Cud datore di lavoro e cud inps

Dal 2015, al posto del CUD, il lavoratore deve farsi dare dal datore di lavoro la CU, ovvero la Certificazione Unica, indispensabile per la dichiarazione dei redditi. La Certificazione Unica deve essere disponibile per il contribuente entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento: per intenderci, la CU 2019 (cioè quella relativa ai redditi 2018) deve essere consegnata entro il 31 marzo 2019 (oppure il primo giorno lavorativo utile dopo il 31 marzo). In caso di cessazione del rapporto di lavoro va consegnata entro 12 giorni dalla richiesta del dipendente. A rilasciare la Certificazione Unica al lavoratore è il sostituto d’imposta, in genere il datore di lavoro o l’ente pensionistico per i pensionati. Ma cosa accade se il sostituto d’imposta non rilascia (o non rilascia per tempo) la CU al contribuente? Cosa può fare il lavoratore?

Certificazione Unica non ricevuta dal datore di lavoro, cosa fare? 

Secondo l’amministrazione finanziaria, l’omesso, il tardivo, l’incompleto o l’infedele rilascio al contribuente della Certificazione dei redditi è punito con una sanzione amministrativa (da 258 euro a 2.065 euro). Sempre l’amministrazione finanziaria ha, però, in passato chiuso un occhio in quei casi in cui la certificazione viene rilasciata in ritardo, ma comunque in tempo utile per consentire al contribuente di dichiarare i propri redditi. La valutazione, comunque, spetta sempre all’Agenzia delle entrate. È però diritto e compito del contribuente sollecitare il sostituto d’imposta e, in caso di mancata consegna, denunciare la violazione al competente Ufficio territoriale dell’Agenzia delle entrate.

Se non hai ancora ricevuto la tua CU, quindi, ti consigliamo di intimarne la consegna al sostituto d’imposta con una raccomandata a/r precisando che, in caso contrario, si procederà con la segnalazione all’amministrazione finanziaria. Puoi utilizzare questo modello di lettera di sollecito e inviarla (anche via PEC). Chi non ha ricevuto la CU dal sostituto può recuperare i dati relativi al proprio reddito anche dal 730 precompilato predisposto dall’Agenzia delle entrate. Entro il 7 marzo di ogni anno, infatti, i sostituti d’imposta sono obbligati a trasmettere le CU anche all’Agenzia delle entrate, affinché predisponga le dichiarazioni precompilate, pena una sanzione di 100 euro per ogni omissione o ritardo.

Fai la denuncia

Se consultando la dichiarazione precompilata ti rendi conto che il sostituto non ha comunicato i dati nemmeno all’Agenzia, invia la raccomandata di sollecito e, se anche questa rimane inevasa, denuncia la violazione all’Agenzia delle entrate.

Infine, ma solo se sei un pensionato o hai ricevuto prestazioni a sostegno del reddito (indennità di disoccupazione, mobilità, cassa integrazione), tieni presente che puoi consultare la CU solo accedendo ai servizi online dell’Inps pertanto se vuoi riceverla in altro modo devi inoltrare apposita richiesta.

Esistono due tipi di certificazione unica: sintetica e ordinaria. La versione sintetica viene consegnata solo ai lavoratori dipendenti mentre quella ordinaria più completa viene inviata all'Agenzia delle Entrate. In presenza di più certificazioni per più rapporti di lavoro, su richiesta del lavoratore l’ultimo sostituto d’imposta può conguagliare in un’unica certificazione i redditi percepiti nell’anno precedente. In questo caso, se non ci sono altri redditi da dichiarare o spese da recuperare potrebbe essere inutile presentare la dichiarazione dei redditi, perché tutti gli obblighi fiscali sono stati adempiuti. Ricorda che se non presenti la dichiarazione dei redditi puoi usare la scheda unica per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille, presente nella CU ordinaria per esprimere la scelta.

La Certificazione Unica attesta le somme erogate e le relative ritenute effettuate e versate allo Stato, in particolare:

  • i redditi complessivi da lavoro dipendente e assimilato (per esempio, per le collaborazioni coordinate e continuative) compreso il cd, bonus Irpef da 80 euro e le somme per incremento della produttività;
  • i redditi da pensione e le prestazioni a sostegno del reddito (indennità di disoccupazione, mobilità, cassa integrazione); 
  • i redditi complessivi da lavoro autonomo e le provvigioni; 
  • le provvigioni per prestazioni, anche occasionali, per rapporti di commissione, agenzia, mediazione, rappresentanza commerciale, procacciamento d’affari; 
  • le relative ritenute d’acconto, gli acconti sulle imposte (Irpef e addizionali) e le detrazioni già effettuate; 
  • i contribute previdenziali e assistenziali, i contributi previdenziali complementari e il TFR accantonato.

