31/12/1992 (2,33 % per i primi 15 anni, 1,80% per i successivi).

Come si calcola la pensione netta?

Per calcolare la pensione netta, dall’importo comunicato dall’INPS come lordo si tolgono le tasse e poi vanno aggiunte le detrazioni. Nel calcolo andranno decurtati l’IRPEF, addizionali comunali e regionali. Alla cifra ottenuta, poi, andranno sommate le detrazioni da pensione spettanti.

Come si calcolano gli anni di contributi per la pensione?

Per calcolare gli anni di contributi si considera la somma dell'ammontare dei contributi di ciascun anno, rivalutato per ogni anno sulla base del tasso di capitalizzazione risultante dalla variazione media quinquennale del PIL calcolata dall'ISTAT con riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare.

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CALCOLA LA TUA PENSIONE / LE CALCOLATRICI PREVIDENZIALI

Per offrire una bussola ai lettori Il Sole 24 Ore, in collaborazione con la società Epheso, mette a disposizione un nuovo «pensionometro», un tool aggiornato con tutte le novità introdotte dal decreto su pensioni e reddito di cittadinanza, che permette a una vasta platea di lavoratori la possibilità di calcolare in modo personalizzato la propria pensione. Le principali novità, si ricorda, riguardano:
pensione quota 100 – misura sperimentale in vigore per il triennio 2019-2021 che prevede l’uscita anticipata al raggiungimento di quota 100: 62 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva. Prevista una finestra mobile di posticipo di 3 mesi (6 mesi per i dipendenti del pubblico impiego, che usciranno a partire dal 1° agosto).
blocco dell’incremento per la speranza di vita sulle pensioni anticipate e decorrenza con finestre trimestrali – misura sperimentale in vigore per gli anni 2019-2026 che blocca l’incremento per la speranza di vita per le pensioni anticipate con il solo requisito contributivo, il quale rimane fisso a 42 (41 per le donne) anni e 10 mesi di anzianità contributiva. Prevista una finestra mobile di posticipo di 3 mesi.
opzione donna – l’estensione del ricalcolo contributivo per le donne che entro il 31 dicembre 2018 hanno maturato 35 anni di contributi e almeno 58 anni di età se dipendenti e 59 anni se autonome. Rimane in vigore l'applicazione delle finestre mobili di 12 mesi per le dipendenti e 18 per le autonome.

L'introduzione (seppur sperimentale) di quota 100 in effetti incentiva i lavoratori a effettuare un vero e proprio bricolage previdenziale, spingendoli a prendersi cura del proprio destino: riscattando gli anni di laurea, per esempio, o quelli del servizio militare, ma anche coprendo alcuni buchi contributivi riscattando i periodi scoperti da versamenti. La costruzione della propria pensione va sostanzialmente a sostituire l’approccio tipico del sistema retributivo, in vigore nei decenni scorsi, in cui la rendita pensionistica dell'individuo dipendeva meno di adesso a una serie di scelte in capo al lavoratore, ma era legata a meccanismi di calcolo definiti dalle norme. La prima introduzione del sistema contributivo con la riforma Dini (d.lgs. 335/96) ha mutato profondamente il panorama, spingendo il singolo a una serie di scelte da cui dipende la consistenza dell'assegno pensionistico, oltre che il momento del pensionamento.

Ma quali sono i fattori su cui un individuo può far leva per “lavorare” alla propria pensione futura? Il decretone appena varato dal governo fornisce importanti leve in questo senso, si pensi ad esempio alle possibilità di riscatto agevolato per gli under 45 (che secondo le ultime ipotesi allo studio del governo potrebbe estendersi agli under 50) degli anni di studio universitario. Gli interessati potranno pagare un forfait di poco superiore a 5mila euro l’anno. Un metodo meno costoso di quello tradizionale per i periodi contributivi, che prevede invece come riferimento non una base forfettaria ma l’ultima retribuzione imponibile del lavoratore prima della richiesta sulla quale viene applicata la percentuale del 33 per cento.

Il tool realizzato da Epheso consente anche di calcolare l’impatto dell’adesione a un fondo pensione e di stimarne gli effetti in termini di rendita, sulla base di alcuni assunti di base: l'ammontare della contribuzione, innanzitutto, tra quota volontaria – che in caso di adesione a fondi negoziali prevede il contributo del datore di lavoro – e trattamento di fine rapporto (Tfr), ipotesi di crescita delle carriere lavorative, dell'inflazione, dei mercati azionari e obbligazionari, il profilo di rischio del comparto di investimento scelto (garantito, prudente, bilanciato, aggressivo), oltre all'ipotesi di costi medi per fondi pensione di categoria, ossia negoziali, oppure aperti o anche Pip e, infine, gli oneri medi previsti per la conversione in rendita del montante contributivo accumulato negli anni (secondo i coefficienti di trasformazione correlati alle aspettative di vita).

Come faccio a sapere quanto sarà la mia pensione?

Il calcolo della pensione finale si ottiene moltiplicando il montante contributivo (la somma di tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della carriera lavorativa) per il coefficiente di trasformazione relativo all'età in cui si va in pensione (conteggiando anche le frazioni d'anno).

Quanto si percepisce di pensione con 45 anni di contributi?

In modo approssimativo, con 45 anni di contributi, il nostro lavoratore percepirà una pensione pari al 64% dell'ultimo stipendio. Quindi l'importo annuo della pensione sarà di 18.560 euro, pari a circa 1.550 euro al mese.

Quanto si prende di pensione con 37 anni di contributi?

A titolo di esempio, se con 37 anni di contributi si perfeziona una retribuzione media annua lorda del valore di 25.000 euro, al raggiungimento di 67 anni il lavoratore ottiene una pensione del valore di 1.029 euro, una lieve discrepanza rispetto allo stipendio di 1.300 euro.

Quanto ammonta la pensione con 40 anni di contributi?

Di conseguenza, se prendiamo in esame l'età anagrafica (64 anni), la retribuzione media annua (35.000) e gli anni di contributi maturati (40), il nostro lavoratore percepirà una pensione di circa 1.500 euro netti al mese, rispetto a uno stipendio mensile di poco più di 1800 euro.