Tassa sulla seconda casa quando si paga

  • Quali sono le spese 2021 per la seconda casa? vediamo insieme quanto costa acquistare una seconda casa e se esistono agevolazioni per le spese 2021 per la seconda casa.
  • Spese 2021 per la seconda casa: la gestione

Tassa sulla seconda casa quando si paga

Quali sono le spese 2021 per la seconda casa? Vediamo insieme quanto costa acquistare una seconda casa e se esistono agevolazioni per le spese 2021 per la seconda casa.

Le spese 2021 per la seconda casa comprendono le imposte relative all’acquisto e alla gestione, come per esempio l’IMU che non è dovuta sulla prima casa a meno che non si tratti di un’abitazione di lusso.

Vediamo quali sono le spese 2021 per la seconda casa in fase di acquisito. Chi acquista una seconda casa oltre al prezzo di vendita deve considerare le imposte.

Se l’acquisto avviene tra privati è soggetto ad imposte di registro, catastale e ipotecaria. L’imposta di registro è il 9% del valore catastale, che si ottiene moltiplicando la rendita catastale rivalutata del 5% per un coefficiente di 120. L’imposta di registro non è una spesa marginale: immaginando di acquistare una seconda casa con rendita catastale di 900 euro l’imposta di registro di attesta sui 10.206 euro (900 euro, 945 con rivalutazione al 5%, per il coefficiente 120 uguale 113.400 euro il cui 9% è 10.260 euro).

A questa imposta si devono aggiungere l’imposta catastale e ipotecaria, pari a 50 euro ciascuna.

Se invece l’acquisto avviene da un costruttore entro i primi 5 anni dalla ristrutturazione o dalla costruzione dell’immobile, le imposte di registro, ipotecaria e catastale si attestano sui 200 euro ciascuna, ma occorre aggiungere l’Iva al 10%, a meno che non si acquisti una casa di lusso, in questa circostanza l’Iva sale al 22%.

L’acquisto della seconda casa non consente infatti di accedere alle agevolazioni riservate alla prima casa che prevedono l’Iva al 4% e l’imposta di registro al 2% (su un valore catastale comunque più basso perché il coefficiente di moltiplicazione della rendita catastale è 110).

Spese 2021 per la seconda casa: la gestione

Abbiamo visto le spese per la seconda casa relative all’acquisto, ma esistono anche spese di gestione.

In primo luogo spesso le tariffe relative alle utenze (gas, luce ed acqua) sono più care e questo va comunque considerato. Inoltre sulla seconda casa grava L’IMU.

L’IMU è l’imposta Municipale Unica, si tratta di una tassa di proprietà, legata cioè al possesso di un bene. Dal 2021 comprende anche la Tasi – “pensionata” come imposta autonoma lo scorso anno. Ogni Comune stabilisce l’aliquota da applicare che non potrà superare 11,34% del valore imponibile (rendita catastale rivalutata per 5%, moltiplicata per un coefficiente corrispondente alla tipologia di immobile tassato. Per le abitazioni il coefficiente è 160).

La seconda casa non è l’unico bene immobile su cui grava l’IMU. La tassa si paga anche su aree fabbricabili e terreni agricoli, mentre non si paga, come accennato, sull’abitazione principale.

In considerazione degli effetti della pandemia relativamente all’IMU, la legge di bilancio 2020 ha previsto alcune agevolazioni per le spese 2021 per le seconde case. In particolare ha stabilito la riduzione del 50% per la casa concessa in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado e la riduzione del 50% sulla base imponibile degli immobili dichiarati inagibili e inabitabili.

Sulla seconda casa grava inoltre anche la Tari, la tassa rifiuti, a meno che la seconda casa non sia inutilizzata, condizione riscontrabile solo in presenza di due requisiti: l’assenza di arredi di ogni tipo e il mancato allacciamento alle utenze gas, acqua, energia elettrica.

Le spese 2021 per la seconda casa si confermano più alte di quelle relative alla prima casa per cui sono invece previste agevolazioni.