Ricorda che se non presenti la dichiarazione dei redditi puoi usare la scheda unica per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille, presente nella CU ordinaria per esprimere la scelta.

La certificazione unica dei pensionati

La via più semplice è quella di recuperare la certificazione unica online, tramite il portale dell’Inps, l’istituto deve metterlo a disposizione entro il 31 marzo. Per accedere a questo servizio devi essere registrato e possedere il pin personale. Per ottenere il pin devi andare sul sito www.inps.it e seguire il percorso indicato con il Entra in MyINPS. Ricordati di avere a portata di mano il tuo codice fiscale o quello della persona per la quale lo stai richiedendo e che: 

  • è personale e non dà diritto all’accesso alle schede di altre persone;
  • il pin iniziale è composto da 16 caratteri, i cui primi 8 ti sono inviati via SMS, email o posta elettronica certificata, mentre i secondi 8 con posta ordinaria al tuo indirizzo di residenza. Al primo utilizzo, il PIN iniziale di 16 caratteri viene sostituito con uno di 8 caratteri, da conservare per i successivi utilizzi.

Se possiedi già il pin accedi ai servizi online per il cittadino e scegli “certificazione unica”. Puoi accedere ai servizi online dell’Inps anche con le credenziali SPID.

Le alternative all’online

Non tutti hanno la possibilità di utilizzare i servizi online, quindi in alternativa, si può ottenere la certificazione unica tramite:

  • il contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile per riceverla al proprio domicilio;
  • gli sportelli dell’INPS o le postazioni self-service;
  • gli enti di patronato e intermediari dell’Istituto;
  • posta elettronica certificata (PEC), inviando la richiesta all’indirizzo insieme alla copia del documento di identità del richiedente. La Certificazione Unica sarà inviata alla casella PEC utilizzata per la richiesta;
  • i comuni e le altre pubbliche amministrazioni che hanno sottoscritto un protocollo con l’INPS per l’attivazione di un punto cliente di servizio.

Per i cittadini che hanno più di ottant’anni, titolari di indennità di accompagnamento, è possibile utilizzare il servizio “Sportello Mobile” che prevede l’invio di una comunicazione contenente i recapiti telefonici di un operatore Inps, per richiedere la spedizione della Certificazione Unica al proprio domicilio.
I pensionati residenti all’estero possono richiedere la certificazione, fornendo i propri dati anagrafici e il codice fiscale, telefonando allo (+39) 06 59058000 o allo (+39) 06 59053132, dalle 8 alle 19 (ora italiana).

La Certificazione Unica può essere richiesta anche da un delegato o dagli eredi del titolare deceduto. Nel primo caso, oltre alla delega che autorizza l’INPS al rilascio della certificazione, sono necessarie le copie dei documenti di riconoscimento dell’interessato e del delegato. L’erede deve, invece, presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà e copia del proprio documento di riconoscimento.
I CUD e Certificazioni Uniche degli anni passati restano a disposizione all’interno del servizio “Fascicolo previdenziale del cittadino” e sono accessibili tramite la voce “Modelli” del menu interno del servizio online.

Cosa succede con due CUD?

I contribuenti che hanno ricevuto due o più CUD saranno obbligati a presentare il modello 730 ai fini sia di dichiarare l'importo dei redditi percepiti che per il calcolo esatto dell'Irpef dovuta.

Come ottenere il CUD dal datore di lavoro?

Clicca su Accedi alla nuova area riservata e poi entra con SPID (Sistema pubblico di identità digitale), CIE (Carta di identità elettronica) oppure CNS (Carta nazionale dei servizi). Selezionando la certificazione avrai a disposizione il dettaglio di ogni singolo quadro e la possibilità di stampare l'intero documento.

Che differenza c'è tra CUD e Certificazione Unica?

La principale differenza tra la Certificazione Unica e CUD è che con la prima vengono certificati in un unico documento tutti i redditi corrisposti nell'anno di imposta di riferimento, relativamente a quelli di lavoro dipendente e assimilati e quelli di lavoro autonomo che prima erano certificati in forma libera.

Come unificare due CUD?

Alla risposta non ci sono dubbi: se hai 2 o più Cud, sei obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, tramite modello Unico o modello 730. In questi casi succede spesso che, dalla dichiarazione, risulterà un saldo a debito e si dovrà pagare l'IRPEF aggiuntiva.