Chi è portatore sano di anemia mediterranea può donare

Generalità Cos'è CauseSintomi e complicazioniDiagnosiTerapiaPrognosi

Generalità

L'anemia mediterranea(o beta-talassemia) è una patologia ereditaria del sangue.

I pazienti che ne sono affetti presentano una minore quantità di globuli rossi rispetto alla norma, con difetti nella sintesi dell'emoglobina (Hb, la proteina deputata al trasporto dell'ossigeno).

Chi è portatore sano di anemia mediterranea può donare
Più nel dettaglio, l'anemia mediterranea è dovuta all'alterata produzione di una o più delle quattro catene proteiche (globine) che costituiscono l'Hb. Ciò si traduce in una carenza di ossigeno nell'organismo.
L'entità del disturbo, i sintomi e le conseguenze sono molto variabili e dipendono fondamentalmente dal tipo di difetto genetico. Esistono, infatti, 3 diverse forme di anemia mediterranea:

  • Talassemia major (o morbo di Cooley);
  • Talassemia intermedia;
  • Talassemia minor.

Nei casi più gravi, l'anemia mediterranea è invalidante e mette a rischio la vita delle persone; in altre forme, è pressoché asintomatica. Esiste anche la possibilità di essere portatore sano, con il rischio di generare figli che svilupperanno la malattia.
L'anemia mediterranea è individuabile tramite test genetici ed esami del sangue; questi ultimi evidenzieranno la presenza di globuli rossi dalle dimensioni irregolari, fragili, scarsi e più piccoli della norma.
Il trattamento prevede diversi approcci, tra cui trasfusioni di sangue più o meno ricorrenti associate a una terapia chelante (per evitare l'accumulo di ferro) e trapianto di midollo osseo da donatori compatibili. Talvolta, non è necessario alcun intervento terapeutico.


Sapevate che...

L'anemia mediterranea deve il suo nome al fatto che è stata inizialmente osservata tra le popolazioni del Mediterraneo. In Europa, la malattia si concentra soprattutto in Grecia, coste turche e nelle isole, comprese Sicilia e Sardegna.

Sul nostro territorio nazionale, tra i luoghi più colpiti rientrano anche la zona del delta del Po e la Ciociaria. Si stima che in Italia siano circa 2,5 milioni le persone affette da anemia mediterranea, anche se per la maggior parte sono portatori sani.

La malattia è diffusa anche nell'Asia Centro- e Sud-Orientale, in India ed in Cina.

Cos'è

L'anemia mediterranea è una forma di talassemia causata da una ridotta o assente sintesi delle catene beta-globiniche dell'emoglobina.
Le conseguenze di tale disfunzione sono:

  • Quadro clinico di anemia microcitica e ipocromica;
  • Precoce distruzione dei globuli rossi (emolisi), con diverse ricadute su tutto l'organismo;
  • Eritropoiesi inefficace di gravità variabile (il midollo osseo produce globuli rossi piccoli, fragili e soprattutto poveri di ossigeno da trasportare ai tessuti).

Il ruolo dell'emoglobina

L'emoglobina (Hb) è una proteina contenuta all'interno dei globuli rossi, specializzata nel trasporto di ossigeno alle varie parti dell'organismo. In un adulto sano, la sua concentrazione non dovrebbe abbassarsi oltre i 12 g/dl. La riduzione dell'emoglobina, associata a quella dei globuli rossi nel circolo ematico, comporta sintomi che caratterizzano l'anemia mediterranea.

Cause

L'anemia mediterranea è una malattia ematologica di origine genetica.
Il quadro clinico è dovuto ad alterazioni molto eterogenee (mutazioni puntiformi, delezioni ecc.) a carico del gene HBB (11p15.5), che codifica per le beta-globine indispensabili nella sintesi dell'emoglobina. Va ricordato, infatti, che questa molecola è composta da quattro subunità: due catene alfa e due catene beta.

Alla base dell'anemia mediterranea c'è un'aberrazione genetica che comporta la scarsa (β+) o assente (β0) produzione di catene beta: l'emoglobina che ne deriva è scarsa e danneggia la membrana dei globuli rossi, che vengono distrutti.

