Come si fa a capire se si ha la colite

Indice

Come si fa a capire se si ha la colite
Cos'è

Fino a pochi anni fa la colite era considerata una malattia da stress a sfondo funzionale, dovuta a fattori di tipo emotivo. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha evidenziato la partecipazione di fenomeni infiammatori del colon e documentato quanto questi fossero più importanti del semplice disagio emotivo.

Cause

I disturbi della Colite sono in qualche modo abbastanza simili a quelli della celiachia, tant’è che negli ultimi anni si sono affacciate nuove ipotesi etiopatogenetiche e diagnostiche per la IBS e sembrerebbe che la sensibilità al glutine, almeno in 1 caso su 4, possa essere la causa dei disturbi finora attribuiti alla sindrome del colon irritabile.

Si parla in questo caso di sensibilizzazione al glutine (Gluten Sensivity non celiaca), una forma di intolleranza quindi, e non una allergia.

La causa di questa sempre più diffusa sensibilità e dei relativi disturbi intestinali correlati, sembrerebbe essere dovuta al fatto che le farine maggiormente utilizzate negli ultimi anni per confezionare prodotti da forno (pane, pizze, dolci) sono molto più ricche di glutine rispetto alle farine antiche, questo al fine di accelerare i processi di panificazione e di favorire la conservazione di tali alimenti. Siccome mangiamo pane pasta e pizza anche più volte al giorno, alcuni di noi, pur non essendo celiaci, sono diventati intolleranti al glutine per eccessiva introduzione.

Sintomi

I sintomi della colite, come nel caso della sindrome del Colon Irritabile e/o dell'intolleranza al glutine, sono:

  • Gonfiore
  • Stipsi e/o diarrea
  • Digestione lenta
  • Dolori addominali diffusi
  • Stanchezza

Diagnosi

Il problema è che ad oggi non esistono test diagnostici per accertare una gluten sensivity, è quindi il medico specialista che dovrebbe sospettarla e fare diagnosi in base ai sintomi clinici lamentati dal paziente. Solo allora, e solo dietro la guida dello specialista, ha senso eliminare il glutine dalla dieta per confermare la diagnosi.

Cure e Trattamenti

La terapia prevede l’abolizione temporanea dei cibi contenenti glutine attraverso diete di rotazione e l’utilizzo di probiotici e prebiotici utili a ridurre lo stato infiammatorio intestinale. Purtroppo sta accadendo che sempre più persone adottino una dieta senza glutine come una sorta di moda alimentare, nella errata convinzione che, eliminare gli alimenti che contengono glutine aiuti a star meglio, a perdere peso e a curare qualsiasi patologia. Tuttavia questa decisione non ha alcun fondamento scientifico e può rivelarsi dannosa per chi non ha veri problemi di intolleranza.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.


Specializzazioni correlate

  • Chirurgia Generale
  • Dietologia
  • Endocrinologia
  • Gastroenterologia
  • Medicina del Dolore
  • Medicina Interna
  • Omeopatia e Agopuntura

La sindrome del colon irritabile (IBS = irritable bowel sindrome) è una patologia cronica che interessa l’ultimo tratto dell’intestino, detto colon. È caratterizzata da dolore e disagio addominale, alterazione del passaggio delle feci (evacuazione incompleta/sforzo/urgenza) e produzione di muco nelle stesse. Colpisce il 10/30% della popolazione Italiana con un rapporto di 2:3 maggiore nelle donne rispetto agli uomini. La fascia più colpita è tra i 20-50 anni.

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Tale condizione sussiste in modo continuativo per almeno 3 mesi ed è spesso associata a gonfiore, meteorismo, flatulenza, nausea, cefalea, ansia, stanchezza, umore depresso, disturbi del sonno e difficoltà di concentrazione.

L’attività intestinale spesso è caratterizzata dall’alternarsi di periodi di stipsi e diarrea. In alcuni casi di colon irritabile il dolore è saltuario e si risolve con la defecazione in altri invece si nota una diarrea “urgente”, non dolorosa, in concomitanza con i pasti.

Comunemente si parla di colite, termine generico per indicare un’infiammazione del colon. Anche se in realtà ne esistono di diversi tipi la colite psicosomatica (o colon irritabile) è quella più diffusa (e in forte aumento nella popolazione).

Tradizionalmente, in medicina, la sindrome del colon irritabile è una diagnosi di esclusione. In assenza di un test di laboratorio in grado di rilevare la colite, resta una patologia indefinita spesso difficile da diagnosticare.

