IntroduzioneL’epatomegalia è l’aumento delle dimensioni del fegato, l’organo posto nella parte superiore destra dell’addome, sotto il diaframma. Show Più che essere una malattia a se stante, l’epatomegalia è il segno di una patologia preesistente; le condizioni che possono portare a un fegato ingrossato sono molteplici e di gravità differenti, ma possiamo suddividerle in tre macro categorie:
Il fegato è un organo molto grande, le cui dimensioni variano in base all’età, al sesso e alle caratteristiche del corpo. Le cellule epatiche svolgono delle funzioni fondamentali per l’organismo, come:
Per sostenere queste funzioni il fegato riceve 1,5 L di sangue al minuto e, al fine di evitare qualsiasi “sbalzo” di flusso sanguigno, che ne comprometterebbe il lavoro, è protetto da alcuni specifici meccanismi. iStock.com/magicmine È ovvio, quindi, come sia necessario mantenere il fegato sano, per impedire l’insorgenza di malattie gravi come la cirrosi, l’ipertensione portale e le loro complicanze. La prognosi dell’epatomegalia dipende dalla patologia sottostante:
La prognosi è diversa nei casi di scompenso cardiaco o neoplasie, dove dipende strettamente dalla severità del quadro. CauseL’epatomegalia rappresenta la conseguenza di una malattia preesistente, spesso una malattia propria del fegato, come la steatosi. In altri casi può essere causata da scompenso cardiaco oppure da neoplasie. Epatomegalia da malattie del fegatoSteatosi e steatoepatite alcolicaL’epatomegalia è, di frequente, il primo segno della steatosi. Con il termine steatosi s’intende l’accumulo patologico di grasso (trigliceridi) a livello delle cellule epatiche. La causa più frequente di accumulo è l’eccessivo consumo di alcol, poiché esso agisce come un agente chimico tossico, compromettendo le funzioni metaboliche dell’organo. Nei casi di steatosi l’anomalo accumulo di trigliceridi può innescare una risposta infiammatoria (steatoepatite). Quando l’infiammazione non è in grado di riportare le cellule alle condizioni di normalità, o quando la causa scatenante non è stata annullata, l’infiammazione si cronicizza e diventa patologica, sfociando in fibrosi e, spesso, in cirrosi. Steatosi e steatoepatite non alcolica (Sindrome NASH – Nonalcoholic SteatoHepatitis)Esistono altre situazioni, diverse dall’eccessiva assunzione di alcol, che possono determinare l’accumulo di trigliceridi e la conseguente infiammazione (NASH):
CirrosiLa cirrosi rappresenta l’evoluzione di alcune malattie epatiche e si manifesta quando la fibrosi è così avanzata da determinare lo stiramento e il rimaneggiamento della struttura del fegato. È bene ricordare che, una volta raggiunti gli stadi severi della cirrosi, il fegato risulta più piccolo e più duro, invece che ingrossato, a causa della trazione che le cicatrici esercitano sull’organo. Epatiti viraliRientrano in questo gruppo le epatiti virali A, B, C e da virus della mononucleosi. AmiloidosiL’amiloidosi è una malattia rara, causata dai depositi di una proteina, chiamata amiloide, a livello delle cellule epatiche. Disturbi geneticiI disturbi genetici metabolici che colpiscono il fegato possono produrre epatomegalia:
Formazioni benigne del fegatoCisti, adenomi e angiomi epatici. ColelitiasiL’ostruzione al normale flusso della bile causata ad esempio dalla presenza di calcoli all’interno del sistema biliare (formato da colecisti, coledoco e fegato), impedisce al liquido di fluire normalmente, portando a un suo accumulo a livello epatico, con conseguente epatomegalia. Epatiti tossicheInfiammazione dovuta a farmaci e a sostanze chimiche tossiche. Epatomegalia da scompenso cardiaco e da ostruzioni al flusso sanguigno
Epatomegalia da neoplasie
Fattori di rischioL’epatomegalia condivide i fattori di rischio con alcune malattie del fegato, poiché essa ne è spesso la conseguenza, tra cui per esempio:
SintomiI sintomi dell’epatomegalia dipendono dalla causa che ne ha provocata l’insorgenza, ma talvolta la presenza di un fegato ingrossato non è associata ad altri sintomi, se non una vaga sensazione di pienezza o di malessere addominale. In base alla patologia sottostante, e al grado di compromissione della funzionalità epatica, si possono avere:
DiagnosiNegli stadi iniziali della malattia il medico potrebbe rilevare l’ingrossamento dell’organo come un reperto “occasionale”, in poche parole come una scoperta inaspettata nel corso di una visita generale, o richiesta per altri motivi (ad esempio se il paziente riferisce una vaga sensazione di pienezza, o una modifica dell’alvo). Durante l’esame obiettivo dell’epatomegalia i margini inferiori del fegato debordano dall’arcata costale durante l’inspirazione profonda, suggerendo al medico la necessità di approfondire il quadro clinico. La diagnosi dell’epatomegalia comprende un’accurata indagine, soprattutto per quanto riguarda le abitudini alimentari e voluttuarie (alcol), ma anche per la ricerca di
A questo proposito il medico richiederà degli esami di laboratorio e strumentali specifici come:
CuraIl trattamento dell’epatomegalia ha lo scopo di eliminare il fattore scatenante e, a causa delle possibili eziologie, si avvale di un approccio multi specialistico. Le figure specialistiche implicate nel processo terapeutico sono:
Se l’epatomegalia, ad esempio, è il risultato di una steatosi alcolica, sarà necessario eliminare l’assunzione di bevande alcoliche; se invece è la conseguenza dell’obesità o della sindrome metabolica, sarà indispensabile aderire a un piano alimentare e di esercizio fisico volti alla riduzione del colesterolo e dei trigliceridi. Nei casi di ipertensione portale, cirrosi e ascite la terapia sarà indirizzata alla prevenzione delle complicanze, come la rottura delle varici gastro-esofagee e le emorragie intestinali. In presenza di neoplasie primitive o secondarie (metastasi), le figure coinvolte saranno oncologi, chirurghi e radioterapisti. PrevenzionePer ridurre il rischio di malattia epatica e, quindi, epatomegalia, esistono alcuni accorgimenti che ognuno può seguire:
DietaAlla luce di come la steatosi possa determinare un ingrandimento del fegato, è importante adottare un regime alimentare con alcune specifiche caratteristiche:
Fonti e bibliografia
Quando il fegato è infiammato Quali sono i sintomi?I sintomi che normalmente accompagnano l'ingrossamento del fegato sono:. Stanchezza o affaticamento;. Dolore nella parte in alto a destra dell'addome;. Nausea e perdita di appetito;. Mialgia: dolori muscolari;. Ittero: ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi.. Quando fa male il fegato dove fa male?Il paziente, infatti, normalmente parla di male al fegato in presenza di un dolore localizzato alla regione addominale superiore destra, nota per la corrispondenza anatomica alla sede dell'organo (vedi figura).
Che dolori porta il fegato?Sintomi dolore al fegato
Generalmente si avvertono delle fitte nella parte superiore destra dell'addome, che si irradiano anche alla schiena a livello dorsale, l'addome risulta ingrossato, e spesso compaiono mal di testa che coinvolgono l'occhio destro.
Quando il fegato non funziona bene quali sono i sintomi?Fra i sintomi più comuni dell'insufficienza epatica acuta sono inclusi ingiallimento della pelle e della sclera degli occhi, dolore nella parte alta destra dell'addome, nausea, vomito, un senso di malessere generale, difficoltà di concentrazione, confusione, disorientamento e sonnolenza.
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