Tassa sulla seconda casa quando si paga

Così come esistono tasse sulla vendita della seconda casa, ci sono anche imposte sull’acquisto della seconda casa, diverse da quelle sulla prima casa. È molto importante conoscerle per evitare errori di calcolo e avere la certezza di adempiere a quanto prevede la legge.

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Imposte acquisto seconda casa: ecco quali sono

Esistono due situazioni differenti in cui è possibile trovarsi al momento dell’acquisto di una casa, e che modificano sostanzialmente il valore delle relative imposte da sostenere:

  • acquistare da un privato o da un’impresa con transazione esente IVA;
  • acquistare da un’impresa con transazione soggetta a IVA.

Le tasse per l’acquisto della seconda casa avranno una parte fissa e una parte variabile, per lo più legata all’IVA, in quei casi in cui l’impresa da cui si acquista la casa decida di applicarla (tenendo presente che il più delle volte la cessione da parte di società è una transazione esente Iva).

Per mitigare l’impatto delle imposte sull’acquisto della seconda casa è possibile ottenere un’agevolazione sul costo dell’imposta di registro e sugli oneri notarili avvalendosi dell’opzione prezzo-valore.

Differenze fra le imposte d’acquisto seconda casa a seconda del tipo di transazione (IVA o esente IVA):

Le transazioni di acquisto di un immobile da un’impresa, a differenza che da un privato, possono incorrere nell’applicazione dell’IVA:

  • sempre, se la vendita avviene entro 5 anni dalla fine della costruzione o ristrutturazione;
  • in base a quanto disposto dall’impresa venditrice, nel caso in cui la vendita avviene oltre i 5 anni dalla fine della costruzione o ristrutturazione. In questo caso, detta condizione va espressa nel contratto di vendita o nel preliminare;
  • in base a quanto disposto dall’impresa venditrice, nel caso in cui gli immobili acquistati saranno destinati ad abitazioni sociali. Anche in questo caso va espresso nel contratto di vendita o nel preliminare.

Tassa sulla seconda casa quando si paga

Comprare la seconda casa comporta anche la responsabilità del suo mantenimento dal punto di vista fiscale, adempiendo al pagamento di una serie di tasse che è bene conoscere nel dettaglio per avere un quadro preciso della spesa annuale da mettere a budget:

  • IMU (imposta municipale unica): è un tributo patrimoniale diretto applicato sulla quota immobiliare del patrimonio che non si paga per la prima casa ma viene richiesta per le successive case di proprietà. Il calcolo IMU per la seconda casa prende in considerazione la categoria catastale, la tipologia d’immobile, un moltiplicatore e l’aliquota stabilita dalla delibera comunale. Facciamo l’esempio su un immobile generico, quindi non di lusso, appartenente alla categoria A/2, con una rendita catastale di 1.000 euro: utilizzando il valore moltiplicatore di 160 e un’aliquota di 7,6%, avremo un valore di IMU di 1.277 euro.
  • TASI: è il tributo dei servizi indivisibili comunali, legati direttamente o indirettamente all’immobile. Il calcolo dell’imposta comprende gli stessi criteri utilizzati per l’IMU: categoria catastale, tipologia d’immobile e aliquota stabilita dalla delibera comunale.
  • TARI: è la tassa sui rifiuti che va pagata sia per la prima casa che per le successive, come per gli immobili in affitto. Si calcola attraverso parametri legati all’occupazione della casa (residenti, non residenti, utenza non domestica), ai mq e al numero di abitanti. Le tariffe di riferimento sono consultabili all’interno delle delibere comunali.
  • IRPEF: si riferisce alla tassazione della rendita catastale, utilizzando come indicatore lo scaglione di reddito. Nel caso, ad esempio, di una rendita catastale di 1.000 euro per un reddito di 40.000 euro/anno, soggetto quindi al 38% di IRPEF, l’imposta ammonterà a 380 euro/anno.

Alle imposte sull’acquisto della seconda casa, andranno aggiunte anche le tasse per il suo mantenimento, in modo da avere un quadro completo sull’impegno economico da considerare nel lungo periodo.

