Come sono le feci con la pancreatite

Che cosa sono le feci chiare?

Le feci chiare sono quelle che sono contraddistinte da un colore pallido, simile a quello dell’argilla. La loro colorazione inusuale non dipende dal tipo di alimentazione assunto – quello può influire solo sulla tonalità differente di marrone – ma da un cattivo funzionamento del sistema biliare.

Quali sono le cause delle feci chiare?

All’origine di feci chiare ci sono patologie che possono riguardare gli organi che compongono il sistema biliare: fegato, cistifellea e pancreas. Le patologie, nello specifico, possono essere: cirrosi biliare, colangite sclerosante, calcoli alla cistifellea, colecistite, epatite, ittero, pancreatite acuta, fibrosi cistica, tumore del fegato, tumore del sistema biliare, tumore del pancreas.

Quali sono i rimedi contro le feci chiare?

Per curare le feci chiare è necessario individuarne la causa e intervenire su questa. Le visite necessarie possono prevedere l’intervento, oltre che del medico di base, di specialisti come gastroenterologo, proctologo, epatologo e specialista in medicina interna.

Feci chiare, quando rivolgersi al proprio medico?

È necessario rivolgersi al proprio medico quando le feci chiare si presentano con una certa frequenza.

Area medica di riferimento per le feci chiare

In Humanitas Castelli Bergamo le aree mediche di riferimento per le feci chiare sono il Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva e l’Unità Operativa di Proctologia.

Introduzione

Il pancreas è una grande ghiandola che trova posto dietro lo stomaco e vicino alla prima parte dell’intestino tenue; semplificando possiamo distinguere due funzioni principali:

  • pancreas esocrino: secerne succhi digestivi nell’intestino tenue attraverso un tubo chiamato dotto pancreatico;
  • pancreas endocrino: rilascia gli ormoni insulina e glucagone nel flusso sanguigno, i principali responsabili della regolazione della glicemia (concentrazione di zucchero nel sangue).

Come sono le feci con la pancreatite

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La pancreatite è l’infiammazione del pancreas e può essere classificata in:

  • pancreatite acuta, una forma che si manifesta improvvisamente e che di solito si risolve in pochi giorni se correttamente riconosciuta e trattata a livello ospedaliero (attraverso l’idratazione per via endovenosa, antibiotici e medicinali per alleviare il dolore). È spesso legata alla presenza di calcoli biliari e i sintomi più comuni sono la presenza di dolore acuto nell’addome superiore, nausea e vomito. Per approfondire la pancreatite cronica clicca qui.
  • pancreatite cronica, una forma che non guarisce né tende a migliorare, anzi, tende a peggiorare con il tempo fino a causare danni permanenti. La causa più comune è l’abuso di alcool, ma può essere causata anche da fibrosi cistica e altri disturbi ereditari, concentrazioni eccessive di calcio e grassi nel sangue, alcuni medicinali e malattie autoimmuni. I sintomi includono nausea, vomito, perdita di peso e comparsa di feci oleose.

Il resto dell’articolo farà riferimento alla pancreatite cronica, mentre per quanto riguarda la pancreatite acuta fare riferimento alla scheda dedicata.

Cause

La più comune causa di pancreatite cronica è l’abuso di alcolici di lunga durata, ma può anche essere la conseguenza di un attacco acuto che danneggi il dotto pancreatico. Il dotto danneggiato causa un’infiammazione del pancreas, da cui origina tessuto cicatriziale ed una progressiva distruzione della ghiandola.

Altre possibili cause di pancreatite cronica:

  • problemi ereditari del pancreas,
  • fibrosi cistica, la più frequente malattia ereditaria causa di pancreatite cronica,
  • ipercalcemia (livelli elevati di calcio nel sangue),
  • iperlipidemia o ipertrigliceridemia (livelli elevati di grassi nel sangue),
  • alcuni farmaci,
  • alcune condizioni autoimmunitarie.

Un’ampia percentuale di casi di pancreatite cronica è tuttavia idiopatica, ossia priva di causa apparente.

Le forme ereditarie di pancreatite possono insorgere in individui sotto i 30 anni, ma potrebbero rimanere non diagnosticate per diversi anni. Episodi intermittenti di dolore addominale e diarrea della durata di vari giorni possono evolvere in pancreatite cronica.  Se il paziente ha due o più consanguinei in più generazioni affetti da pancreatite, è possibile che si tratti di pancreatite ereditaria.

Fattori di rischio

Gli uomini sono più soggetti delle donne allo sviluppo delle infiammazioni del pancreas.

Tra gli altri fattori di rischio ricordiamo:

  • famigliarità per pancreatite
  • presenza di calcoli biliari
  • diabete
  • obesità
  • fumo

Sintomi

Nella maggior parte dei casi di pancreatite cronica il dolore addominale è il sintomo iniziale, benché alcuni individui non presentino alcuna sintomatologia dolorosa. Il dolore può

  • irradiarsi alla schiena,
  • peggiorare con l’assunzione di cibo e bevande
  • e diventare costante e invalidante.

In alcuni casi il dolore addominale scompare quando le condizioni peggiorano, verosimilmente perché il pancreas non produce più enzimi digestivi.

