Quanto peperoncino si può mangiare al giorno

Mangiare piccante non solo fa bene alla salute ma aiuterebbe a vivere più a lungo. Tra chi mangia piccante 6-7 giorni a settimana il rischio di mortalità scende del 14% rispetto a chi lo fa meno di una volta a settimana. A questa conclusione è giunto un gruppo di ricercatori cinesi in un lavoro pubblicato sul British Medical Journal.

Tra il consumo di cibi e spezie piccanti e il tasso di mortalità ci sarebbe un’associazione inversa: all’aumentare del primo diminuirebbe il secondo. Un’associazione ancora più forte in quelli che non bevono alcolici e che è stata osservata anche per precise patologie mortali come cancro, malattie respiratorie e coronaropatie. Mangiare piccante, per la precisione consumare quotidianamente peperoncino fresco, sarebbe associato anche a un minor rischio di diabete.

Lo studio ha preso in esame i dati di quasi 490 mila persone di età compresa fra 30 e 79 anni raccolti nella China Kadoorie Biobank e ha escluso quegli individui che avevano alle spalle una storia di tumori o di malattie cardiache. Il campione era costituito in prevalenza da donne e proprio in questo segmento il tasso di mortalità si riduceva di una quota compresa tra il 12 e il 22%.

(Per approfondire leggi qui: Con la vitamina C pelle protetta e difese immunitarie assicurate)

Ma perché con spezie e cibi piccanti si vivrebbe di più? Secondo i ricercatori sono la vitamina C e la capsaicina, il principio attivo del peperoncino che gli dà il tipico sapore piccante, ad avere questo effetto protettivo. Attenzione però a consumarlo fresco: in questo stato i micronutrienti e i principi attivi benefici per l’organismo sono maggiori rispetto al peperoncino essiccato, alle salse o all’olio piccanti.

Perché la capsaicina e la vitamina C hanno questo effetto protettivo per la salute?

«Perché svolgono sia azione antiossidante, cioè combattono i radicali liberi rallentando l’invecchiamento cellulare, sia immunitaria, cioè proteggono da infezioni da parte di agenti patogeni stimolando la sintesi di anticorpi», risponde la dottoressa Monica Giuffrè, nutrizionista della Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas.

Non è la prima volta che il consumo di peperoncino è stato associato a un miglior stato di salute. Per quali altri disturbi o patologie è stato chiamato in causa? «Migliora sicuramente la circolazione sanguigna e protegge il sistema cardiovascolare. Riduce l’assorbimento del colesterolo nel sangue e rinforza i vasi sanguigni. Inoltre – conclude la dottoressa – facilita la digestione perché stimola la secrezione di acido cloridrico, anche se è controindicato in pazienti che soffrono di ulcera e reflusso gastroesofageo. Sembra che il peperoncino abbia effetti benefici anche sull’apparato respiratorio, infatti ha potere antistaminico quindi con asma e allergie, ma è anche un decongestionante in caso di raffreddore e laringiti».

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Quanto peperoncino si può mangiare al giorno

Redazione 07 agosto 2019 17:41

Il peperoncino. Per la folta schiera dei suoi estimatori, si tratta di un ingrediente ottimo che arricchisce ogni piatto, esaltandone i sapori. Ma non solo è solo una questione di gusto e di cucina: il peperoncino, infatti, è’ anche una medicina naturale dai molteplici effetti benefici per il nostro benessere.  E’ un ingrediente che può risultare più o meno piccante in base al tipo, al clima e al suolo in cui è cresciuta la pianta per cui bisogna valutare con attenzione la quantità da utilizzare. 