I sintomi del colon irritabile sono diversi da soggetto a soggetto e questo rende più difficoltosa la diagnosi da parte del medico, che deve escludere patologie simili come diverticolite, morbo di Crohn, ecc.

Cause del colon irritabile

Le cause che provocano questa malattia non sono ancora del tutto chiare, anche se dai risultati di numerose ricerche scientifiche sembra ormai nota la correlazione diretta tra la colite psicosomatica e il ripetersi nel tempo di condizioni di stress, ansia, emozioni negative nella vita del paziente.

Questi fattori psicologici sarebbero a loro volta intensificati da uno stile di vita sedentario, alimentazione disordinata e povera di fibre, assunzione di alcol, caffeina, fumo, situazioni molto comuni nella nostra società.

La letteratura evidenzia che l’assetto psicologico del soggetto ha un ruolo determinante nella patogenesi della colite. Perfezionismo, autocritica, catastrofismo e difficoltà ad esprimere bisogni ed emozioni rappresentano tratti personologici spesso associati alla sindrome.

Lo stress inoltre risulta essere un fattore precipitante l’insorgenza della patologia stessa.

Quest’ultimo, se ripetuto, potrebbe portare ad un indebolimento del sistema immunitario, ad una ipersensibilità del colon e ad una maggior probabilità di contrarre infezioni. Tutti aspetti che si ritrovano in pazienti affetti da tale patologia e che ne spiegano le concause.

I sintomi stessi infine possono costituire causa di ansia, stati emotivi negativi che alimentano e mantengono il circolo vizioso alla base della sindrome.

Una predisposizione genetica infine potrebbe costituire un fattore di vulnerabilità insita nel soggetto stesso al colon irritabile (è stato ipotizzato il coinvolgimento del cromosoma 9 e degli estrogeni)

La sindrome del colon irritabile (o colite), dunque, è ormai considerata un disturbo a base non organica e fa parte di tutta quella vasta gamma di disturbi psicosomatici.

La teoria dei 2 cervelli riconosce un collegamento tra il sistema nervoso centrale e l’intestino che bene descrive il legame tra psiche e soma insito in tale sindrome.

Cura della sindrome del colon irritabile

Non esiste una cura efficace al 100% e la cura della colite psicosomatica è prevalentemente mirata alla riduzione dei sintomi del colon irritabile.

E’ utile modificare la dieta, introducendo un apporto maggiore di fibre e di liquidi, ed evitando alimenti a rischio (es. formaggi stagionati, insaccati, frutta con semi, melone, legumi, agrumi, funghi e bibite gassate). Serve anche cambiare stile di vita, incrementando l’esercizio fisico.

Farmaci come antispastici, antidiarroici e lassativi vanno limitati all’effettivo bisogno nei periodi di crisi acuta. Non devono essere usati troppo a lungo poiché causano assuefazione. In generale, comunque, queste indicazioni hanno effetti modesti e temporanei.

La cura del colon irritabile passa inevitabilmente attraverso un buon percorso di psicoterapia. Tramite questo il paziente può apprendere strategie di gestione dello stress e identificare i fattori che mantengono l’iperattivazione del sistema nervoso autonomo. Quest’ultimo è infatti responsabile delle contrazioni involontarie della muscolatura intestinale, che producono i sintomi della colite.

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Letture consigliate

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  • I disturbi psicosomatici
  • Fibromialgia
  • Disturbo di somatizzazione
  • Dolore cronico
  • Cefalea tensiva
  • Dermatite psicosomatica
  • Stanchezza cronica

Dove fa male se si ha la colite?

I sintomi classici, sono il dolore addominale, tipicamente localizzato ai quadranti inferiori, che si associa con un cambiamento nella frequenza delle evacuazioni con condizioni di possibili stati diarroici o di stitichezza, anche presenti insieme a periodi alternati, e che di solito si risolve con l'evacuazione.

Quali esami fare per la colite?

Solitamente, l'iter diagnostico in questi casi prevede degli esami di primo livello, poco invasivi, come un'ecografia dell'addome con eventuale studio delle anse intestinali, e degli esami del sangue (emocromo, proteina C-reattiva, screening per la tiroide, esami della funzionalità epatica e renale, ecc.).

Come riconoscere la colite da stress?

I sintomi da colite da stress sono abbastanza fastidiosi e talvolta dolorosi. Tra i più comuni si segnalano dolori addominali, gonfiore, flatulenza, stipsi e diarrea.