Altri sintomi includono:

  • nausea e vomito,
  • perdita di peso,
  • diarrea,
  • feci oleose.

I soggetti con pancreatite cronica spesso dimagriscono, anche se appetito e alimentazione sono normali. La perdita di peso avviene perché l’organismo non secerne una sufficiente quantità di enzimi pancreatici deputati alla digestione, non consentendo così l’assorbimento normale dei nutrienti. La cattiva digestione porta infine a malnutrizione a causa dell’inevitabile eliminazione dei grassi non assorbiti con le feci.

Complicanze

Continuare a consumare alcolici in grande quantità può indurre nei portatori di pancreatite cronica violenti ed improvvisi attacchi di forte dolore addominale.

Tra le altre possibili complicanze ricordiamo il possibile sviluppo di

  • malnutrizione e malassorbimento
  • calcoli biliari
  • pseudocisti
  • ostruzioni o restringimenti dei dotti (risultante in ascite o versamento pleurico)
  • insufficienza respiratoria, cardiaca o renale
  • tumore al pancreas
  • osteopenia, osteoporosi e fratture

La pancreatite cronica può portare anche alla calcificazione del pancreas: l’organo si indurisce a causa di depositi di sali di calcio insolubili, in alcuni pazienti fino a rendere necessaria la rimozione chirurgica di parte dell’organo.

La distruzione del tessuto pancreatico dovuta alla pancreatite cronica può coinvolgere le cellule che producono insulina (cellule beta), generando così una condizione di diabete (gli individui con anamnesi famigliare di diabete hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia); quando questo succede diventa indispensabile l’assunzione di insulina o altri farmaci per mantenere la glicemia a livelli normali.

Diagnosi

La pancreatite cronica è spesso confusa con la forma acuta perché i sintomi sono simili.

Il primo passo del percorso diagnostico consiste nella raccolta di un’anamnesi dettagliata e nell’esame obiettivo.

Gli esami del sangue aiutano a stabilire se il pancreas stia ancora producendo quantità sufficienti di enzimi digestivi, che possono tuttavia risultare normali anche in caso di pancreatite cronica conclamata:

  • amilasi
  • lipasi

Negli stadi più avanzati, quando sopravvengono diabete e malassorbimento, il medico può prescrivere esami del sangue, dell’urina e delle feci, di ausilio alla diagnosi e necessari a monitorare la progressione della malattia.

Dopo una radiografia dell’addome, verranno eseguiti uno o più test di diagnostica per immagine:

  • ecografia addominale ed endoscopia,
  • TAC,
  • CPRE, una procedura invasiva che permette di visualizzare le vie biliari e pancreatiche.

Cura

La pancreatite cronica può richiedere il ricovero ospedaliero con tre obiettivi principali

  • gestione del dolore,
  • garanzia di una sufficiente idratazione (per via endovenosa),
  • supporto nutrizionale.

Se il paziente continua a perdere peso diventa necessario alimentarlo per via nasogastrica per diverse settimane.

La comparsa di complicanze può necessitare di trattamenti più invasivi (chirurgici e/o endoscopici).

Dieta

Il ripristino di una dieta normale può essere accompagnato dall’assunzione di enzimi pancreatici sintetici  nel caso in cui l’organo non ne produca più quantità sufficienti. Gli enzimi andranno assunti a ogni pasto, in modo da aiutare il soggetto a digerire il cibo e riprendere peso.

Il passo successivo consiste nell’instaurare una dieta nutritiva adeguata, povera di grassi e basata su pasti piccoli e frequenti. Il piano alimentare può essere messo a punto con l’aiuto di un dietologo.

Sarà importante anche bere molti liquidi e limitare bevande contenenti caffeina.

I soggetti con pancreatite cronica devono evitare il fumo e l’assunzione di alcolici, anche se la pancreatite è di lieve entità o in fase precoce.

Per approfondire il tema pancreatite e dieta si rimanda all’articolo dedicato.

Fonti e bibliografia

  • NIH
  • The pancreas center

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

Come sono le feci nella pancreatite?

Maldigestione degli alimenti: a causa di una diminuita produzione di succhi digestivi da parte del pancreas i cibi transitano nell'intestino senza essere stati digeriti e assorbiti in maniera corretta. Ne conseguono feci poco formate, talvolta diarroiche.

Come sono le feci quando il pancreas non funziona?

Feci chiare e oleose Se il dotto biliare è bloccato le feci perdono la colorazione scura e diventano chiare. Inoltre se gli enzimi pancreatici e della bile non arrivano all'intestino per favorire la digestione dei grassi, le feci possono diventare anche oleose e galleggianti nella toilette.

Come capire se si ha la pancreatite?

Il sintomo più comune della pancreatite è un dolore nella zona superiore dell'addome, che può interessare anche il dorso. Se l'infiammazione è più aggressiva il paziente può sviluppare anche nausea, vomito e febbre e, in casi di gravità maggiore, setticemia e insufficienza respiratoria e renale.

Come capire se il pancreas non funziona bene?

La funzionalità pancreatica viene testata principalmente mediante esami di laboratorio che indagano amilasi (enzimi responsabili della digestione dell'amido) e lipasi (enzimi che provocano l'idrolisi dei trigliceridi); il cui aumento è indice di pancreatite.