È dal fegato che dipendono molte delle funzioni vitali del nostro organismo. È, infatti, la ghiandola più importante e più grande che, in prima istanza, si occupa della sintesi e dello smistamento dei grassi. In caso di sovraccarico funzionale, però, è possibile assistere a un accumulo di trigliceridi negli epatociti, le cellule caratteristiche del fegato. Se il contenuto lipidico supera il 5% del suo peso (il fegato parte da una base di 1500 grammi), si parla di steatosi epatica, detta più comunemente fegato grasso. Show
Per prevenire e curare questa patologia, che colpisce circa il 20-40% degli italiani adulti, si consiglia di seguire due strade, a volte parallele: rifarsi a un’adeguata alimentazione, con l’esclusione drastica di alcuni cibi; assumere integratori naturali che aiutino il fegato a controllare l’ammasso lipidico in eccesso. Cause del fegato grassoL’alterazione del metabolismo lipidico, tipica della steatosi epatica, può essere causata da diversi fattori, endogeni ed esogeni. Tra i principali:
Ma possono incidere anche diabete di tipo 2, anemia, carenza di carnitina e vitamina B12, squilibri ormonali e nutrizionali. La steatosi epatica è maggiormente diffusa tra i soggetti di 50-60 anni, ma ultimamente si sta espandendo sempre più tra i bambini. SintomatologiaComprendere se si soffre di fegato grasso non è semplice. Si tratta di una condizione frequente, ma in genere priva di sintomi particolari, che permettano di riconoscerla a primo impatto. Solitamente, quando ci si ritrova in stati di steatosi epatica avanzata, uno dei primi campanelli d’allarme è rappresentato da dolore temporaneo ma diffuso sul lato destro superiore dell’addome. Un segnale che, però, può essere associato anche a colecisti o infiammazione del colon. Pertanto, se già affetti da diabete, sindrome dell’ovaio policistico, problemi alla tiroide, colesterolo alto, disturbi alimentari, è bene effettuare periodicamente esami diagnostici: ecografia o analisi del sangue. In particolare, mediante accurati controlli ematici, è possibile capire lo stato di salute del proprio fegato in base al livello delle transaminasi. Si tratta di piccole proteine contenute nelle cellule epatiche, con funzioni metaboliche. Quando una cellula epatica si infiamma, le transaminasi si riversano nel sangue. Transaminasi alte, dunque, possono essere sintomo di fegato grasso, ma anche di alterazioni transitorie, dovute a sforzi eccessivi, alimentazione ipercalorica, gravidanza. Il mancato trattamento della steatosi può portare alla steatoepatite: l’infiammazione e la morte degli epatociti, dovuta a degenerazione cellulare. Questo può accadere se si eccede con gli alcolici, ma anche se affetti da dislipidemie, sindrome metabolica e insulino-resistenza. Dieta per il fegato grasso: gli alimenti consigliatiInnanzitutto, per scongiurare il rischio di fegato grasso, occorre rivedere il proprio regime alimentare. È necessario evitare: superalcolici e alcolici, anche vino e birra; bevande zuccherate (succhi di frutta, cola, aranciata, tè freddo); grassi animali, come latticini e burro; margarina; carne rossa, insaccati e frattaglie; cibi da fast food, con grassi idrogenati; dolciumi (marmellata, miele, frutta sciroppata e candita, caramelle, budini, torte, biscotti). Da limitare anche il consumo di grassi vegetali (frutta secca, olio d’oliva e di semi), sale e alimenti composti da farine e acidi grassi saturi, prevenendo così l’eventuale accumulo di grassi e carboidrati nelle cellule epatiche. Da prediligere, invece:
Discorso a parte per il caffè. Secondo alcune ricerche, pare svolga azione protettiva sul fegato, allontanando l’insorgere di steatosi epatica non alcolica. Ma solo se assunto in dosi pari a due tazzine al giorno. Se si esagera, infatti, si potrebbe incorrere in tachicardia, disturbi del sonno e problemi gastrici. Come trattare il fegato steatosico con i rimedi naturaliProva Biofitoepato È opportuno, poi, associare a una regolare dieta, anche supporti integrativi utili alla cura della steatosi epatica. Tra i più efficaci, ricordiamo:
Elementi che è possibile trovare nei migliori integratori depurativi per il fegato, con azione disintossicante, capaci di sostenere l’organismo nei processi di espulsione e assimilazione. Altri supplementi efficaci per il fegato grasso“Alleggerire” il fegato è possibile anche attraverso estratti vegetali ad effetto diuretico naturale, come:
Ma svolgono un ruolo di prim’ordine nel trattamento della steatosi epatica anche supplementi di vitamine del gruppo B, in grado di intervenire sul metabolismo di aminoacidi (B6 e H), glucidi e alcol etilico, influenzando la trasmissione degli impulsi nervosi (B1 e B3); supportare le mucose (B2), la sintesi del colesterolo e degli ormoni steroidei (B5) e la produzione di globuli bianchi e rossi (acido folico e B12). Si tratta di vitamine immagazzinate in gran parte proprio nel fegato. Infine, Omega 3, fosfatidilcolina o il suo precursore colina (nella forma bitartrato), e integratori per la salute di colon ed intestino. EPA e DHA servono a ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue, innalzando il cosiddetto colesterolo “buono. Ma hanno anche effetto antitrombotico, antiaritmico e antinfiammatorio. La fosfatidilcolina, dal canto suo, è un efficiente epatoprotettore, perché fornisce quantità utili di colina, antiossidante e antivirale anche in presenza di patologie croniche, stitichezza persistente e insufficiente drenaggio epatico biliare. Il nesso tra salute intestinale ed epatica, d’altronde, è evidente e ben dimostrato anche da svariate ricerche scientifiche. Estratti come finocchio, rabarbaro, liquirizia, zenzero, in grado di regolare l’intestino ed eliminare i gas, sono coadiuvanti nella cura del fegato grasso. Per combattere la steatosi epatica, inoltre, è consigliato fare attività fisica almeno tre volte a settimana. Praticate esercizi aerobici, di lunga durata ma moderata intensità, come ciclismo, nuoto, camminata. Bandite, poi, abitudini come fumo e alcol. Anche migliorare il proprio stile di vita, infatti, influisce positivamente sul benessere del fegato. Che disturbi da il fegato grasso?L'accumulo di grasso nel fegato spesso non dà sintomi, ma nel 10% dei pazienti può provocare infiammazione e persino cirrosi, con danni permanenti all'organo e alla sua funzionalità.
Come si riconosce il fegato grasso?Gli esami del sangue di riferimento per la diagnosi di fegato grasso o steatosi epatica sono i dosaggi per la ricerca delle transaminasi, gli enzimi indicati con le sigle GOT (o ALT) e GPT (o AST). Non sempre le transaminasi alte indicano la presenza di fegato grasso.
Dove fa male il fegato grasso?I SINTOMI. Il fegato grasso, nella sua fase iniziale come detto, per lo più non dà segni di sé. I fastidi, caratterizzati soprattutto da un dolore localizzato nella parte destra e alta dell'addome, cominciano ad uno stadio più avanzato di malattia quando il fegato diventa “grosso” oltre che grasso.
Cosa fare per depurare il fegato grasso?Tra gli alimenti più indicati per depurare il fegato e stimolarne la funzionalità ricordiamo:. Spremuta di limone: ricca di acido ascorbico (vitamina C), depura efficacemente il fegato, ma può causare qualche problema a chi soffre di gastrite;. Carciofo;. Cardo mariano;. Mirtillo;. Cavolo;. Polline;. Acerola;. |