Agevolazioni fiscali sulle imposte per la seconda casa

L’acquisto di una seconda casa è ancora considerato un lusso per l’ecosistema fiscale italiano, così le agevolazioni sono poche e spesso non se ne conoscono le coordinate.

La prima possibilità di agevolazione si trova durante le fasi di acquisto dell’immobile, è denominata prezzo-valore dell’immobile e la sua applicazione va richiesta al notaio il quale, come valore dell’immobile, piuttosto che il prezzo di vendita prende in considerazione la rendita catastale dell’immobile moltiplicata per 126, il coefficiente stabilito dalla legge per l’anno 2022. Avvalendosi di questa possibilità sarà possibile risparmiare sino al 30% rispetto al tipico utilizzo del prezzo come base imponibile.

La seconda possibilità di agevolazione comprende gli interventi diretti al risparmio energetico o a scopo antisismico che in seguito all’acquisto si potrebbe decidere di svolgere, usufruendo dell’ecobonus per le seconde case.

La terza possibilità di agevolazione comprende la cessione dell’immobile in affitto o in comodato d’uso gratuito a un parente. Affittando la seconda casa con canone agevolato è possibile ottenere un risparmio del 25% su IMU e TASI, mentre cedendo in comodato d’uso l’immobile a un parente il risparmio arriva sino al 50%, sempre su IMU e TASI.

Imposte di mantenimento per case in affitto e case vacanze

Nel momento in cui si decidesse di affittare la seconda casa cambierà anche la configurazione fiscale da rispettare, nel seguente modo:

  • IMU: rimane a carico del proprietario;
  • TASI: il proprietario paga un importo che oscilla tra il 70 e il 90% del totale, come stabilito da delibera comunale, e il resto passa a carico dell’inquilino che non abbia trasferito la residenza presso l’abitazione, situazione nella quale non dovrà pagare nessun importo.
  • In caso di affitto a canone concordato, la configurazione cambia ulteriormente:
  • IMU e TASI: riduzione del 25%.
  • IRPEF: la tassazione del canone di affitto riceve una decurtazione forfettaria del 5% sul valore riscosso per cui l’effettiva base imponibile su cui applicare l’aliquota è pari al 95%. Da questo 95% vengono decurtate le spese condominiali.

In caso di affitti brevi e case vacanza, IMU e TASI restano interamente a carico del proprietario che dovrà decidere se il contratto d’affitto sarà con cedolare secca al 21%, oppure destinare il reddito a tassazione Irpef:

  • la cedolare secca consente di applicare una percentuale fissa (21%) alla rendita della casa; è conveniente, ma non tiene conto della situazione reddituale del proprietario;
  • la tassazione Irpef si muove sugli scaglioni di reddito effettivi del proprietario, consentendogli la detrazione di alcune spese che, con la cedolare secca non potrebbe avvenire.

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Quando si paga la tassa sulla seconda casa?

L'Imu e la Tasi si versano in due rate: una con scadenza il 16 giugno per l'acconto e una entro il 16 dicembre per il saldo. Per il pagamento puoi utilizzare direttamente il modello F24 o utilizzare un bollettino postale.

Come fare per non pagare le tasse sulla seconda casa?

Nello specifico, si tratta di:.
regalare la seconda casa;.
accatastare la casa come unità collabente;.
abbassare la rendita catastale;.
abattere la casa;.
rendere l'abitazione inagibile;.
fare una permuta o una fusione;.
separarsi;.
risparmiare sulle spese domestiche..

Quando non si paga l'IMU sulla seconda casa?

Quando non si paga l'Imu sulla seconda casa? L'Imu si paga sulla seconda casa, anche nel caso si tratti di una casa inagibile o inutilizzabile. In questo caso si ha diritto però a una riduzione del 50% dell'imposta.

Chi paga la tassa sulla seconda casa?

In sintesi il proprietario versa il 90% del tributo mentre l'inquilino versa la restante parte.