Inquilino da disdetta ma non va via

Il conduttore di un’unità immobiliare, è indifferente che si tratti d’uso abitativo o d’uso diverso, può recedere dal contratto di locazione in due casi. Si tratta, in particolare, dei seguenti:
– Recesso libero da parte del conduttore, se previsto contrattualmente;
– Recesso per gravi motivi del conduttore.
In ognuno dei due casi è necessario comunicare la risoluzione al locatore con preavviso di sei mesi.

Disdetta per giusta causa dal contratto di locazione: la normativa prevede che, generalmente il rapporto locativo termini dopo il primo rinnovo, quindi:

  • Alla scadenza degli 8 anni (4 anni + 4 anni), per i contratti a canone libero di cui all’articolo 2, comma 1, Legge n. 431/98.
  • Alla scadenza dei 5 anni (3 anni + 2 anni) per i contratti di locazione a canone concordato, di cui all’articolo2, comma 3, Legge n. 431/98.

Per entrambe le tipologie di contratto di locazione ad uso abitativo, in caso di disdetta, è obbligatorio per l’inquilino spedire la lettera, con raccomandata A/R. Questo almeno 6 mesi prima della scadenza o nei termini specificati nel contratto di affitto.

Che tu sia un lavoratore o uno studente, non perderti questo articolo sulla disdetta del contratto di affitto. Scoprirai anche le imposte dovute ed avrai a disposizione un modello fac-simile di disdetta. Prima di proseguire, voglio ricordarti che questo articolo fa parte della nostra guida al contratto di locazione, con tutti gli articoli relativi al contratto di locazione abitativo.

Se vuoi approfondire, questo è il link: “Registrazione del Contratto di Locazione Immobiliare“.

Indice degli Argomenti

  • L’interesse di tutelare il conduttore
  • Disdetta per giusta causa dal contratto di locazione abitativo da parte dell’inquilino
    • Recesso libero del conduttore
    • Recesso per gravi motivi del conduttore
  • Quali i gravi motivi legati alla disdetta per giusta causa?
    • Fattispecie che giustificano la disdetta per giusta causa
    • Risoluzione anticipata dal contratto di locazione per il Covid-19
    • Comunicazione dei gravi motivi che giustificano il recesso al proprietario
    • Come scrivere la lettera di recesso dal contratto di locazione
  • Adempimenti fiscali in caso di risoluzione anticipata del contratto di locazione abitativo
  • Consulenza fiscale online
  • Domande frequenti

L’interesse di tutelare il conduttore

Il punto di partenza di questa analisi è che in caso di risoluzione anticipata del contratto di locazione viene tutelata maggiormente la parte debole del contratto. Le norme sulla risoluzione anticipata sono molto più agevoli per il conduttore rispetto a quanto non sia previsto per il locatore. La ratio di questa norma, infatti, è da ricercare nella facoltà di tutelare il soggetto che ha maggiori rischi legati al contratto. Qualunque sia la durata prevista del contratto, le parti possono accordarsi per risolvere di comune accordo il loro impegno.

In questo caso la volontà delle parti prevarrà su qualsiasi scadenza, essendo ben possibile procedere in qualsiasi momento alla risoluzione consensuale del contratto di locazione. Le parti in tal caso dovranno solo aver cura di gestire gli aspetti fiscali nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. È però possibile dar seguito a una risoluzione del contratto di locazione anche se solamente una delle due parti ha questa volontà. Vediamole una per una.

Disdetta per giusta causa dal contratto di locazione abitativo da parte dell’inquilino

Il conduttore di un’unità immobiliare, è indifferente che si tratti d’uso abitativo o d’uso diverso, può recedere dal contratto di locazione in due casi. Si tratta, in particolare, dei seguenti:

  • Recesso libero da parte del conduttore;
  • Recesso per gravi motivi del conduttore.

Recesso libero del conduttore

Le parti del contratto di locazione possono decidere liberamente di inserire nel contratto una clausola convenzionale di recesso libero. Con tale clausola il conduttore ha la possibilità di recedere in qualsiasi momento dal contratto di locazione. Questo, anche nel caso in cui non ricorrano gravi motivi di recesso, ai sensi dell’articolo 4 della Legge n. 392/78. Il conduttore qualora intenda esercitare il proprio diritto di recesso libero dal contratto di locazione deve comunicare il preavviso di recesso almeno sei mesi prima.