Classificazione

Esistono 3 diverse forme di anemia mediterranea, classificate in base alla gravità del disturbo:

  • Talassemia major (o morbo di Cooley): compare generalmente entro i 2 anni di età e, per sopravvivere, richiede periodiche trasfusioni di sangue per tutto il corso della vita, oltre all'uso di farmaci specifici.
  • Talassemia intermedia: forma meno grave; può rimanere latente o manifestarsi in modo simile a quella major, e necessitare di occasionali trasfusioni per migliorare la qualità della vita.
  • Talassemia minor: generalmente asintomatica, non richiede particolari trattamenti, ma regolari controlli dei valori ematici.

Principali meccanismi genetici responsabili delle forme di anemia mediterranea

Tipo di mutazione

Fenotipo

Mutazioni puntiformi “non-senso”

β0-talassemia

Mutazioni di esoni/introni o di siti prossimi a queste sequenze, con alterazioni del normale processo di formazione dell'mRNA

β+ e β0-talassemia

Mutazioni delle sequenze promotrici

β+-talassemia

Delezioni geni globinici (rare)

β0-talassemia


Come viene trasmessa

La trasmissione è autosomica recessiva, quindi può essere affetto da anemia mediterranea solo un bambino i cui genitori siano entrambi portatori.

Portatore sano di anemia mediterranea: quali rischi?

I portatori sani di anemia mediterranea sono persone che presentano il difetto genetico alla base della malattia, ma sono asintomatiche e conducono una vita normale.
Tuttavia, questa condizione comporta dei rischi. Se anche il partner è portatore sano (o malato) potrebbero nascere figli affetti da anemia mediterranea: esiste una possibilità del 25% che il bambino sviluppi una forma grave, un'altra pari al 25% che non sia malato e una restante 50% che manifesti un quadro lieve.

Sintomi e complicazioni

L'anemia mediterranea si presenta con quadri clinici molto variabili, che dipendono dalla gravità dell'aberrazione genetica alla base.
Le forme lievi di questo disturbo ematologico possono essere pressoché asintomatiche.
I sintomi sono gravi soprattutto nell'anemia mediterranea major e possono comprendere:

  • Pallore progressivo;
  • Stanchezza;
  • Debolezza muscolare;
  • Sviluppo lento ed ittero nel bambino;
  • Alterazioni ossee (ispessimento del cranio, zigomi sporgenti, ginocchio valgo e fratture patologiche delle ossa lunghe);
  • Anoressia (mancanza d'appetito);
  • Decadimento delle condizioni generali;
  • Attacchi ricorrenti di febbricola;
  • Diarrea;
  • Irritabilità;
  • Progressiva distensione dell'addome (secondaria a splenomegalia ed epatomegalia).

In caso di trasfusioni regolari, la crescita e lo sviluppo nel bambino affetto da anemia mediterranea tendono a essere normali. Nel tempo, però, possono presentarsi complicazioni da sovraccarico di ferro, come ritardo nello sviluppo corporeo e della maturazione sessuale, emocromatosi e siderosi epatica.

L'anemia mediterranea predispone allo sviluppo di diverse patologie.
Innanzitutto, per compensare la carenza dei globuli rossi, il midollo osseo si sforzerà di produrne di più. Questa reazione si traduce nella tendenza a formare ossa più lunghe e fragili, con rischio di sviluppare osteoporosi. Simile meccanismo riguarda la milza, che andrà incontro allo stesso sforzo. Le conseguenze sono un ingrandimento dell'organo che, inoltre, viene distratto da altre sue funzioni, come quella di contribuire alla difesa dell'organismo dalle infezioni.
Le frequenti trasfusioni di sangue, previste dal trattamento dell'anemia mediterranea in forma grave, creano un accumulo di ferro, con il rischio di una tossicosi che può danneggiare gli organi, come il fegato e il cuore.
Tra le conseguenze dell'anemia mediterranea, si possono osservare anche:

  • Disturbi endocrini e squilibri ormonali (tra cui ipotiroidismo, insufficienza paratiroidea e surrenale e diabete mellito);
  • Colelitiasi (come nell'anemia falciforme);
  • Ulcere cutanee agli arti inferiori dovute all'insufficienza venosa cronica.

Di contro, le persone affette da anemia mediterranea risultano maggiormente protette verso la malaria: essendo i globuli rossi piccoli e scarsi, il plasmodio non riesce a sfruttare a suo vantaggio il sistema ematico che vorrebbe parassitare.

Diagnosi

Se viene diagnosticata in tempo, l'anemia mediterranea non impedisce di condurre una vita pressoché normale.
Il sospetto dell'anemia mediterranea può sorgere con una visita dopo la nascita, per la comparsa di una sintomatologia suggestiva (come ittero e scarso accrescimento).
Oltre che sui sintomi, la diagnosi si basa sull'esecuzione di alcuni esami del sangue per determinare:

  • Quantità e tipo di emoglobina;
  • Numero e volume dei globuli rossi.

