Come sapere quando posso andare in pensione

Come sapere quando posso andare in pensione

È possibile vedere quando si andrà in pensione attraverso il proprio computer o smartphone grazie ad un nuovo strumento messo a disposizione on-line dall’Inps: si chiama PensAMi (Pensione A Misura).

Si tratta di un simulatore articolato su tre livelli da percorrere in sequenza obbligata, che fornisce informazioni sulle prospettive di accesso alla pensione via via più approfondite a fronte di domande più specifiche.

Durante tutto il percorso sono presenti note informative per chiarire dubbi e link alle schede prestazioni per approfondire.

Il servizio PensAMi è raggiungibile senza necessità di registrazione cliccando qui oppure dal sito dell’Inps cliccando su “Prestazioni e servizi”, poi su “Servizi” e infine su “PensAMi – Simulatore scenari pensionistici”.

Lo scopo del simulatore è esclusivamente informativo, il risultato è basato sulle risposte e i dati forniti dall’utente. Per approfondimenti e verifiche sulla propria posizione è possibile rivolgersi alla sede del patronato Inas Cisl più vicina cliccando qui.

Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 ci sono delle importanti differenze rispetto alle tipologie di pensione accessibili a chi ha iniziato prima del 1996.

L’unica tipologia identica è quella relativa alla pensione anticipata, che prevede un requisito contributivo pari a 41 anni e 10 mesi per le lavoratrici donne e 42 anni e 10 mesi per i lavoratori uomini: tale requisito dal 2027 ricomincerà a crescere in parallelo all’aumento della speranza di vita.

Le differenze risiedono invece in un principio, eredità della normativa del 2011, che in sostanza stabilisce che più si versano contributi, prima si potrà andare in pensione. Un meccanismo poco noto, ma sempre più importante alla luce delle recenti novità. In sostanza, per un lavoratore che ha iniziato a lavorare dal 1996 in poi, c’è il normale requisito anagrafico, pari oggi a 67 anni, ma sarà possibile beneficiarne solo se si avrà una pensione mensile lorda di almeno 687 euro, pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Se la pensione basata sui contributi versati dovesse invece essere inferiore, magari perché si è lavorato per pochi anni o perché si sono percepiti redditi bassi e discontinui, sarà necessario aspettare il raggiungimento di 71 anni di età con almeno 5 di contribuzione minima.

Ma c’è una buona notizia per chi invece potrà beneficiare di una pensione pari a poco meno di 1.310 euro lordi al mese, superiore a 2,8 volte l’assegno sociale: in questo caso, avendo 20 anni di contribuzione, si potrà anticipare la pensione di tre anni, a 64 anni di età. Le regole prevedono dunque un vantaggio, in termini di tempo, per chi ha avuto un percorso lavorativo lungo, continuo e con buone retribuzioni: quello di poter andare in pensione tre anni prima. Una possibilità importante, che deve essere attentamente considerata all’interno delle proprie strategie previdenziali. In sintesi, a seconda del valore della pensione, con la normativa attuale chi ha iniziato a contribuire dal 1996 in poi potrebbe veder variare l’età minima necessaria per poter andare in pensione tra i 64 ed i 71 anni.

Per tutte e tre le età considerate (64, 67 e 71 anni), sarà applicato l’adeguamento progressivo nel tempo all’aumento della speranza di vita evidenziato dal simbolo “+” in tabella.

Requisiti per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 - Tipologia Pensione

RequisitiAnticipata contributivaVecchiaiaVecchiaia contributivaAnticipata
Età 64+ 67+ 71+ Non rilevante
Contributi 20 anni 20 anni 5 anni Donne: 41 anni e 10 mesi (+)
Uomini: 42 anni e 10 mesi (+)
Note Se importo pensione superiore a 2,8 volte l’assegno sociale Se importo pensione compreso tra 1,5 e 2,8 volte l’assegno sociale Se importo pensione inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale Incrementi bloccati fino al 2026

Questo calcolatore è utile per farsi un’idea di quando si andrà in pensione: basta inserire poche semplici informazioni (per gli anni di contributi consigliamo di verificarli direttamente dal cassetto previdenziale Inps) per capire quando e come si matura il diritto alla pensione.

D’altronde districarsi nel complesso sistema previdenziale italiano può risultare piuttosto complicato visto che ci sono diverse opzioni per il pensionamento con requisiti - anagrafici e contributivi- differenti tra loro.

Il calcolatore dà una data indicativa per l’accesso alla pensione visto che bisogna considerare diverse varianti. Ad esempio, abbiamo ipotizzato che da questo momento in poi il lavoratore mantenga una carriera senza interruzioni; inoltre non abbiamo tenuto conto dei prossimi adeguamenti con le aspettative di vita che potrebbero portare ad un innalzamento dell’età pensionabile (oggi impossibile da quantificare).

C’è poi un’ultima precisazione da fare: il calcolatore vale solamente per i lavoratori autonomi e subordinati iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (AGO) ed alle forme esclusive, sostitutive, esonerative ed integrative della medesima, nonché alla Gestione separata. I fondi non presenti in questo elenco hanno dei requisiti differenti per la pensione, così come le casse previdenziali riservate ai professionisti.

Come faccio a vedere quando andrò in pensione?

Per accedere al simulatore della pensione futura Inps basta andare sul sito Inps, nella sezione Servizi / PensAMi – Consulenza scenari pensionistici pre-login.

Come vedere quanto manca per andare in pensione?

La consultazione dell'estratto conto contributivo può essere effettuata comodamente online. Su come sapere quanto manca alla pensione. Ovverosia, dal sito Internet dell'INPS. Accedendo con un'identità digitale.

Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2000 euro?

Su questo valore incide il coefficiente di trasformazione del 5,575%. Il 5,575% di 368.940 euro è 20.568 euro, l'importo lordo di un anno di pensione. Diviso per 13 mensilità è 1.582,18 euro lordi di pensione al mese, circa 1.250 euro netti, a fronte di uno stipendio di 2.200 euro.