Inquilino da disdetta ma non va via
Recesso libero
Il recesso libero dal contratto di locazione da parte del conduttore è legato alla presenza nel contratto di apposita clausola che permetta questa possibilità. Si tratta di una clausola convenzionale di recesso che, qualora presente, consente al conduttore di liberare l’immobile in qualsiasi momento, ma dandone preavviso di almeno sei mesi al locatore, mediante lettera raccomandata o PEC.

Recesso per gravi motivi del conduttore

In ogni caso, la possibilità di recesso è comunque garantita in presenza di gravi motivi. In presenza di uno o più motivi gravi il conduttore può recedere dal contratto. Anche in questo caso occorrono almeno sei mesi preavviso. Il preavviso si verifica inviando al locatore una raccomandata con ricevuta di ritorno o una PEC, indicando la ragione, grave, che consente il recesso. Vedi l’articolo 3 della Legge n. 431/98 e l’articolo 27 della Legge n. 392/78. Infatti, ai sensi del sesto comma dell’articolo 3, della Legge n. 431/98:

Inquilino da disdetta ma non va via
Art. 3, co. 6 L. 431/98
“Il conduttore del contratto, qualora ricorrano gravi motivi, può recedere in qualsiasi  momento dal contratto, dando comunicazione al locatore con preavviso di sei mesi“. La possibilità di recedere anticipatamente dal contratto, in questo caso, è totalmente slegata dalla presenza di una clausola di recesso libero nel contratto. Attraverso questa disposizione normativa viene tutelato l’interesse del conduttore di poter recedere anticipatamente.

Quindi, la possibilità di recedere dal contratto di locazione per l’inquilino, ove non espressamente prevista dal contratto, è consentita in presenza di gravi motivi. Tale disdetta per giusta causa, può intervenire in ogni momento del contratto di locazione, lasciando al proprietario sei mesi di preavviso. L’aspetto fondamentale, tuttavia, rimane quello di individuare i gravi motivi che giustifichino la risoluzione per giusta causa da parte dell’inquilino.

Su questo aspetto, si è espressa anche la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12291 del 30 maggio 2014, la quale afferma che:

Inquilino da disdetta ma non va via
Sentenza n. 12291 del 2014
“I gravi motivi che consentono, indipendentemente dalle previsioni contrattuali, il recesso del conduttore dal contratto di locazione, ai sensi della Legge n. 392 del 1978, articolo 4 e 27, devono essere determinati da fatti estranei alla sua volontà, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto, tali da rendergli oltremodo gravosa la sua prosecuzione“

L’aspetto da evidenziare è che il conduttore ha la possibilità di recedere da un contratto di locazione con una delle fattispecie indicate. Aspetto fondamentale, quindi, è redigere in modo corretto e completo il contratto di locazione in modo da inserire anche una clausola legata al recesso libero.

Che cosa succede se il conduttore non comunica il preavviso?

In ambito di risoluzione del contratto di locazione occorre sapere cosa comporta la mancata comunicazione del preavviso al locatore. In questo caso, il mancato rispetto del termine di preavviso di sei mesi, espone le parti a conseguenze rilevanti. In particolare:

  • Per il locatore avrà infatti luogo il rinnovo del contratto di locazione alle stesse condizioni del precedente.
  • Per il conduttore invece avrà luogo l’obbligo di versare al locatore l’importo pari a sei canoni mensili pari al periodo del mancato preavviso, anche in presenza del rilascio dell’immobile.

Vi è poi una ulteriore conseguenza a carico del conduttore che recede per gravi motivi, senza fornire il dovuto preavviso al locatore. Il conduttore sarà infatti tenuto al risarcimento dei danni subiti dal locatore, a causa dell’anticipata restituzione dell’immobile.

Quali i gravi motivi legati alla disdetta per giusta causa?