I benefici del peperoncino

Gli effetti positivi del peperoncino sull’organismo sono veramente numerosi. Ecco i principali:

  • Facilita la digestione favorendo la  secrezione di succhi gastrici (effetti mucocinetici)
  • E' un vasodilatatore e migliora la circolazione
  • E' anche un ottimo cardioprotettivo ed è in grado di ridurre la quantità di colesterolo cattivo presente nell'organismo
  • Ha proprietà antinfiammatorie, particolarmente efficaci contro tosse o raucedine, e antidolorifiche, non solo per ingestione, ma anche se applicato sulla zona dolorante in impacco con alcol  nei casi di patologie come psoriasi, neuropatia o artrite
  •  Ha virtù antibatteriche, anti-diabetiche e anti-cancerogene.
  • Il peperoncino fresco è particolarmente ricco di vitamina A e C e  di antiossidanti come i flavonoidi, la luteina e il beta-carotene, in grado di contrastare i radicali liberi.
  • Il peperoncino aumenta la sensibilità delle terminazioni nervose e stimola il rilascio di endorfine, come avviene nel rapporto sessuale. E' ritenuto quindi un afrodisiaco naturale, in grado di contrastare la disfunzione erettile.

Le tante proprietà benefiche fanno intuire la forza di questa sostanza che deve quindi essere utilizzata con criterio.

Il grado di piccantezza del peperoncino è dovuto alla capsaicina, un composto chimico che stimola i recettori del caldo, situati anche sulla lingua, provocando la sensazione di bruciore. La quantità di questa sostanza nel peperoncino varia e viene misurata con la scala di Scoville.

  Il peperoncino è un irritante. A contatto con le mucose causa infatti bruciore e irritazione. Per questo è buona regola maneggiarlo con i guanti in lattice e non toccare occhi o labbra dopo aver, ad esempio, tagliato e spezzettato i peperoncini. Oltre al forte bruciore può provocare vere e proprie paralisi, per quanto relativamente di breve durata, delle parti con cui è entrato in contatto.

Il piccante, in quantità eccessive, può causare irritazione anche alle vie urinarie e all’intestino, per questo è decisamente da evitare in caso di reflusso gastroesofageo, gastrite e ulcera. Il peperoncino è inoltre sconsigliato alle donne in gravidanza o allattamento e ai bambini sotto i 12 anni.

Nei paesi in cui si fa ampio uso di questa spezia come India e America Latina, la comunità scientifica ha riscontrato rischi ben più gravi, correlando l’abuso di peperoncino alla possibilità di sviluppare cancro alla prostata, al fegato o all’intestino. Gli urologi, in particolare, sono preoccupati dell'elevata diffusione tra gli uomini di una certa età del peperoncino come stimolante sessuale naturale: se consumato in eccesso, infatti, stimola la prostata ma rischia anche di irritarla, con conseguente prostatite, aumentando il rischio dell’insorgenza di tumori.

Il peperoncino: consigli per l'uso

Come in ogni cosa, anche per il peperoncino sono da evitare gli eccessi. Ecco qualche pratico consiglio per non trasformare i benefici che apporta in rischi per la salute:

  • consumarlo non più di due volte alla settimana
  • non mangiarlo a stomaco vuoto
  • adoperarlo in modiche quantità, all’interno di pasti che comprendano anche frutta, verdura  e latticini leggeri che proteggono le mucose.
     

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Cosa succede se mangi 10 peperoncini?

E' importante non eccedere nelle quantità di cibi piccanti che si assumono, in quanto se si assumono delle dosi eccessive pepe e peperoncino possono irritare pesantemente le mucose interne, principalmente l'intestino e le vie urinarie, arrivando nei casi più gravi a causare la comparsa di tracce di sangue nelle urine.

Quali sono gli effetti collaterali del peperoncino?

Gli effetti collaterali del peperoncino possono includere: irritazione cutanea, bruciore e prurito. La capsaicina può anche essere estremamente irritante per gli occhi, il naso e la gola.

Cosa comporta mangiare troppo peperoncino?

Non esagerare! Il pepe e il peperoncino, infatti, se mangiati in quantità esagerate, possono essere dei potenti irritanti delle mucose interne, soprattutto dell'intestino e delle vie urinarie, arrivando anche a provocare la comparsa di sangue nell'urina.