Show I numeri del cancro in Italia 2021 confermano che il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (30%) è un tumore mammario (I numeri del cancro in Italia 2020). Secondo i dati del report "I numeri del cancro in Italia 2021" in Italia sono state stimate circa 55.000 nuove diagnosi di carcinomi della mammella femminile nel 2020 e nel 2021 sono stati stimati 12.500 decessi. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell'88%. Secondo i dati ISTAT nel 2018 il carcinoma mammario ha rappresentato, con 13.076 decessi, la prima causa di morte per tumore nelle donne. Dalla fine degli anni novanta si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno), attribuibile a una maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce (quindi all'anticipazione diagnostica) e anche ai progressi terapeutici. Il seno è costituito da grasso, tessuto connettivo e una serie di strutture ghiandolari (lobuli) organizzate nei cosiddetti lobi, responsabili della produzione di latte che viene escreto attraverso sottili canali definiti dotti mammari. Ci sono diversi tipi di tumore al seno, che possono svilupparsi in diverse parti del seno. Una prima importante distinzione può essere fatta tra forme
non invasive e forme invasive. Il cancro al seno può diffondersi ad altri organi, in genere attraverso i linfonodi. Per saperne di più consulta:
CauseIl cancro al seno è il risultato di una crescita incontrollata di alcune cellule del seno. Le cause esatte di questa trasformazione non sono chiare, tuttavia esistono numerosi fattori che aumentano le probabilità di una trasformazione delle cellule in senso tumorale. I principali sono:
DiagnosiIn presenza di un sospetto di cancro al seno, esistono diversi esami per confermare la diagnosi:
Tra le nuove metodiche recentemente introdotte in questa patologia vi è la risonanza magnetica nucleare mammaria che fornisce ulteriori dettagli ed ha una sensibilità più elevata rispetto ad ecografia e mammografia. TerapiaLa terapia per il cancro al seno comprende diverse opzioni, che sono spesso combinate tra loro sulla base delle caratteristiche del paziente: la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, la terapia ormonale, la terapia biologica. ChirurgiaLa chirurgia rappresenta in genere il primo step nel processo terapeutico delle persone con cancro al seno. Ci sono due tipi di chirurgia: quella conservativa, che rimuove soltanto la porzione di seno interessata dal tumore e la mastectomia, cioè la rimozione dell’intera mammella. Quest’ultima può essere seguita dalla chirurgia ricostruttiva per impiantare una protesi sostitutiva dopo la rimozione. Diversi studi hanno dimostrato che per i tumori allo stadio iniziale la terapia conservativa, seguita dalla radioterapia, è altrettanto efficace della mastectomia. La chirurgia conservativa può avere diverse gradazioni che dipendono dal tipo di tumore, dalle dimensioni dalla localizzazione, dalla quantità di tessuto circostante al tumore che deve essere rimosso, dalle dimensioni del seno. La mastectomia consiste nella rimozione dell’intero tessuto della mammella, compreso il capezzolo. Nel caso in cui il tumore si sia diffuso ai linfonodi potrebbe essere necessario un intervento più invasivo (svuotamento ascellare) che comporta la rimozione dei linfonodi posti sotto le ascelle. Per conoscere se sono coinvolti anche i linfonodi si usa la tecnica del cosiddetto "linfonodo sentinella". Il sistema linfatico è costituito da una rete di vasi intervallati da linfonodi posti in sequenza: il "linfonodo sentinella" è il primo a essere raggiunto da cellule tumorali che migrano dal tumore. L’analisi di questo linfonodo può dunque dare indicazioni preziose sulla natura del tumore: se è circoscritto al seno o ha iniziato a diffondersi ad altri tessuti. Terapia ormonale Alcuni tumori del seno sono stimolati a crescere da ormoni fisiologicamente presenti nell’organismo (gli estrogeni): per questo vengono definiti "positivi per il recettore degli estrogeni". ChemioterapiaLa chemioterapia consiste nella somministrazione di potenti farmaci in grado di uccidere le cellule tumorali. È in genere usata dopo la chirurgia per distruggere le cellule tumorali residue. In tal caso è definita chemioterapia adiuvante. In alcuni casi si preferisce somministrare la chemioterapia prima del trattamento chirurgico per ridurre le dimensioni del tumore. In tal caso si parla di terapia neo-adiuvante. Negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi test genomici capaci di identificare le pazienti alle quali non è possibile assicurare un significativo beneficio con l’utilizzo della chemioterapia in aggiunta alla endocrinoterapia dopo l’intervento chirurgico, consentendo ai clinici di definire un piano di trattamento personalizzato e appropriato. Nel 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto firmato dal Ministro della salute per il rimborso di tali test in caso di carcinoma mammario ormono-responsivo in stadio precoce RadioterapiaLa radioterapia usa dosi controllate di radiazioni per uccidere le cellule tumorali. Viene in genere impiegata dopo la chirurgia e dopo la chemioterapia per distruggere eventuali cellule residue. Farmaci biologiciAlcuni tumori possiedono sulla propria superficie un numero abnorme di una particolare proteina, Her2 (Human Epidermal Growth Factor Receptor 2). Questa proteina in condizioni normali regola la crescita e la proliferazione della cellula, ma se presente in numero eccessivo causa una crescita cellulare incontrollata. Da alcuni anni è disponibile un farmaco (trastuzumab) in grado di attaccarsi a questa proteina impedendo alle cellule tumorali di crescere e moltiplicarsi. In genere trastuzumab viene impiegato insieme alla chemioterapia. Prevenzione La prevenzione è importantissima. Lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. La prevenzione del tumore della mammella passa anche per stili di vita corretti. In particolare, si sono dimostrate efficaci alcune strategie:
Inoltre, va evitato il consumo rischioso e dannoso di alcol. Pur non esistendo una quantità di alcol da bere sicura per la salute e tenendo presente che l’unica tutela realmente efficace è non berne, per le donne il consumo non dovrebbe mai superare 1 unità alcolica al giorno, mentre non si deve bere in gravidanza e allattamento e se si è minorenni. Numerosi studi hanno anche dimostrato che le donne che allattano al seno hanno minori probabilità di ammalarsi di cancro alla mammella. Qual è il tumore al seno meno aggressivo?il carcinoma intraduttale in situ è invece una forma di tumore non invasiva (o pre-invasiva) con una prognosi molto favorevole; il carcinoma lobulare parte invece dal lobulo (un insieme di strutture ghiandolari all'interno del seno) e si può estendere oltre la sua parete.
Quali sono i tumori più pericolosi al seno?Il tumore al seno triplo negativo è uno dei più aggressivi e difficile da curare. Oggi, tuttavia, c'è una nuova speranza per il trattamento della forma tripla negativa: sono gli inibitori dei checkpoint immunitari, che hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione per tutta l'oncologia.
Quanti stadi di tumore al seno ci sono?Il tumore del seno è il tumore più frequente nella popolazione femminile e viene classificato in cinque stadi. Le differenze condizionano i tassi di sopravvivenza. L'evoluzione del tumore al seno è articolata in cinque stadi. Lo stadio indica quanto il tumore si è esteso rispetto alla sede originaria.
Quale tumore mammario è più frequente?La più comune forma di carcinoma in situ è il carcinoma duttale in situ. Il cancro al seno invasivo ha la capacità di espandersi al di fuori del seno. La forma più comune è il carcinoma duttale infiltrante, che rappresenta circa i 3/4 di tutti i casi di cancro della mammella.
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