Per poter giustificare una disdetta per giusta causa, i gravi motivi non devono essere solo estranei alla volontà del conduttore. E’ necessario anche che tali motivi siano anche imprevedibili e sopravvenuti successivamente alla costituzione del rapporto. In generale, si ha un grave motivo quando un evento ha un  effetto tale da rendere oltremodo gravosa la persistenza per il conduttore nell’immobile. Ovviamente, questi motivi non possono essere riconducibili alla soggettiva ed unilaterale valutazione del conduttore circa l’opportunità o meno di continuare la locazione. Quindi, possiamo trovarci di fronte a gravi motivi quando:

  • Siamo di fronte ad un fatto estraneo alla volontà del conduttore;
  • Il fatto è sopravvenuto successivamente alla conclusione del contratto;
  • Il fatto rende oltremodo gravosa (in termini economici, materiali o psicologici la prosecuzione del rapporto locatizio).

Fattispecie che giustificano la disdetta per giusta causa

Il legislatore ha previsto una fattispecie del tutto generica per definire i gravi motivi che possono giustificare una disdetta per giusta causa dal contratto di locazione. Questo proprio per ricomprendervi i più disparati motivi, che presentino le sopra indicate caratteristiche. Per rendere più agevole l’individuazione di questi motivi, proviamo ad elencare (senza alcuna pretesa di esaustività), alcuni fatti e circostanze che possono integrare gravi motivi ai fini del recesso.

ESEMPI DI GRAVI MOTIVI DI RECESSO DAL CONTRATTO DI LOCAZIONE
Trasferimento del posto di lavoro in luogo distante che non permette trasferimenti giornalieri (es. trasferimento di lavoro da Roma a Milano)
Trasferimento in altra città per motivi familiari (es. malattie di genitori)
Perdita del posto di lavoro e necessità di ridimensionare le spese di locazione
Crescita del nucleo familiare per nascita o adozione oppure problemi strutturali all’immobile, che il proprietario non intende affrontare oppure problemi condominiali strutturali e ambientali che il proprietario non risolve.

E’ importante sottolineare che l’acquisto dell’abitazione principale, poiché dipendente da una scelta personale del conduttore non rientra tra i gravi motivi di recesso. In conclusione, quindi, la situazione è questa. E’ possibile effettuare una disdetta per giusta causa, ma l’altra parte del contratto può sempre contestare che i motivi indicati siano tali da costituire giusta causa.

Risoluzione anticipata dal contratto di locazione per il Covid-19

Stiamo ricevendo moltissime domande riguardo la possibilità di risolvere anticipatamente il contratto di locazione ad uso abitativo per le problematiche legate all’epidemia da Covid-19. Sul punto, anche se non vi è prassi a riguardo, possiamo dire che le conseguenze dell’epidemia possono essere considerate come un grave motivo che può giustificare il recesso anticipato.

L’aspetto che non deve essere dimenticato è che, comunque, devono essere rispettate le condizioni legate al recesso per giusta causa. Mi riferisco, in particolare, alla comunicazione di recesso con preavviso di almeno 6 mesi. Questo significa che se, oggi, effettui la comunicazione di risoluzione anticipata al proprietario dovrai prevedere di lasciare l’immobile solo al termine del periodo di preavviso di 6 mesi. In alternativa, se decidi di lasciare prima l’immobile, il proprietario ha diritto comunque a chiederti il pagamento del canone di locazione pari ai mesi di preavviso. L’unica possibilità per evitare tutto questo è trovare un accordo consensuale di risoluzione anticipata con il proprietario di casa.

Comunicazione dei gravi motivi che giustificano il recesso al proprietario

Ricordo che è sufficiente che il conduttore manifesti con lettera raccomandata (o PEC) il grave motivo per cui intende recedere dal contratto di locazione. Questo, senza l’onere di spiegare le ragione di fatto, di diritto o economiche su cui tale motivo è fondato, né di darne prova. Tali motivi, infatti, devono essere svolte esclusivamente caso di contestazione da parte del locatore.