La diagnosi è confermata, poi, da test genetici. Inoltre, sono riscontrabili segni emolitici associati all'eritropoiesi inefficace, con iperbilirubinemia indiretta, ipersideremia e iperferritinemia.

Diagnosi prenatale

Durante la gravidanza, è possibile verificare se il bambino nascerà con anemia mediterranea, mediante la diagnosi prenatale sui villi coriali o l'amniocentesi. Lo screening prenatale è importante soprattutto nelle aree di maggior diffusione.
Per i futuri genitori che desiderano sapere se sono portatori sani di anemia mediterranea è possibile sottoporsi allo studio dell'emoglobina, per il quale è necessario un semplice prelievo di sangue.

Terapia

Il trattamento prevede diversi approcci, tra cui:

  • Trasfusioni di sangue per sopperire alla carenza di globuli rossi, eventualmente associate a una terapia chelante per evitare l'accumulo di ferro;
  • Splenectomia (se la malattia causa anemia grave o splenomegalia);
  • Trapianto di midollo osseo o di cellule staminali da donatori compatibili.

In genere, l'anemia mediterranea major prevede un trattamento con regolari trasfusioni di sangue (in media una ogni 15 giorni nei casi più gravi), mentre nella talassemia intermedia sono sufficienti alcuni cicli quando l'emoglobina risulta troppo bassa.
Le trasfusioni provocano, però, un accumulo di ferro nell'organismo, che può causare problemi soprattutto al cuore e al fegato. Per evitare questi danni, occorre instaurare una terapia continuativa con farmaci ferrochelanti, cioè capaci di intrappolare ed eliminare dal corpo il ferro in eccesso.
In alcuni casi, si può ricorrere al trapianto di midollo osseo, l'unica terapia “definitiva” per l'anemia mediterranea. Tuttavia, le probabilità di trovare un donatore compatibile sono limitate (pari a circa il 25%), senza considerare le controindicazioni ed i rischi di questo tipo di intervento, tra cui il rigetto da parte dell'organismo. Per tali motivi, questa procedura è riservata solitamente a casi rari, in presenza di persone affette da una forma molto grave di anemia mediterranea e con donatori familiari HLA-identici disponibili (fratelli o sorelle del paziente).
Oltre alle terapie specifiche, grande importanza ricoprono l'attività fisica praticata regolarmente e l'alimentazione.
In particolare, può essere utile:

  • Limitare gli alimenti di provenienza animale e ricchi in ferro, come il fegato, il maiale, la carne bovina, le frattaglie e le cozze;
  • Accompagnare i pasti con il tè, al fine di ridurre l'assorbimento del ferro;
  • Consumare alimenti ricchi di calcio e vitamina D, per il rischio osteoporosi;
  • Assumere integratori di acido folico (per aumentare la produzione di globuli rossi).

In ogni caso, il medico saprà consigliare al paziente talassemico i migliori interventi per gestire la propria condizione.

Prognosi

La giusta attenzione all'attività fisica e all'alimentazione, insieme alla terapia più idonea, possono migliorare significativamente la qualità di vita delle persone che sono affette da anemia mediterranea.


Chi é portatore di anemia mediterranea può donare?

Il numero di donazioni annuali è pari a 4 per uomini e donne in età non fertile (2 in caso di fertilità). I portatori sani di anemia mediterranea possono donare il sangue previo controllo dei valori di emoglobina (13 g/dL nell'uomo e 12 g/dL nella donna).

Chi soffre di anemia può donare il sangue?

anemia: valori di emoglobina inferiori a 12.5 gr/dl per le donne ed a 13.5 gr/dl per gli uomini controindicano la donazione di sangue intero, ma consentono di accedere alla donazione di plasma e piastrine per aferesi.

Che significa essere portatrice sana di anemia mediterranea?

I portatori sani di anemia mediterranea sono persone che presentano il difetto genetico alla base della malattia, ma sono asintomatiche e conducono una vita normale.

Come si chiamano i portatori sani di anemia mediterranea?

Il portatore sano di talassemia è il paziente che mostra nel codice genetico solo uno dei geni difettosi che causano la malattia (uno su due) e non ne mostra i sintomi caratteristici (se non in minima parte); per questa ragione in questi individui si parla spesso di condizione, più che di malattia, in quanto in grado ...