E’ la sede processuale quella in cui il conduttore è chiamato a provare  le concrete ragioni che hanno determinato il recesso. Se la contestazione viene spinta fino in giudizio, in tal caso, sarà un giudice a stabilire se i fatti da te indicati costituiscono o meno giusta causa. Per questi motivi, quando vi trovate nella necessità di liberarvi da un contratto, e ci sono buoni presupposti, il metodo corretto è sempre quello di trovare un accordo con l’altra parte contrattuale.

Può anche darsi che abbiate ragione e possiate risparmiarvi di pagare, ad esempio, sei mensilità di preavviso. Tuttavia, per evitare contestazioni, che, specialmente in assenza di una adeguata forma di tutela giudiziaria, potrebbero costarvi molto care, una soluzione che vi vedesse corrispondere, qualche mensilità a titolo bonario, ma a tacitazione di ogni pretesa della proprietà, sarebbe sempre preferibile ad un recesso contestabile, che potrebbe finire in giudizio. Ovviamente, la situazione va valutata singolarmente, da caso a caso, ed in concreto, per vedere cosa conviene fare, ma resta il fatto che una soluzione negoziale con la proprietà, certificata da una scrittura privata, anche molto semplice (scambio di lettere, poche righe, ecc.), tra le parti, rimane sempre definitiva di ogni questione.

Come scrivere la lettera di recesso dal contratto di locazione

Come si scrive una lettera di disdetta dal contratto di locazione?

In caso di risoluzione anticipata del contratto di locazione è opportuno scrivere la lettera di recesso. La prima regola da seguire è utilizzare la raccomandata con avviso di ricevimento o la PEC (quest’ultimo mezzo è valido solo se il mittente e il destinatario dispongono di un indirizzo di posta elettronica certificata). Si suggerisce, per evitare facili contestazioni, di utilizzare il sistema della raccomandata senza busta.

In secondo luogo bisogna verificare a quale indirizzo vada inviata la missiva. Difatti i contratti potrebbero prevedere una particolare “domiciliazione“. Ossia possono imporre che il recesso vada comunicato a uno specifico indirizzo non necessariamente coincidente con la residenza della parte o la sede della società. Il che può essere verificato attraverso la lettura della scrittura privata. Tale aspetto viene, spesso, trascurato, con conseguente inefficacia del recesso.

In terzo luogo è necessario indicare, nella lettera di recesso, gli estremi esatti del contratto dal quale si vuole recedere: una disdetta generica, infatti, potrebbe non sortire gli effetti sperati. È importante poi firmare la lettera e datarla. Tuttavia, la mancanza di data non rende inefficace la lettera, atteso che fa fede il timbro postale.

La lettera di recesso non deve contenere le motivazioni, salvo nell’ipotesi in cui si receda per “giusta causa“ ossia per inadempimento della controparte. In tal caso, è necessario indicare con precisione il comportamento scorretto che ha dato causa a tale volontà, nonché il giorno (o i giorni) e/o l’occasione in cui si è verificato tale fatto.

Di seguito potete trovare una bozza di lettera da inviare al proprietario per comunicare il recesso per giusta causa dal contratto di affitto (fac simile disdetta contratto di locazione). Si tratta del modulo di disdetta dell’affitto per risoluzione anticipata del contratto. Si tratta di un modello di leggera di inviare al proprietario per il recesso anticipato.

Adempimenti fiscali in caso di risoluzione anticipata del contratto di locazione abitativo

La risoluzione anticipata del contratto di locazione comporta, per entrambe le parti, il sostenimento di alcuni oneri civilistici e fiscali. Da un punto di vista civilistico il conduttore può lasciare l’immobile in qualunque momento dopo aver fatto la sua comunicazione ufficiale. Tuttavia egli è tenuto a corrispondere al conduttore tutte le mensilità previste dai termini di preavviso.

Per quanto riguarda l’eventuale caparra va detto che questa non deve essere obbligatoriamente restituita al conduttore. Essa può essere trattenuta dal locatore qualora riscontrasse dei danni all’interno dell’immobile.

Da un punto di vista fiscale è obbligo delle parti, in caso di risoluzione anticipata, effettuare il versamento dell’imposta di registro di 67 euro, attraverso il modello F24 Elide. Il versamento deve essere effettuato utilizzando il codice tributo 1503.

Per maggiori informazioni sulla compilazione del modello F24 Elide in caso di risoluzione del contratto di locazione ti rimando a questo contributo: “Compilazione F24 Elide per i contratti di locazione“. L’onere del versamento dell’imposta di registro è a carico del locatore. Egli potrà poi rivalersi in un secondo momento sul conduttore per ottenere il rimborso della metà della somma versata.

In caso di disdetta per giusta causa, tuttavia, l’imposta di registro è totale carico dell’inquilino. Assieme al versamento dell’imposta di registro dovrà essere presentato all’Agenzia delle Entrate in via cartacea o telematica il modello RLI, per comunicare la risoluzione anticipata del contratto di locazione.

Consulenza fiscale online

Se stai pensando di risolvere anticipatamente il tuo contratto di locazione ad uso abitativo il consiglio che posso darti è di analizzare bene il contratto. Cosa voglio dire?

Prima di tutto devi verificare se nel contratto è prevista la clausola che consente il recesso libero. Nel caso in cui vi sia puoi recedere quando desideri anche senza giustificato motivo. Dovrai soltanto garantire il preavviso pattuito. Nel caso in cui, invece, non vi sia possibilità per il recesso libero, occorre un grave motivo per il recesso dal contratto. Anche in questo caso deve essere garantito il rispetto dei mesi di preavviso stabiliti nel contratto, ed in questo caso sono 6 mesi.

L’aspetto da verificare è che in questa fattispecie la tua motivazione rappresenti davvero un grave motivo. Altrimenti potresti incorrere in problematiche risarcitorie. Se può esserti utile ti segnalo questo manuale dedicato alle locazioni abitative e commerciali.

Qualora, invece, tu desideri ricevere l’assistenza di un dottore Commercialista esperto, contattaci al link seguente per ricevere il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi.

Domande frequenti

Di seguito la risposta alle principali domande che ci sono state poste dai nostri lettori sulla risoluzione anticipata di un contratto di locazione.

Come disdire un contratto di affitto di casa?

Il locatore può infatti chiedere la disdetta del contratto d’affitto prima della scadenza, comunicando la decisione in maniera ufficiale all’inquilino. La comunicazione della risoluzione anticipata deve avvenire per mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno e con un preavviso di almeno 6 mesi, pena l’annullamento del recesso.

Come disdire un contratto di affitto in anticipo?

Per poter recedere è necessario, almeno sei mesi prima, inviare al locatore, a mezzo raccomandata a/r, la lettera di preavviso con la quale si manifesta la propria intenzione di voler recedere dal contratto. Nel contratto di affitto possono essere specificati termini diversi per l’invio della lettera di preavviso.

Come si fa la disdetta di un contratto di affitto?

È possibile effettuare la risoluzione anticipata per finita locazione, dando comunicazione al tuo inquilino almeno 6 mesi prima della scadenza naturale (la prima) del contratto, comunicandola tramite raccomandata A/R oppure posta certificata (PEC).

Come disdire un contratto di affitto a cedolare secca?

In questo caso, potrai recedere dal contratto di locazione con cedolare secca in qualsiasi momento. Dovrai però comunicare la tua decisione al proprietario 6 mesi prima di lasciare libero l’appartamento, mediante una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

Posso disdire un contratto di affitto senza preavviso?

Il conduttore quindi che non può proseguire nel rapporto contrattuale, deve comunicare sempre a mezzo raccomandata A/R al locatore il grave motivo per il quale il recesso del contratto deve essere immediato, senza dar luogo a richiesta di una eventuale indennità per mancato preavviso.

Quanto costa disdire un contratto di affitto?

67,00 euro – Per i contratti di affitto a regime ordinario l’importo da versare per poter procedere alla disdetta del contratto viene stabilita dall’Agenzia delle Entrate ed è attualmente pari ad 67,00 euro. Tale somma dovrà essere versata tramite il modello F24 Elementi identificativi, indicando il codice tributo 1503.

Quali sono i gravi motivi che possono giustificare un recesso?

Secondo la giurisprudenza, un motivo di recesso è grave e giustifica il recesso quando:
– è estraneo alla volontà del conduttore;
– è sopravvenuto alla conclusione del contratto;
rende eccessivamente gravosa (in termini economici, materiali o psicologici) la prosecuzione del rapporto locatizio.

Chi paga la disdetta dal contratto?

Il pagamento dell’imposta di registro relativa alla risoluzione anticipata è a carico di entrambe le parti del rapporto locatizio. L’onere di procedere al pagamento, tuttavia, è in capo al proprietario, il quale successivamente potrà richiedere al conduttore il rimborso della metà della somma versata.

Quanto costa disdire un contratto di locazione a cedolare secca?

La risoluzione dei contratti di locazione è soggetta al pagamento dell’imposta di registro nella misura fissa di 67 euro, ma nel caso di regime in cedolare secca l’imposta di registro non è dovuta.

Cosa fare al momento della scadenza naturale del contratto di locazione?

Deve inviare una raccomandata all’inquilino, almeno sei mesi prima della scadenza, nella quale comunica la sua intenzione di non dare seguito al contratto, specificando il motivo per cui gli è concesso chiedere la restituzione dell’immobile.

Come si calcolano i sei mesi di preavviso nella disdetta?

I sei mesi di preavviso per la risoluzione anticipata di un contratto di affitto di casa si calcolano, dunque, dalla data di consegna della lettera al proprietario di casa e non dalla data di invio della lettera.

Cosa succede se lascio l’appartamento prima del termine del preavviso?

Il mancato rispetto del termine di preavviso comporta l’obbligo per il conduttore di corrispondere al locatore il pagamento di sei canoni mensili a partire dalla comunicazione del recesso ovvero dal rilascio dell’immobile in caso di omessa comunicazione preventiva, sempre che l’immobile medesimo non venga locato a terzi nel frattempo. Nel caso il pagamento del preavviso termina al momento della stipula del nuovo contratto.

Chi deve registrare la comunicazione di risoluzione anticipata dal contratto di locazione?

La comunicazione di risoluzione contratto e la relativa imposta vede solidali proprietario e inquilino. Per comunicare all’Agenzia delle Entrate la risoluzione contratto di locazione è necessario versare un imposta di registro di 67 euro e deve essere versata, entro 30 giorni dall’evento.

Quando il proprietario può recedere dal contratto di locazione?

Il proprietario di casa può inviare la disdetta del contratto di locazione, tramite raccomandata, solo ed esclusivamente a termine del contratto, prevista al quarto o ottavo anno nel caso di un contratto 4+4 oppure al terzo o quinto anno in un contratto 3+2.

Quanti mesi prima bisogna fare la disdetta di un contratto di locazione?

6 mesi – Per legge la risoluzione anticipata dovrebbe giungere con almeno 6 mesi di anticipo. Quindi il periodo di disdetta parte dal momento in cui il proprietario riceve la raccomandata.

Come convincere inquilino ad andarsene?

Questi portali “fuffa” e teoria ti avranno consigliato che in questi casi sarà opportuno rivolgerti ad un avvocato, scrivere una raccomandata A/R o lettera all'inquilino che lo inviterà formalmente a lasciare l'immobile, riempire un modulo di qualche tipo, molto probabilmente che devi agire con una causa di sfratto per ...

Come cancellare la residenza di un inquilino?

Il proprietario dell'immobile dovrà rivolgersi all'ufficio anagrafe al quale il conduttore avrebbe dovuto fornire la comunicazione. L'Ufficiale di Stato Civile, dal canto suo, potrà: disporre le indagini per accertare le eventuali violazioni degli obblighi connessi al cambio di residenza.

Quanto tempo ci vuole per sfrattare un inquilino moroso?

Dire con esattezza quanto tempo ci vorrà perché il proprietario ritorni in possesso del suo bene non è facile, ma in linea generale si può considerare una media di 4/5 mesi (2 mesi se la procedura fila senza intoppi, cosa che succede molto raramente).

Come contestare una disdetta?

La parte che intende contestare la disdetta deve presentare la richiesta all'autorità di conciliazione entro 30 giorni dal ricevimento della disdetta (art. 273 CO). 2.1 La giurisprudenza ha avuto modo di specificare che unicamente le disdette valide - ma annullabili ai sensi degli artt.